Politica

Varianti al PRG presentate in Consiglio. E’ il caso di mandarle avanti? Meglio di no, ecco le motivazioni

Il segretario di Stato al Territorio e Ambiente Stefano Canti, ha presentato in Consiglio GG i progetti di varianti al vigente PRG in cui, in particolare, si rendono edificabili alcune aree destinate a “Parco Urbano a Piano Particolareggiato” e “Zona Servizi Sportivi” e si ingrandisce la Zona Servizi esistente. Tutto ciò come merce di scambio per ottenere la proprietà delle aree private utili alla realizzazione di alcuni terrazzamenti su cui realizzare ulteriori campetti da calcio decisamente né urgenti nè indispensabili. Si danno edificabilità e di conseguenza cemento e asfalto, in piena zona Parco Urbano per non pagare un eventuale esproprio di cui è già stata avviata la pratica di pubblica utilità per le aree che servono alle eventuali attrezzature sportive. Ci sono da rimarcare alcune cose che stonano, oltre ad avere rimesso in piedi il vecchio sistema di democristiana memoria nella gestione del  territorio.

  • Questo intervento si fa beffe del verde esistente e delle piante presenti in zona, se ci fossi io al governo non sarebbe un problema, vista la strage degli alberi da me compiuta per realizzare i cantieri dello Stato, ma questo Canti non lo può fare, paladino difensore come è stato e com’è ancora del verde e delle piante; o forse gli alberi di Dogana valgono meno di quelli di Città? Se la Variante al PRG così concepita, andrà avanti dovremo accogliere il sig. Canti nel Club degli abbattitori delle foreste amazzoniche (rimangiandosi ogni velleità di ambientalista opportunista mantenuta fino ad ora).
  • Trasformare un Parco Urbano in zona residenziale con fini assolutamente speculativi come in questo caso, è un classico modo di violentare il processo urbanistico di un centro abitato, qualcuno l’ha definita “l’Urbanistica de noantri” in cui, creato il precedente poi tutti sono autorizzati a chiedere la stessa cosa; è il modo più semplice per ritornare agli antichi splendori dei governi di quando stavamo bene in cui tutti, chi più chi meno, rubacchiavano felici e contenti con massimo danno per l’economia interna del Paese e della nostra immagine internazionale di allegri contrabbandieri.
  • C’è poi forse la motivazione più importante per non presentare queste varianti di PRG:

nei cassetti della scrivania del segretario di Stato Stefano Canti c’è il pacchetto integrale del Nuovo PRG denominato “SM 2030 – Giardino d’Europa – Microcosmo della Biodiversità” (da me consegnato al momento del passaggio delle consegne), completo di norme (185 articoli), allegati vari, cartografie di progetto, schede di progettazione urbana, carte tematiche e quant’altro di definitivo prodotto in tre anni di duro lavoro dallo studio Stefano Boeri Architetti e dallo staff della precedente Segreteria al Territorio e all’Ambiente. Dopo l’adozione del progetto in Congresso di Stato, il nuovo PRG era pronto per la presentazione in Consiglio GG in prima lettura ma non è stato possibile farlo per il sopraggiungere intempestivo e frettoloso della crisi di governo che ha impedito la presentazione prevista nel Consiglio GG di ottobre 2019, passaggio obbligato previsto dalla legge (art.3 Legge n°87/1995) per aprire il percorso di approvazione e di pubblicità del nuovo Piano Strategico SM 2030 e poterlo così mettere in visione e a disposizione di chiunque avesse voluto fare eventuali ricorsi e proseguire così nell’iter previsto dalla legge. Diventa quindi quantomeno pericoloso presentare varianti al vigente PRG in presenza di un nuovo testo di legge ancora secretato e già adottato in Congresso di Stato e che potrebbe essere in contrasto con le nuove normative. Bisognerebbe che il segretario di Stato Stefano Canti dichiarasse pubblicamente di non aver dato neppure un’occhiata al nuovo PRG e, se invece l’ha fatto, fosse sicuro di non interferire minimamente con le nuove norme.

In qualunque situazione ci si dovesse venire a trovare, Stefano Canti dovrebbe spiegare alcune cose: se non l’ha ancora esaminato vuol dire che del nuovo PRG non gliene frega niente (non credo sia questo il caso visto quanto fosse curioso di poterlo visionare il prima possibile); oppure se l’ha esaminato e se ne è fregato, vuol dire o che non ci ha capito un tubo (ipotesi possibile) o che una possibile incompatibilità con il nuovo PRG dello studio Stefano Boeri Architetti non lo interessa o non la ritiene importante per cui, se per caso dovesse andare tutto a carte quarantotto, dovrebbe egli stesso assumersene tutte le responsabilità.

Con un intervento del genere (cinque lotti edificabili con annessa strada di accesso) la compatibilità con un nuovo strumento normativo è praticamente impossibile in quanto un PRG riguarda “tutto il territorio”, comprese quelle aree a Parco Urbano in cui si vogliono incastrare i nuovi lotti.

Esiste anche la possibilità che un cambiamento del genere derivato dalle varianti di PRG, possa suscitare una possibile reazione negativa del progettista, proprietario intellettuale del nuovo PRG SM2030 il quale potrebbe riconoscere in queste varianti un’intrusione nella sua (concordata) filosofia progettuale e negli intenti urbanistici presenti nel suo lavoro rivendicando quindi il ritiro della paternità dell’opera e facendo fare a tutto il Paese una pessima e barbina figura.

Vorrà dire che il Paese e i suoi cittadini dovrebbero farsene una ragione e il sig. Stefano Canti potrebbe così iniziare un nuovo percorso urbanistico non ritenendo adatto per il nostro Paese un PRG a firma Stefano Boeri.

Evidentemente il nuovo percorso urbanistico è già cominciato con il vecchio metodo delle varianti ad alto gradiente speculativo come quelle presentate, mantenendo ben saldo in sella il vecchio PRG datato 28 anni e scaduto da ben 18. Del resto Stefano Canti è conosciuto nel mondo per essere un grande urbanista e quindi in grado di potersi permettere uno scarto grasso di questo tipo, l’importante è distruggere tutto quello fatto dal precedente governo anche mettendo a rischio investimenti sul territorio di alto spessore culturale utili a rilanciare l’immagine di San Marino nel mondo come paese virtuoso che adotta strumenti urbanistici e politiche ambientaliste sul territorio che tutti ci invidierebbero.

Studi ed elaborazioni che hanno anche avuto un costo e che dovrà pagare tutta la collettività.

Quindi segretario, prenda tempo, fermi le varianti e non si faccia riconoscere in futuro per le sue aberrazioni urbanistiche, lo dico anche perché questo paese ha bisogno d’altro, magari che si approvi il nuovo PRG SM2030, ma questa è un’altra storia, uomo avvisato….

Augusto Michelotti

Libero Cittadino

Area Democratica

 

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