Consiglio Grande Generale – Report Agenzia Dire
Seduta di martedì 28 aprile – pomeriggio
Nella seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale maggioranza e opposizione restano divise su alcuni tematiche ma trovano l’unità su altre. Prosegue il dibattito sugli emendamenti al “Decreto – Legge 17 aprile 2020 n.62 – Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19”. Non mancano polemiche sull’Emendamento modificativo dell’articolo 30 legato alla stabilizzazione del personale infermieristico precario dell’ospedale. “E’ precisa intenzione del Governo regolarizzare le situazioni all’interno dell’Ospedale – premette il Segretario di Stato Roberto Ciavatta -. Si è deciso di stralciare i Commi nella prima stesura e di aprire una trattativa per ottemperare tutte le necessità al fine di una stabilizzazione che garantisca il giusto impegno profuso in queste settimane e mesi. Abbiamo 258 ruoli e 281 dipendenti: significa che sono state assunte persone fuori dal profilo di ruolo, stiamo seguendo gli accertamenti” precisa. Sara Conti (Rf) invita Governo e maggioranza a “riflettere bene su questo emendamento: sarebbe l’occasione di dare un segnale di apertura”. “Al momento – è la critica di Giancarlo Venturini (Pdcs) -. nel personale infermieristico risultano vacanti 67 posizioni. Nel precedente bando del Governo erano stati messi 9 posti da infermiere dei 67 disponibili: non si può, come fa il consigliere Renzi, venire qui a parlare di stabilizzazione”.
Dove invece maggioranza e opposizione trovano la quadra (e giungono ad approvazione unanime) è sull’emendamento integrativo dell’art. 33 (proposto da Libera) e soprattutto sull’emendamento aggiuntivo articolo 35 bis (proposto da Repubblica Futura) che riguarda le indennità di malattia. Dopo un momento di confronto tra le forze politiche, Stefano Giualinelli (Pdcs) dà lettura del nuovo emendamento che verrà approvato dall’Aula: “L’indennità economica temporanea relativa alle malattie comuni è corrisposta nella misura del 60 per cento per i primi 14 giorni, successivamente nella misura dell’86 per cento”. Inoltre “l’indennità economica temporanea per operatori ISS, Protezione Civile e forza di polizia nonché di tutti i volontari e figure professionali strettamente coinvolte nella gestione dell’emergenza Covid-19 è corrisposta a titolo di infortunio professionale liquidata al 100 per cento. Tale trattamento decorre dalla risultanza positiva del test al Covid 19 e copre l’intero periodo successivo di inabilità temporanea assoluta al lavora”. Infine “è dato mandato al Congresso di Stato di emanare apposito regolamento teso a garantire ai malati oncologici e persone affette da malattie croniche altamente invalidanti al trattamento previgiente rispetto al dispositivo del presente Decreto Legge”.
Bocciati invece gli emendamenti di Rf all’articolo 36 con cui si chiede da un lato di far percepire “la integrale retribuzione agli insegnanti che operano attraverso la didattica a distanza” e di prevedere un “contributo di solidarietà pari al 10% al personale del Settore Pubblico Allargato che sia rimasto in servizio”. “Ci sono casi, come quello di Banca Centrale, dove non sono state fatte decurtazioni di stipendio” osserva Nicola Renzi (Rf). Su quest’ultimo punto, Francesco Mussoni (Pdcs) reputa “giusto” lo spirito della modifica, “perchè tutti i settori dello Stato devono poter dare un sostegno”. Tuttavia “per motivi giuridici non possiamo condividere l’emendamento”. Quanto a Banca Centrale, dice il Segretario di Stato Marco Gatti, “già nel 2019 è intervenuta con un accordo di solidarietà del 20% per tre anni ed è stato applicato il tetto degli stipendi”. A proposito della retribuzione degli insegnanti, precisa il Segretario di Stato Andrea Belluzzi, “l’insegnamento fatto per via telematica non è la stessa cosa di quanto fatto in presenza. Agli insegnanti è stata chiesta una prestazione pari alla metà dell’attività svolta in presenza”. “Totalmente falso” ribatte Nicola Renzi (Rf): “Chi sta facendo telelavoro deve rendicontare non solo sulle ore fatte ma anche sui materiali didattici prodotti”. “Per affrontare questa situazione non dobbiamo scatenare il contrasto tra classi sociali e categorie economiche” avverte Pasquale Valentini (Pdcs). “Non condivido la ratio secondo cui gli insegnanti lavorano meno perché non sono controllati” afferma Giovanni Zonzini (Rete), che avrebbe preferito “un contributo di solidarietà” rispetto alla decurtazione degli stipendi. Approvato infine un emendamento della maggioranza sostitutivo del Comma 8 dell’Art.36.
Di seguito una sintesi degli interventi
Comma 21 – b) Ratifica Decreti-Legge relativi a Covid-19
RATIFICA Decreto – Legge 17 aprile 2020 n.62 – Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19 (Coronavirus)
Emendamento modificativo articolo 9, Comma 3
Nicola Renzi (Rf): Questo riguarda la gestione della Pa stante l’emergenza. Si è creata un po’ di confusione tra uffici pubblici aperti e quelli forzosamente chiusi. La Pa serve perché deve servire le aziende. Le aziende non possono lavorare se la Pa non può rispondere a determinate esigenze. In questo momento di crisi noi crediamo sia utile inventare delle soluzioni che possano valere per l’istante ma anche per il dopo. Siamo convinti che per far funzionare la Pa nel modo migliore vadano stabiliti certi gradi di autonomia. In definitiva: la definizione di uffici chiusi è stata fatta perché ritenuti non utili o è stata fatta per motivazioni di cassa? Un dubbio da sciogliere.
Segretario di Stato Elena Tonnini: Nell’articolo 10 si stabilisce che i direttori di dipartimento definiscono il fabbisogno minimo per assicurare i servizi essenziali e le attività strategiche. Alcune in capo ai dipartimenti altre agli uffici che hanno operatività con il pubblico. Non è tanto nell’articolo 9 comma 3 che si definisce cosa è essenziale, ma nel 10. Gli uffici stanno agendo con due direttive. Quella della prenotazione e attraverso gli strumenti telematici. Equiparando invio di email alla raccomandata. Si sta continuando a lavorare per una implementazione del telematico. Ci sono forze di polizia all’ingresso per verificare la temperatura delle persone che entrano.
Nicola Renzi (Rf): Capisco benissimo le valutazioni del Segretario Tonnini. Il Decreto ha avuto corso e validità per un mese e mezzo. Forniamo se non altro alla cittadinanza l’idea di come avremmo voluto agire noi. Uffici che ritenevamo strategici sono stati chiusi. Rischiamo di perdere un altro mese sostanziale per la pubblica amministrazione e per l’utenza.
Emendamento modificativo articolo 11, Comma 2 e 5
Nicola Renzi (Rf): Lo spirito dell’emendamento è: all’interno del pubblico e privato ci sono persone che non lavoreranno perché in Cassa integrazione. Noi abbiamo parlato di lotteria degli stipendi. Abbiamo una grande preoccupazione: che con strumenti come questi la propensione alla spesa che dovrebbe essere alla base della ripartenza possa essere fortemente limitata. Abbiamo ragionato con percentuali diverse per la Cassa integrazione e un contributo di solidarietà.
Segretario di Stato Elena Tonnini: Non è una proposta credibile, ma solo un esercizio politico in cui si dice: noi avremmo fatto così. Facile parlare di taglio. Ma si può parlare di taglio quando a fronte di un lavoro al 100 per cento si corrisponde una retribuzione minore. Qui ci troviamo di fronte a una Pa che ha quasi azzerato i propri carichi di lavoro. Si è cercato di introdurre un ammortizzatore in linea con quanto riconosciuto nel privato.
Maria Luisa Berti (Npr): Ci tengo ad invitare colore che hanno presentato questo emendamento a ritirarlo se non altro per un discorso di equità. Significherebbe fare un trattamento di favore per i dipendenti della Pa. Da parte ancora di qualcuno c’è un approccio che va sempre a tutela determinate categorie economiche piuttosto che altre. Cosa insostenibile in questo momento.
Andrea Zafferani (Rf): Ritiriamo l’emendamento per questioni di equità, ma lo consideriamo un errore prima e lo consideriamo un errore adesso, nel privato e nella Pa.
Rossano Fabbri (Libera): Alla luce dell’intervento del consigliere Gian Nicola Berti sulla possibilità di agevolare i lavori consigliari, Libera intende ritirare un paio di emendamenti, evidenziando però che erano stati presentati in quanto ci giungono notizie in relazione a problematiche che i cittadini hanno nell’andare a perfezionare gli strumenti messi a disposizione delle famiglie meno abbienti.
Nicola Renzi (Rf): Per fare un ragionamento serio sulla sostenibilità avremmo dovuto avere i dati sulle aliquote della nostra proposta e le aliquote del Congresso di Stato. Vedere se il gap poteva essere bilanciato da alcune proposte che abbiamo fatto per rendere sostenibile il differenziale.
Emendamenti del Governo
Segretario di Stato Marco Gatti: Il punto b), del comma 2, dell’articolo 23 del Decreto-Legge 17 aprile 2020 n.62 è così sostituito: “ammissione agli ammortizzatori sociali”. Al comma 2, dell’articolo 23 del Decreto-Legge 17 aprile 2020 n.62 sono aggiunti i seguenti punti: “d-bis) ammissione alle disposizioni in materia di indennità economica temporanea da parte dell’ISS che hanno comportato una riduzione dell’erogazione al di sotto dell’86%; d-ter) per il lavoratore autonomo o il libero professionista, aver subito nel primo quadrimestre una riduzione di ricavi caratteristici pari al 30% rispetto all’esercizio precedente;”. Integrazioni che sono il frutto di un confronto con il sindacato. L’altro emendamento introduce una specificità sull’edilizia cooperativa. Ci sono state problematiche afferenti l’applicazione della norma. All’articolo 23 del Decreto – Legge 17 aprile 2020 n.62 è aggiunto il seguente comma 8-bis: “8-bis. Per il mutuo di edilizia cooperativa, di cui alla legge n.llo/1994 e s.m., la richiesta di sospensione ai sensi precedente del comma 1 può essere presentata dal socio della cooperativa direttamente interessato, anche in assenza di comunicazione alla cooperativa di appartenenza. L’istituto di credito, verificate le condizioni previste dal presente articolo, trasmetterà al socio l’esito della richiesta e nel caso sia concessa la sospensione provvederà ad inviare comunicazione alla cooperativa.”
Rossano Fabbri (Libera): Accogliamo favorevolmente l’emendamento del Governo. Ad oggi ci risultano ulteriori altri problemi applicativi in ordine alla garanzia dello Stato che sta ritardando le famiglie che hanno una necessità impellente. Una esortazione a fare il possibile come alcuni di questi emendamenti ci dimostrano.
Segretario di Stato Marco Gatti: Al Decreto – Legge 17 aprile 2020 n.62 è aggiunto il seguente articolo 24-bis: 1. Le disposizioni di cui agli articoli 23 e 24 del presente Decreto – Legge si intendono riferite anche a intermediari finanziari sammarinesi, diversi dalle banche, autorizzati all ‘attività di concessione di finanziamenti nella Repubblica di San Marino, ai sensi della Legge 17 novembre 2005 n.165. 2. Su richiesta, da presentarsi entro il 30 settembre 2020, avanzata dal soggetto titolare del mutuo o del finanziamento che non rientri nelle condizioni previste dal comma 2 dell’art.23 o del comma 2 dell’art.24 del presente Decreto-Legge all’intermediario finanziario sammarinese possono essere concessi i benefici previsti dai summenzionati articoli.”
Rossano Fabbri (Libera): Riteniamo che anche questo del Governo sia un emendamento intelligente ad accoglibile.
Emendamento modifica articolo 30
Andrea Zafferani (Rf): Crediamo che sia opportuno un impegno per una stabilizzazione del personale precario dell’ospedale non solo di quello che ha ricorsi pendenti con lo Stato.
Segretario di Stato Roberto Ciavatta: E’ precisa intenzione del Governo regolarizzare le situazioni all’interno dell’Ospedale. Le stesse organizzazione sindacali ci hanno chiesto di stralciare la parte ulteriore. L’impegno alla trattativa ci è stato richiesto ed è già in atto. Intanto si va a intervenire per evitare di spendere più soldi nei prossimi anni nelle autotutele già vinte nel primo grado. Stabilizzazione, rispetto delle norme. Oggi abbiamo 281 infermieri, alcuni sono fuori profilo di ruolo. La stabilizzazione possiamo farla per i sammarinesi. Ultima stabilizzazione nel 2016. Al massimo hanno una anzianità di 4 anni. Coloro che verrebbero tagliati fuori hanno almeno 6 o 7 anni. Se procedissimo ciecamente l’effetto immediato sarebbe che 30 persone che già vivono fuori San Marino ci abbandonerebbero. Sono le persone con maggiore esperienza. Tutte ragioni portate sul tavolo della trattativa con le associazioni e i sindacati. Si è deciso di stralciare i Commi nella prima stesura e di aprire una trattativa per ottemperare tutte le necessità al fine di una stabilizzazione che garantisca il giusto impegno profuso in queste settimane e mesi.
Maria Katia Savoretti (Rf): Non si tratterebbe di nuove assunzioni, ma di regolarizzare professionisti che già lavorano da tempo. Ciò metterebbe in sicurezza il nostro Ospedale.
Rossano Fabbri (Libera): Parrebbe di aver capito che la questione sia dipanata da un accordo con il sindacato stesso, ma devo comunque esprimere perplessità.
Nicola Renzi (Rf): Non ho mai visto le organizzazioni sindacali che di fronte alla promessa di stabilizzazione del Governo, a prescindere dall’anzianità di servizio, dicono di no. Noi abbiamo fatto una valutazione che deriva dalle posizioni già maturate da Rf nella precedente legislatura. Da almeno un anno stavamo chiedendo si arrivasse al nuovo atto organizzativo dell’ISS. Bocciare l’emendamento vuol dire non fare la stabilizzazione di tutto il personale.
Giancarlo Venturini (Pdcs): Concordo sul fatto che chi è precario dopo un certo tempo deve trovare una collocazione. Al momento nel personale infermieristico risultano vacanti 67 posizioni. Nel precedente bando del Governo erano stati messi 9 posti da infermiere dei 67 disponibili: non si può, come fa il consigliere Renzi, venire qui a parlare di stabilizzazione. Riflessione che va fatta anche nel resto della pubblica amministrazione. Nel 2017 il precedente Segretario non ha provveduto alle stabilizzazioni legate al fabbisogno del personale 2016. Ecco che allora queste considerazioni sono fuoriluogo. Renzi poteva aver risolto il problema, emettendo un bando con un numero maggiore di infermieri.
Oscar Mina (Pdcs): Un bando di concorso per nove posizioni: in questo momento lo avevo già personalmente reputato un paradosso. Questa è una situazione che va assolutamente sistemata. Per i non residenti si parlava di valutare una stabilizzazione straordinaria.
Sara Conti (Rf): Chiedo al Governo e alla maggioranza di riflettere bene su questo emendamento: sarebbe l’occasione di dare un segnale di apertura.
Francesco Mussoni (Pdcs): Se il Governo precedente avesse fatto le cose in maniera ordinata oggi non si sarebbe arrivati a questo tipo di lettura. C’è un aspetto politico di fondo. In questo caso il concetto di stabilizzazione va a dare una risposta positiva. Il concetto di stabilizzazione nel settore della pubblica amministrazione merita di una riflessione perché rischiamo di uscire dall’ambito della normalità.
Segretario di Stato Roberto Ciavatta: Rimarco quanto già detto. Ci siamo presi un impegno con i sindacati per la stabilizzazione. Abbiamo 258 ruoli e 281 dipendenti: significa che sono state assunte persone fuori dal profilo di ruolo. Occorre seguire delle procedure, stiamo seguendo gli accertamenti.
Andrea Zafferani (Rf): Al di là del rimpallo sulle responsabilità a cui qualcuno non riesce a rinunciare, faccio fatica a capire quale sia il problema nell’accogliere questo emendamento, che dà mandato ampissimo al Governo per contrattare la stabilizzazione.
Emendamento integrativo dell’art. 33 del D.L. n. 62
Guerrino Zanotti (Libera): Si vuole con questo emendamento cogliere l’occasione per fare in modo che la Pa possa proseguire sulla strada della digitalizzazione anche nel dopo Covid. Mezzi che avvicinano l’utenza alla Pa. E’ dato mandato al Congresso di Stato, mediante decreto delegato da emettere entro il 15 maggio 2020, di introdurre nuove modalità di organizzazione del lavoro, sia nel settore privato che nel settore pubblico allargato, basate sull’utilizzo della flessibilità lavorativa, sulla ulteriore diffusione dell’utilizzo delle tecnologie digitali e sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro in ambito pubblico e privato. Le disposizioni di cui al comma 1 e 2 saranno disciplinate e introdotte nell’ordinamento sammarinese al termine dell’emergenza Covid-19 da apposito decreto delegato e successive disposizioni da adottarsi, previo confronto con le categorie sociali ed economiche, utilizzando le risorse infrastrutturali già in possesso dalla Pubblica Amministrazione.
Segretario di Stato Roberto Ciavatta: Se fosse possibile prenderci del tempo per fare alcune brevi modifiche riguardo la data prevista. Proprio oggi abbiamo fatto un incontro per ragionare su questi elementi qua. Se c’è la possibilità di lavorare sul testo può diventare una indicazione.
L’emendamento – modificato e integrato previa consultazione tra maggioranza e opposizione – viene approvato
Emendamento aggiuntivo 35 bis
Andrea Zafferani (Rf): Si prevede che l’indennità di malattia possa essere erogata anche in via retroattiva come previsto anche dall’ultimo decreto. C’è stato un periodo in cui la malattia è stata erogata in misura ridotta. Il Decreto 62 ha riportato la malattia alla sua conformazione originaria. La proposta che abbiamo fatto con questo articolo è di andare in via retroattiva a regolarizzare il pregresso.
Francesco Mussoni (Pdcs): Chiedo di sospendere qualche minuto: abbiamo lavorato anche ieri con le forze politiche e forse è possibile trovare una sintesi.
Stefano Giulianelli (Pdcs): Insieme alle forze di opposizione la maggioranza ha trovato un accordo nella definizione dell’accordo 35 bis. Articolo 31 bis. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto legge e per tutta la durata dell’emergemza e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, l’indennità economica temporanea relativa alle malattie comuni è corrisposta nella misura del 60 per cento per i primi 14 giorni, successivamente nella misura dell’86 per cento. L’indennità per infortuni sul lavoro e gravidenza e puerperio è corrisposta al 100 per cento. Qualora la lavoratrice gestante stia effettuando o possa effettuare la prestazione lavorativa con modalità di smart working, la lavoratrice accede all’indennità economica per inabilità temporanea al lavoro, nel caso di malattia comune, e si applicano le aliquote di cui al comma 1. L’indennità economica temporanea per operatori ISS, Protezione Civile e forza di polizia nonché di tutti i volontari e figure professionali strettamente coinvolte nella gestione dell’emergenza Covid-19 è corrisposta a titolo di infortunio professionale liquidata al 100 per cento. Tale trattamento decorre dalla risultanza positiva del test al Covid 19 e copre l’intero periodo successivo di inabilità temporanea assoluta al lavora. E’ dato mandato al Congresso di Stato di emanare apposito regolamento teso a garantire ai malati oncologici e persone affette da malattie croniche altamente invalidanti al trattamento previgiente rispetto al dispositivo del presente Decreto Legge.
Andrea Zafferani (Rf): Ritiremo il nostro emendamento perché abbiamo raggiunto una intesa su questo nuovo testo.
Segretario di Stato Roberto Ciavatta: Ringraziamo le forze di opposizione per avere condivisivo questo emendamento su cui è già iniziato il confronto con le parti sociali.
Nicola Renzi (Rf): Con il Comma 5 si vanno a lasciare intatti ed integri nei trattamenti di malattia le persone con malattie oncologiche. Siamo contenti di questo risultato. Primo dato positivo: è la dimostrazione di come se si ascoltano i contributi che arrivano dal Parlamento le cose si possono fare meglio.
Denise Bronzetti (Npr): Cambiare paradigma significa tenere conto di quelle che sono le esigenze di bilancio a fronte di numeri elevati di persone che rientrano in regime di malattia. Vorrei sottolineare come si è cercato di sanare alcune indicazioni.
Alessandro Bevitori (Libera): A nome di Libera esprimiamo soddisfazione per il risultato raggiunto dall’Aula. Se mettiamo insieme le capacità dei singoli gruppi, si rende un buon servizi al Paese. Consentitemi di ringraziare i colleghi di maggioranza che hanno dato uno sprone alla maggioranza stessa e al Governo.
Francesco Mussoni (Pdcs): Esprimo soddisfazione per il lavoro svolto e ringrazio il collega Giulianelli per l’impegno profuso negli ultimi giorni.
Pasquale Valentini (Pdcs): Condivido la soddisfazione per sintesi. Resta aperta una domanda: un certo tipo di trattamento per la malattia deriva dal tampone Covid. Io non ho elementi di statistica ma mi risulta che in molte situazioni il test non avviene all’inizio, in alcuni casi viene fatto un mese dopo. E’ una problematica rilevata ad ignorarla credo sia sbagliata.
Rossano Fabbri (Libera): Compiacimento per questo modus operandi che abbiamo trovato nel lavorare insieme. Ci sarà tempo per sviscerare la questione del tampone e mettere mano ad una modifica a seguito degli approfondimenti.
Iro Belluzzi (Npr): Emendamento che ha trovato la piena condivisione da parte di tutta l’Aula. Ciò che è scritto nell’emendamento è in linea con quanto illustrato dal Segretario Ciavatta ovvero che saranno implementati test sierologici e tamponi. Questo sarà un ulteriore deterrente affinché la diffusione del virus possa ripartire.
Emmanuele Santi (Rete): Accogliamo favorevolmente questo emendament che è di buon senso ed è frutto di concertazione con le parti sociale. Va a sanare quello che era il pregresso.
Francesca Civerchia (Pdcs): Grande soddisfazione per questo emendamento condiviso con la volontà di andare incontro a un bisogno degli operatori.
Andrea Zafferani (Rf): Ci sono contenuti rilevanti e do anche io particolare rilevanza all’ultimo Comma. Molto importante si sia creato un automatismo per il trattamente delle malattie degli operatori che lavorano a contatto col Covid.
L’emendamento – modificato e integrato previa consultazione tra maggioranza e opposizione – viene approvato
Articolo 36
Emendamenti Rf
Andrea Zafferani (Rf): Gli insegnanti che svolgano la propria prestazione lavorativa mediante mediante lo svolgimento di attività didattica a distanza, tramite strumenti telematici e informatici hanno diritto a percepire la propria integrale retribuzione. Le verifiche in ordine all’effettuazione della didattica a distanza da parte del personale docente indicato al comma 1 sono effettuate dalle competenti Direzioni scolastiche e dal Consiglio di Dipartimento del Dipartimento Istruzione.
Nicola Renzi (Rf): Sulla retribuzione del personale del Settore Pubblico Allargato che sia rimasto in servizio, anche con la modalità di “lavoro dal domicilio” o didattica a distanza, è applicato un contributo di solidarietà pari al 10% della propria retribuzione totale. Tale disposizione non è applicata a tutto il personale dipendente Iss con funzioni non amministrative, alle forze dell’ordine, ai dipendenti della Protezione Civile ed a tutte quelle unità e articolazioni organizzative, individuate con delibera del Congresso di Stato, che abbiano ruoli e funzioni essenziali per la gestione dell’emergenza sanitaria. Il contributo di solidarietà è applicato anche ai dipendenti e collaboratori degli Enti privati partecipati dallo Stato che percepiscano un contributo proveniente dal bilancio dello Stato, ad esclusione degli operatori dell’informazione in ragione della strategicità della funzione espletata rispetto all’emergenza sanitaria. Ci sono casi, come quello di Banca Centrale, dove non sono state fatte decurtazioni di stipendio. Con l’obiettivo di favorire il sostegno e il rilancio dell’economia nazionale e facilitare gli adempimenti da parte delle imprese nei confronti dell’Azienda Autonoma di Stato per il Servizi, è dato mandato all’Azienda di Stato per i Servizi Pubblici di predisporre entro il 31 maggio 2020 una proposta di revisione complessive delle tariffe erogate.
Emendamento sostitutivo della maggioranza Comma 8
Stefano Giulianelli (Pdcs): Al Comma 8 il mancato rispetto delle misure previste è punito con sanzione pecuniaria da euro 500 a euro 2mila. Andiamo a depenalizzare tutte quelle che sono delle violazioni che si possono riscontrare nell’ambito del Decreto numero 62.
Rossano Fabbri (Libera): Senza il consenso di Libera non ci sarebbe stato l’emendamento che nasce nella giornata di ieri perchè depositato fuori termine. Non vi è stata alcuna problematica da parte del gruppo a dare il via libera.
Francesco Mussoni (Pdcs): Una valutazione di ordine politico sull’emendamento di Repubblica Futura che propone di effettuare una riduzione del 10% del settore pubblico allargato. Emendamento che noi non possiamo condividere nella forma ma per un fatto giuridico. Le aziende partecipate dello Stato hanno una loro autonomia giuridica. Tuttavia lo spirito della modifica è giusto perchè tutti i settori dello Stato devono poter dare un sostegno.
Sara Conti (Rf): Noi riteniamo che sul tema degli insegnanti una modifica vada assolutamente apportata.
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: L’insegnamento fatto per via telematica non è la stessa cosa di quanto fatto in presenza. Agli insegnanti è stata chiesta una prestazione pari alla metà dell’attività svolta in presenza. Sulla base di questi parametri si è valutata la quantificazione della retribuzione. Per quanto riguarda la prima infanzia abbiamo portato per il primo periodo la retribuzione al 100 e non al 75 per cento.
Segretario di Stato Elena Tonnini: Voglio sottolineare alcuni aspetti. Ritengo sostanzialmente iniqua la proposta che viene portata avanti se la si guarda nel suo insieme. Non è vero che gli insegnanti fanno il loro monte ore e noi abbiamo diminuito la retribuzione. Non fanno il loro monte ore. Seppur questo comporta un maggiore lavoro nel doversi adattare a una nuova formula di insegnamento. La qualità, nonostante l’impegno che va riconosciuto agli insegnanti, non è la stessa dell’insegnamento in presenza, perché lo strumento telematico non può sostituire il rapporto diretto con lo studente.
Oscar Mina (Pdcs): La sinergia non deve prevaricare in una ipotesi diversa che abbiamo accantonato da tempo sulla privatizzazione dei servizi.
Andrea Zafferani (Rf): Ci sono attività dell’AASS che sono in decisa perdita: potrebbe starci il mandato di fare un piano che va valutato. Saremmo contrari se si dovesse proporre l’esternalizzazione di servizi strategici, su alcuni servizi il ragionamento può essere aperto. Non credo che possa passare il principio che la retribuzione di un lavoratore dipende dal rischio Covid di cui si fa carico ma dal lavoro che svolge. Altrimenti se passasse questo principio dovremmo ridurre lo stipendio a tutti coloro che fanno smart working.
Nicola Renzi (Rf): Rimango allibito da certe affermazioni. Ho sentito dire che gli insegnanti lavorano la metà del loro orario. Come si fa a dire che gli insegnanti sono chiamati a lavorare la metà? E’ totalmente falso: fortunatamente chi sta facendo telelavoro deve rendicontare non solo sulle ore fatte ma anche sui materiali didattici prodotti e sulle cose inviate a famiglie ed alunni. Mettiamo da parte le retoriche sulla scuola e ragioniamo su quello che c’è.
Alessandro Cardelli (Pdcs): La strumentalizzazione politica ha avuto la meglio. Posso capire lo spirito della proposta avanzata da Rf ma la forma non è delle migliori. Il contributo di solidarietà non deve essere circoscritto a soggetti a cui dobbiamo dare una punizione, ma occorre fare una analisi: Segretari di Stato e magistrati guadagnano il 30 per cento in meno, dipendenti della Pa in Cassa integrazione, dipendenti pubblici che lavorano a paga piena e pensionati che prendono la pensione interamente. Su questo il Governo sta ragionando di poter chiedere un contributo e in questo può starci un ragionamento sul settore pubblico allargato.
Segretario di Stato Marco Gatti: Su Banca Centrale. E’ un ente privato a partecipazione pubblica. Quindi il contratto è tipo privato. La Banca Centrale già nel 2019 è intervenuta con un accordo di solidarietà del 20% per tre anni ed è stato applicato il tetto degli stipendi. Anche alle istituzioni va portato un certo rispetto. Banca Centrale sta usando tutti gli strumenti previsti dal contratto privatistico.
Pasquale Valentini (Pdcs): Partiamo dalla constatazione che stiamo cercando di affrontare una crisi con poche risorse e quindi dobbiamo toglierle. Sentire certe cose non va assolutamente bene. I dirigenti hanno il resoconto di ciò che le scuole hanno fatto. Nell’emergenza si passa sopra a molte cose e per questo mi hanno scritto dalla Commissione dei diritti umani. Non usiamo argomentazioni che non hanno un fondamento in questo momento. Non è un problema di maggioranza e opposizione. Per affrontare questa situazione non dobbiamo scatenare il contrasto tra classi sociali e categorie economiche.
Giuseppe Maria Morganti (Libera): Le direzioni didattiche probabilmente non hanno ricevuto un input unitario. Questo dobbiamo fare noi: dare una indicazione precisa di quello che devono fare gli insegnanti. Non lasciare alla discrezionalità dei singoli. Noi dobbiamo garantire a tutti di ricevere gli stessi sturmenti e le stesse programmazioni, dobbiamo portare avanti tutti i bambini e ragazzi. Ù
Miriam Farinelli (Rf): Non posso che concordare con quanto detto dal consigliere Valentini. Apprezzo gli insegnanti che hanno avuto il coraggio di reinventarsi pur di trasmettere cultura ai propri ragazzi a casa. E’ un periodo limitato? Ancora noi non lo sappiamo. Ci si organizzi per riconoscere a chi lavora da casa una giusta retribuzione.
Fernando Bindi (Rf): Quando sento dire alcune cose totalmente inesatte, penso che si debba riflettere sopra. Quando sentire che lo smart working non si addice alla Pa, occorre dimostrarlo. Anche perchè la Pa svolge un sacco di servizi. Non si può dire che lavorano di meno. Vi rendete conto dell’importanza del mantenimento del rapporto tra studenti e scolari?
Manuel Ciavatta (Pdcs): Delle indicazioni sono state date. E’ evidente che il contributo di solidarietà è legato molto in maniera stretta a quello che i Segretari di Stato hanno fatto per la prima volta con se stessi prima di chiederlo alla cittadinanza. C’è il senso di portare il peso di questa difficoltà.
Maria Katia Savoretti (Rf); Non è assolutamente vero che l’insegnante lavora meno, anzi lavora di più: è una missione portare il ragazzo alla fine dell’anno scolastico, dunque la valutazione del lavoro fatto dagli insegnanti non va presa alla leggera. Dobbiamo dire grazie a tutti loro. Si sarebbe potuto ragionare su un contributo di solidarietà anziché su una decurtazione dello stipendio.
Giovanni Zonzini (Rete): A mio avviso si sarebbero dovuti distinguere maggiormente gli ordini di scuola. La didattica a distanza alle elementari può avere una certa ricaduta. In un momento come questo andrebbero attivati tutti quei presidi di rappresentanza interni alla scuola. Per ogni classe ci sono i rappresentanti dei genitori che andrebbero interpellati per avere un giudizio su quella che è l’attività didattica svolta. Figure che andrebbero interpellate per capire cosa si sta facendo bene e cosa no. Dobbiamo adattare il nostro metodo di didattica. Andrebbe riconosciuto lo sforzo per gli insegnanti che devono inventarsi un nuovo modo. Non condivido la ratio secondo cui gli insegnanti lavorano meno perché non sono controllati.
Segretario di Stato Federico Pedini Amati: Il Segretario Belluzzi non ha detto che lavorano meno. Ha detto che ci sono determinati orari rispetto alla didattica. Gli insegnanti lavorano tutti di più proprio perché è una metodologia nuova. Vogliamo parlare di prelievo di solidarietà? Tareremo meglio la metodologia per la riapertura delle scuole. Lasciamo perdere i piccoli missili pro domo propria. Un insegnante non può dare lezioni di smart working in questa Aula solo per accreditarsi ai colleghi.
Marika Montemaggi (Libera): Questo dibattito che è diventato un dibattito per sostenere corporazioni non mi piace, però una metodologia di dialettica come questa mi lascia perplessa. Ci sono ordini di scuola diversi che richiedono modalità diverse e richiedono di inventare anche modalità diverse. C’è un discorso di toccare gli stipendi in generale e su questo dovremo confrontarci. Interventi trasversali uguali per tutti sarebbero poco equi per la dignità del lavoro che viene portato avanti.
Stefano Giualinelli (Pdcs): In merito all’emendamento mi corre l’obbligo di esprimere il mio personale ringraziamento alle forze di opposizione che hanno condiviso questo emendamento con la maggioranza. Siamo riusciti ad ottenere un risultato condiviso non soltanto su questo emendamento. Parlandosi è possibile trovare una convergenza tra maggioranza e minoranza.
Nicola Renzi (Rf): Se potesse essere tema di confronto l’emendamento sulla scuola è a disposizione, diversamente lo dovremmo ripresentare partendo dal secondo capoverso. Qui non si tratta di fare un discorso corporativistico.