Il discorso del Vescovo Monsignor Andrea Turazzi in occasione dell’insediamento dei Capitani Reggenti
(Nella foto di apertura l’aula durante il minuto in silenzio chiesto dal Segretario agli Esteri Luca Beccari in onore delle vittime del covid-19)
Il discorso del Vescovo Monsignor Andrea Turazzi in occasione dell’insediamento dei Capitani Reggenti:
“Eccellenze,
un’immagine mi balena nel cuore in questa circostanza: quella di una staffetta nella quale ci si passa un rotolo di pergamena sigillato. Chi cede la Reggenza ha avuto in sorte di trovarci scritti eventi importanti. Tra i previsti l’incontro quotidiano, e sempre nuovo, con i cittadini, ognuno con il suo carico di attese, a volte di rivendicazioni, sempre bisognosi di attenzione. Nel semestre passato i Capitani Reggenti uscenti avevano il mandato di moderare il rito tra i più delicati della nostra Repubblica: le elezioni politiche. Tra gli imprevisti la tragedia, tutt’ora in corso, della pandemia da Covid-19. Mai avrebbero immaginato che quel rotolo riservasse tale sorpresa. Dico grazie per la Loro sollecitudine e la Loro dedizione. Vorrei, se ce ne fosse bisogno, togliere dal cuore ogni timore di non aver fatto abbastanza, sentimento che proviamo tutti.
Ora il rotolo sigillato passa nelle mani dei nuovi Capitani Reggenti; anche a loro dico grazie per il “sì” che hanno pronunciato accogliendo la proposta che il Consiglio Grande e Generale ha rivolto Loro. Un “sì”, in un certo senso, al buio, perché chiamati a svolgere un altro segmento dello stesso rotolo senza sapere cosa contiene. Ci auguriamo e auguriamo Loro di traghettarci verso “il dopo Covid-19”. Chi è costituito in autorità diviene punto di riferimento: a lui si chiede anzitutto di essere presente, reperibile, disponibile. Poi, di essere luce: nel buio una luce, per piccola che sia, si vede da lontano. Brillare, non tanto di luce propria, ma della luce delle nostre tradizioni civili, giuridiche, ideali. Un punto di riferimento dà sicurezza. È normale che chi è persona pubblica cada sotto il giudizio di tutti: accontenta e scontenta. Che fare? Pensare, decidere, agire sempre secondo coscienza, illuminata, retta e serena. Dunque, presenza, luminosità, sicurezza.
L’immagine del rotolo sigillato è familiare, in questi giorni, alla liturgia della Chiesa (Lettera agli Ebrei). Si dice del Messia che, entrando nel mondo, prima ancora di aprire il rotolo, proclami con fiducia: «Ecce, venio: in capite libri de me scriptum est». Che il Messia sia Loro di esempio.
Eccellenze, vi accompagniamo con tutta la stima e la considerazione.”