Politica

Repubblica Futura sulla seduta del Consiglio Giudiziario Plenario del 24 luglio

Il mistero della notte del 24 luglio: per RF nulla e’ dato a sapere alle opposizioni

Mentre sulla stampa internazionale, specialmente quella italiana, la Repubblica di San Marino è sottoposta al più rilevante assalto mediatico di sempre – aggravato, per giunta, dalla effettiva indifendibilità delle posizioni assunte e dei fatti accaduti – nel silenzio della politica, ammantati da pseudo vincoli di segretezza, i pasdaran della maggioranza stanno continuando a perpetrare il loro piano: distruggere il Tribunale, annientare i magistrati che si sono resi colpevoli di indagare sugli “amici degli amici” magari incappati nel conto Mazzini o sui propri “clienti”.

Diventa così ancor più incredibile e grave constatare come anche sulla notte del 24 luglio in Consiglio Giudiziario Plenario, a ormai 20 giorni dell’accaduto, nulla o quasi sia dato sapere. Purtroppo la richiesta avanzata, per puro garbo istituzionale all’Eccellentissima Reggenza – dato che ci si sarebbe semplicemente potuti rivolgere agli uffici – di acquisire tutta la documentazione della seduta del 24 luglio, con le relative deliberazioni, come anche quella di poter ascoltare le registrazioni della seduta stessa, sono cadute nel vuoto.

L’unica cosa della quale le opposizioni sono venute in possesso è un ordine del giorno depositato. Evidentemente pare giusto che le testate giornalistiche italiane possano fare ricostruzioni – mai smentite! – o avere notizie più consistenti dei membri stessi del Consiglio Giudiziario Plenario.

Tutto ciò, proprio per la sua incomprensibilità, induce a porsi domande cogenti e serie, alle quali mai saremmo voluti giungere. Ad esempio: chi era presente il 24 luglio? Quanti erano i presenti nelle singole fasi della seduta? Chi ha votato le varie deliberazioni? C’era il numero legale? Furono legittime quella seduta e quelle deliberazioni? Quanto tempo è intercorso tra la nomina a Magistrato Dirigente ed il deposito dei nuovi carichi di lavoro da parte della Dottoressa Pierfelici in cancelleria? Normalmente la cancelleria del Tribunale è aperta in piena notte? La Dottoressa Pierfelici ha preso parte alla discussione ed al voto relativo alla propria autotutela?

Domande alle quali non poter dare risposta rappresenta di per sé stesso un grave vulnus alle più elementari regole della democrazia rappresentativa e del buon senso.

Insomma, la notte della Repubblica, il crepuscolo della Giustizia e del Tribunale è anche la notte delle nebbie, delle cortine di fumo che devono coprire ogni cosa, perché, nè alcuni consiglieri dell’opposizione, nè alcuni magistrati – la maggioranza, per la verità – né tantomeno i cittadini devono sapere cosa e perché sia successo.

In tutto questo, l’unica cosa confortante è il plateale silenzio del Segretario alla Giustizia, che, dopo essere stato protagonista degli atti peggiori, dopo aver indotto, a quanto pare, il Congresso di Stato ad una querelle con il Professor Guzzetta dagli esiti catastrofici per il Governo stesso – ripetutamente sbugiardato – si è trincerato nel più assoluto silenzio.

Si è avvolto  in quella nebbia, che forse egli stesso ha contribuito a sollevare, dimostrando evidentemente di non avere neppure il coraggio delle proprie azioni, forse da lui stesso mal comprese, o forse, addirittura – e questo sarebbe assai meglio – di aver compreso di essere capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché come per il coraggio, così anche per capacità e competenza e correttezza, se non si hanno, non ce le si può dare.

San Marino, 9 agosto 2020

c.s. Repubblica Futura