CSU: Emissione di titoli del debito pubblico: “Non accettiamo blitz!”
Il Bilancio di assestamento è già iscritto ai primi punti della prossima sessione consigliare. Il Governo sta approfittando di un periodo in cui le forme di democrazia che sono alla base delle Organizzazioni Sindacali sono limitate se non sospese: lo stesso diritto di manifestare è di fatto non praticabile. Scelte così impegnative per il futuro del Paese si possono assumere, eventualmente, solo a seguito di un ampio confronto democratico e di un consenso diffuso
RSM 26 maggio 2020 – La CSU ha incontrato nel tardo pomeriggio di ieri, in videoconferenza, il Segretario di Stato per le Finanze sul progetto di legge di assestamento di bilancio. Si tratta di un incontro chiesto dalla CSU sia al Governo che a tutti i partiti di maggioranza e di opposizione (questi ultimi incontrati al Kursaal nel pomeriggio di venerdì).
Da parte sua, ha stigmatizzato la Centrale Sindacale Unitaria, l’Esecutivo non si è minimamente preoccupato di convocare alcun incontro preliminare con le parti sociali, mentre ha già iscritto il bilancio di assestamento ai primi punti della prossima sessione del Consiglio Grande e Generale: un fatto di per sé gravissimo, vista l’importanza dei provvedimenti previsti.
Il Segretario di Stato ha fornito una sua spiegazione ai diversi punti del progetto di legge, soffermandosi in particolare sull’articolo 3, che prevede la possibilità per il Congresso di Stato di emettere titoli del debito pubblico da collocare sul mercato internazionale fino ad una massimo di 500 milioni di euro.
I proventi di tale emissione dovrebbero fornire solo in parte liquidità per il sistema Paese, in quanto una quota andrebbe a coprire i debiti di Cassa di Risparmio ed un’altra parte contribuirebbe a ridurre il debito interno.
La CSU ha messo in luce le forti e molteplici criticità di questo bilancio di assestamento. Mentre il Segretario CDLS ha evidenziato in particolare la mancanza di un progetto complessivo sul sistema bancario, il Segretario CSdL Tamagnini ha sottolineato la totale assenza di confronto nell’apprestarsi ad assumere questa scelta di forte e ulteriore indebitamento per lo Stato; si sta approfittando, in sostanza, di un periodo di limitazione della democrazia per gli effetti del Covid 19 e in certo senso di “pieni poteri” del Governo, per prendere una decisione non concertata, che andrebbe ad aumentare in maniera rilevante il già pesantissimo debito dello Stato.
“Su temi così delicati non accettiamo atti unilaterali”, ha evidenziato con forza la CSU. Prima di arrivare ad una scelta simile occorre coinvolgere tutto il paese. Il Governo non può pensare di decidere da solo sulla testa di tutti i cittadini approfittando di un periodo in cui il confronto tra le parti e le stesse forme di democrazia sono molto limitate. Per intenderci, siamo in un periodo in cui tutte le forme di protesta sono di fatto sospese o comunque fortemente ridotte, per effetto delle necessarie misure di distanziamento sociale.
Visto il recente peggioramento del “rating” del nostro Paese, c’è il concreto rischio che il tasso di interesse applicato sia più penalizzante, ciò comporterebbe un più elevato costo a carico del Bilancio dello Stato di alcuni milioni di euro all’anno. È evidente che il Paese sopporterà con fatica un simile onere. Altro elemento da tenere in considerazione è il frazionamento del prestito tra più soggetti, preferibilmente istituzionali, per evitare i rischi di condizionamento per lo Stato di San Marino da parte di soggetti esterni.
Riguardo alle scelte su Cassa di Risparmio, per la quale è prevista la cartolarizzazione degli attivi patrimoniali, e su BNS, la CSU ha messo in luce come alcune settimane fa sia appena iniziato, con un primo incontro introduttivo, un confronto sulla problematica relativa alla “mission di BNS” ed alla conseguente gestione sistemica degli NPL: sarà indispensabile proseguire ed approfondire il confronto allargandolo a tutti gli aspetti che riguardano il futuro del sistema bancario, nell’ottica di rilanciare e rafforzare l’economia del Paese.
“Ci aspettavamo che qualunque scelta sulle banche sammarinesi fosse conseguente alle scelte emerse da quel confronto, invece si deve rilevare che il Governo anche per Carisp e BNS pare che voglia andare avanti in modo unilaterale, peraltro con scelte di cui non si comprendono appieno gli obiettivi finali e le ragioni”.
Il confronto sul bilancio di assestamento prosegue con l’incontro con le forze politiche di maggioranza in programma domani alle ore 16.30 presso il Kursaal.
CSU