Politica

Consiglio Grande Generale seduta lunedì 27 aprile – pomeriggio

Nella seduta pomeridiana del Consiglio Grande prosegue il dibattito sul Covid-19. Due, in particolare, le questioni che tengono banco: l’ordine del giorno presentato in mattinata dalla maggioranza e i test sierologici ai componenti del Consiglio stesso. In merito all’ordine del giorno, Libera parla di possibile “emergenza democratica”. In questo modo, afferma Michele Muratori (Libera), si “dà pieno potere al Congresso di Stato: vengono coinvolti tutti tranne le forze di opposizione”. Giuseppe Maria Morganti (Libera) lo definisce un“ordine del giorno all’acqua di rose”. “Non diamo pieni poteri al Congresso di Stato – è la replica di Giovanni Zonzini (Rete) – ma si dà mandato di predisporre proposte legislative che dovranno essere discusse dal Parlamento”.  In merito ai test sierologici, chiarisce Guerrino Zanotti (Libera), “è stato il nostro gruppo a chiederlo. Riteniamo di non aver abusato in alcun modo, anzi, crediamo che nella fase di riavvio si debba tenere conto proprio di questa modalità. “Il test, inizialmente volontario, è diventato un obbligo con la richiesta dell’opposizione di impedire l’ingresso in Aula a chi non aveva fatto il test” puntualizza il Segretario di Stato Elena Tonnini. “Se non avessimo avuto un ospedale strutturato, i sammarinesi sarebbero stati distribuiti in tutta Italia” è la riflessione di Francesco Mussoni (Pdcs). Poi, a proposito della fase 2, aggiunge: “per quelli che sono i dati, potremmo anche accelerare su alcune valutazioni”. Cauto Iro Belluzzi (Npr): “Non possiamo mettere a repentaglio la salute dei cittadini.  Anticipare certe decisioni potrebbe essere nefasto per la nostra economia”.  In Aula si discute anche di scuola, con Libera che presenta un ordine del giorno che impegna il Segretario di Stato per l’Istruzione ad avviare un confronto, in sede di Commissione, “affinché possano essere predisposti e messi in atto tempestivamente gli interventi organizzativi per improntare l’eventuale ripresa per l’anno scolastico in corso e per l’avvio del nuovo anno scolastico”. Il Segretario Andrea Belluzzi smentisce le notizie su una imminente ripresa dell’anno scolastico circolate in questi giorni: “Non l’ho mai detto. Io auspico che i ragazzi possano tornare a scuola, un altro conto è la realtà”. Il Segretario di Stato Federico Pedini Amati chiede al Governo “più coraggio: il Covid non è solo sanitario, ma anche economico: ci sono comparti che hanno perso il 100 per cento del fatturato e non possiamo fare finta che tutti i settori siano uguali”. “Nell’ordine del giorno della maggioranza si parla di studiare un protocollo che normi il telelavoro. Non è più il momento di studiare, ma di agire” è l’invito di Nicola Renzi (Rf). Per Gerardo Giovagnoli (Npr) quello della maggioranza è “un ordine del giorno che guarda al futuro”.

     Si prosegue quindi con la ratifica dei Decreti-Legge relativia al Covid-19 e dei relativi emendamenti presentati da Congresso di Stato, maggioranza e opposizioni. In merito Decreto – Legge 17 aprile 2020 n.62 – Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19, con emendamento si va a depenalizzare  il divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena o positivi al virus, per il quale rimane la sanzione pecuniaria amministrativa. Non viene approvato l’emendamento di Libera con cui si chiedeva “l’obbligo dell’esame sierologico” per “i dipendenti e i datori di lavoro per svolgere il proprio compito in luogo chiuso” oltre al “rilevamento geo-localizzato dei casi positivi e la possibilità di tenere sotto esame i relativi contatti sociali”. Respinto l’emendamento aggiuntivo, proposto sempre da Libera, per l’istituzione di una “Unità per la ripartenza del Paese con il compito di elaborare linee di indirizzo da proporre al Consiglio Grande e Generale misure necessarie per fronteggiare l’emergenza epidemiologica”. Stesso copione anche l’emendamento di Libera relativo agli interventi su Smac Card.

Di seguito una sintesi degli interventi

Comma 21 – a) Riferimento del Congresso di Stato su emergenza sanitaria Covid-19 (Coronavirus) e successivo dibattito

Francesca Civerchia (Pdcs): Possiamo dire timidamente che la situazione sta migliorando. I rilievi delle criticità mi piace intenderli come contributi per riflettere insieme. Lieto di sentire da parte del Segretario di Stato alla Sanità la volontà di stabilizzare i precari. Riconoscere la malattia professionale solo a chi ha contratto il Covid durante l’emergenza. Si potrebbe organizzare fin da subito l’apertura dei centri estivi almeno nella fascia matera-elementari che potrebbero soddisfare le richieste di domanda e soddisfare le esigenze di distanziamentoo sociale sfruttando le collaborazione con le Federazioni sportive. Il mio augurio è quello di buon lavoro ai Segretari di Stato affinché si possa intraprendere una nuova fase sociale.

Michele Muratori (Libera): Per quanto riguarda l’ordine del giorno presentato: non siamo nella fase di dichiarazione, ma dichiaro già il mio voto contrario in virtù del fatto che coerentemente con la richiesta di maggiore condivisione viene dato ulteriore mandato al Governo per fare cose. Siamo convocati per esautorare dai pieni poteri il Congresso di Stato ristabilendo il confronto democratico e cosa facciamo? Diamo pieni poteri al Congresso di Stato. Come ben ricordato da Mussoni, stavamo entrando in un dibattito senza lo straccio di una relazione economica. Giuste le analisi fatte, ma riguardavano esclusivamente la fase 1. Della fase 2 non c’è traccia. Sicuramente nell’ordine del giorno non c’è nessuna linea che va in questa direzione. Si coinvolge tutti tranne l’opposizione.

Guerrino Zanotti (Libera): Non mi hanno convinto alcune repliche del Segretario Ciavatta. Oggi ci viene detto che sono solo 4 in terapia intensiva, ma a noi risulta che gli occupanti al momento sono di più. Dunque la preoccupazione sale. Sul test sierologico fatto prima di riunirci. E’ stato il nostro gruppo a chiederlo. Riteniamo di non aver abusato in alcun modo, anzi, riteniamo che nella fase di riavvio si debba tenere conto proprio di questa modalità. Il fatto che dai test sierologici siano emersi 5 casi positivi, io credo queste siano le modalità da estendere ad altre realtà.

Giovanni Zonzini (Rete): Non diamo pieni poteri al Congresso di Stato, ma si dà mandato di predisporre proposte legislative che dovranno essere discusse dal Parlamento. Si riafferma dunque la centralità dell’aula parlamentare. Felicitazioni per la replica del Segretario Ciavatta quando dice che non si intende venire meno al principio della gratuità della sanità. Un principio a cui non intendiamo rinunciare. Se qualcuno volesse porre in essere in azioni per farci regredire, non troverà il mio appoggio ma un oppositore.

Marika Montemaggi (Libera): Quello che ravvedo è che siamo in pericolo per una eventuale emergenza democratica. Questo ordine del giorno mi dice che non ho così torto. C’è un mandato preciso nei contenuti con cui si esautora la funzione legislativa. Non viene menzionata nessuna forza politica di opposizione né la possibilità di fare incontri. Mi sembra opportuno che gli organismi istituzionali  possano tornare a confrontarsi. In questo ordine del giorno non c’è data e non c’è un mandato certo. Alcune sfumature potrebbero essere pericolose. Abbiamo depositato un Ordine del giorno sul tema della scuola. Con esso impegniamo il Segretario di Stato per la Sanità a riferire periodicamente nella Commissione permanente I sulle decisioni assunte e sulle eventuali criticità riscontrate nell’organizzazione della didattica a distanza del corpo docente e degli studenti.  Inoltre chiediamo di assicurare il legittimo confronto con tutti i commissari e con il coinvolgimento dei docenti al fine di fornire contributi e soluzioni affinché possano essere predisposti e messi in atto tempestivamente gli interventi organizzativi per improntare l’eventuale ripresa per l’anno scolastico in corso e per l’avvio del nuovo anno scolastico.

Vladimiro Selva (Libera): Ho apprezzato questa sorta di smentita all’idea di privatizzare le farmacie. Non vorrei che con la situazione di emergenza stiamo affrontando certi temi difficili da sdoganare vengano invece avanti. Invito a fare attenzione. Il tema che poi affronteremo dei test a tutti coloro che vanno a lavorare: per quale motivo? Perché l’ISS vuole risalire la corrente dell’epidemia partendo dai positivi. Ma se vogliamo aprire le attività prima, dobbiamo fare come fatto in Consiglio Grande e Generale: chi va a lavorare deve sottoporsi al test. Il rischio di non essere sempre completamente coperti c’è.

Nicola Renzi (Rf): Oggi tutto è Covid e oggi il Covid sta diventando un grimaldello per discutere sul nostro Paese. E’ chiaro che è necessario un compattamento nelle visioni. Non abbiamo chiesto noi di fare i test, ma abbiamo accettato la proposta che ci è stata fatta. Abbiamo evidenziato che, se tutte le persone presenti in quest’Aula non si fossero sottoposte al test, avrebbero trasformato il test in un privilegio. Ci dispiace aver sentito dire che siamo stati noi a chiederli, c’è stata questa possibilità a cui abbiamo aderito. Segretario Canti, non ci dica che il confronto c’è stato. Dei provvedimenti, come dei tagli indiscriminati e l’impedimento dello smart working, noi non li avremmo fatti. Confrontandoci prima sul testo, avremmo potuto dire la nostra. Ma non siamo stati mininamente considerati.

Francesco Mussoni (Pdcs): Rispetto alle valutazioni che la vicina Italia sta portando avanti, non abbiamo l’obbligo di uniformarci ma dobbiamo sicuramente confrontarci. Per quelli che sono i dati, potremmo anche accelerare su alcune valutazioni: vedremo. Pensate se non avessimo avuto un ospedale strutturato, i nostri sammarinesi sarebbero stati distribuiti in tutta Italia. Vi sembra normale che se io voglio fare le analisi a pagamento debba andare a Rimini? Una soluzione a tutto questo penalizzerebbe la nostra sanità pubblica? Dobbiamo cominciare a uscire da certi tabù politici. Abbiano troppi lacci, dobbiamo aprire, togliere la burocrazia.

Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Nel mio intervento avevo invocato il fatto che molti ragazzi con disabilità non hanno ricevuto quello che altri hanno ricevuto. Stiamo aspettando di avere dei riscontri per dare una risposta anche a questi ragazzi. Prendo atto dell’ordine del giorno. Una considerazione: non condivido, perché non ho mai detto che si sarebbe tornato a scuola. Io auspico che i ragazzi possano tornare a scuola, un altro conto è la realtà. Non sta a me indicare la data, anche se ritengo sia mio dovere venire in Commissione per confrontarci.

Paolo Rondelli (Rete): Copertuna finanziaria dei provvedimenti finanziari  è una buona regola. Sui test sierologici: basta con questo giochino della ripicca. Siamo qui per tirare il Paese fuori dalla secca, non per continuare con queste continue stizzosità.

Oscar Mina (Pdcs): Quando si parla di emergenza democratica, io credo che stiamo rasentando il ridicolo. Ringrazio la collega Montemaggi che ha riconosciuto la mia buona fede nel non convocare la commissione per tempo. Non credo ci fosse una mia non volontà nel non volerla convocare. Non era mia intenzione non valutare un confronto all’interno della Commissione. Appena le condizioni me lo hanno concesso ho subito fatto la convocazione.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): L’ordine del giorno che viene proposto dalla maggioranza è del tutto all’acqua di rose. Non determina nessun tipo di impegno o scadenza. Ci siamo trovati d’accordo su alcuni passaggi ma in disaccordo su altre in particolare in riferimento al Decreto 63. Guardiamoci bene dal continuare ad affermare che allenteremo la presa prima dell’Italia: questo presupporrebbe il fatto che noi siamo messi meglio.

Miriam Farinelli (Rf): Non ho mai chiesto l’immunità per i  sanitari. Ma ho chiesto una maggiore sensibilità e delle misure a supporto della professione.

Iro Belluzzi (Npr): I provvedimenti post 4 maggio in Italia rappresentano una delusione per alcuni. Ciò significa che la pandemia non ha seguito in maniera positiva quella decrescita veloce che era nelle aspettative. Grande cautela e grande attenzione in tutto quello che dovrà essere svolto anche all’interno della Repubblica di San Marino. Non possiamo mettere a repentaglio la salute dei cittadini.  Anticipare certe decisioni potrebbe essere nefasto per la nostra economia.

Segretario di Stato Federico Pedini Amati: Condivido l’impostazione sulla ripartenza e sulla sanità nell’ordine del giorno della maggioranza, ma avrei preferito un po’ più di coraggio perché il Covid non è sanitario ma è anche economico. Il Segretario Gatti dice no a interventi a pioggia. Sono d’accordo, ma c’è un comparto economico che ha perso il 50 per cento del fatturato e un comparto che ha perso il 100 per cento. Su quelle fasce economiche – non diciamo a pioggia, non diciamo a fondo perduto – ma un aiuto economico per una riqualificazione economica, quello secondo me è un ragionamento che non si può prescindere dal fare. Non possiamo fare finta che i settori siano tutti uguali. Non mi aspettano che i settori economici dopo il danno possano avere la possibilità di adeguarsi a tutti i presidi sanitari pagandoli. Stiamo parlando dei settori che potenzialmente hanno avuto un danno totale. Questo lo dico senza polemica. Consideriamo parte attiva del ragionamento anche il Covid economico.

Luca Boschi (Libera): Adesso che siamo a due mesi dall’inizio dell’emergenza sarebbe il caso di iniziare a fare vera condivisione. Esprimiamo soddisfazione per il dibattito di questi due giorni, ma siamo stati spiazzati dalla proposta di questo ordine del giorno. Siamo in una emergenza sanitaria, ci aspetta una emergenza economica, mi raccomando non finiamo anche in una emergenza democratica. Alcuni imprenditori ci hanno segnalato che si sono recati in Banca ma la banca gli avrebbe concesso questi finanziamenti ma le pratiche sono bloccate in Banca Centrale.

Andrea Zafferani (Rf): Ora c’è bisogno di intevrenti a fondo perduto: il che non vuol dire a pioggia ma senza debito per gli operatori. Sugli e-commerce credo si sia fatto un errore: per settimane siamo stati alla mercè delle aziende italiane che venivano tranquillamente.

Segretario di Stato Elena Tonnini: Per quanto riguarda i test ai Consiglieri: si considera il test come se fosse una cura, quando sono una analisi statistica. Il test, inizialmente volontario, è diventato un obbligo con la richiesta dell’opposizione di impedire l’ingresso in Aula a chi non aveva fatto il test. Nella Pa si sta lavorando su una proposta riferita all’ambito telematico che però deve essere regolamentata.

Segretario di Stato Roberto Ciavatta: Ci sono state molte critiche all’operato del Governo anche da parte della maggioranza: nessun Governo può sperare di avere una maggioranza acritica. Sono dell’idea di riconfermare la necessità di intensificare i confronti con l’opposizione. Sulla questione che diceva il consigliere Zanotti: a me risultano quelli che vengono indicati. Quelli sono i Covid positivi. Il nostro laboratorio è efficiente, ma non è nella condizione di fare 10mila test al giorno. Anche per questo è necessaria una attenta programmazione.

Eva Guidi (Libera): L’ordine del giorno contiene alcune considerazioni valide ma non contiene una serie di elementi fondamentali che vado a riassumere. Manca una effettiva condivisione con i gruppi di opposizione. Il 4 maggio è dietro la porta. I cittadini hanno bisogno di sapere cosa devono fare. C’è tutta la question relativa ai presidi. Fare un piano rigoroso e serio, che prevede tutti gli aspetti, significa anche questo. Manca completamente un riferimento a quelli che sono gli interventi economici per evitare che nasca una emergenza da un’altra emergenza. Servono interventi immediati e concreti adesso. Piani specifici per i settori che soffrono di più. Bisogna partire dai dati, fare la valutazione dei flussi. Su un aspetto importante come quello della scuola abbiamo bisogno di avere dei confronti.

Giovanni Zonzini (Rete): Riteniamo necessario dare un indirizzo politico al Governo sugli interventi che dovrà effettuare in futuro. Quanto alle critiche di vahgezza, queste sono connature al momento che stiamo vivendo.

Mirko Dolcini (Domani – Motus Liberi): Non appoggeremo l’ordine del giorno di Libera, condivisibile nel contenuto. Accogliamo quello della maggioranza, che dà un indirizzo preciso nell’attivare strategie ed è un mandato economico per il rilancio del Paese e limitare i danni.

Nicola Renzi (Rf): Abbiamo visto che l’Italia ha preso posizione sul futuro della scuola: se ne riparlerà a settembre. A San Marino ancora non sappiamo nulla, nonostante alcuni annunci spot. Cosa ne sarà dal 4 maggio della permeabilità tra il territorio italiano e quello sammarinese? Continueremo a vedere alcune storture per cui i sammarinesi non possono consegnare fuori dal nostro territorio? Siamo ancora alla fase del studiare un protocollo che normi il lavoro a distanza nel pubblico e nel privato: non è più il momento di studiare, ma di agire.

Francesco Mussoni (Pdcs): Non possiamo spostare il dibattito: qui stiamo discutendo dei Decreti da ratificare, non della fase 2. Noi riteniamo che l’Odg di Libera sia da ritirare, in quanto si tratta di una attività che dal nostro punto di vista è già iniziata. Quanto all’Odg della maggioranza, chiaramente vede il sostegno del nostro gruppo politico. Il Governo ha già il mandato ad operare. Qui si coglie un altro spirito. Diamo mandato ad allentare le restrizioni e su alcuni temi diamo un mandato ulteriore: iniziare a ragionare su una nuova struttura ospedaliera, è ora di procedere con una progettazione nuova. Va fatta una sperimentazione scientifica sui farmaci. Ci sono temi che riguardano un modello di progettazione dell’emergenza sanitaria.

Gerardo Giovagnoli (Npr): Con questo ordine del giorno si chiede di stabilire una road map di riaperture che ha al centro la sicurezza. Questo ordine del giorno guarda al futuro cercado di prendere quanto di buono abbiamo fatto in questa fase. Si parla di sperimentazione chimica che può essere un settore di sviluppo per San Marino con certificazioni internazionali.

Comma 21 – b) Ratifica Decreti-Legge relativi a Covid-19

RATIFICA Decreto – Legge 17 aprile 2020 n.62 – Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19 (Coronavirus)

 

 

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