Politica

Consiglio Grande Generale, Sessione 17,18,19,20,21,27,28 febbraio 2020

Giochi del Titano

SEDUTA DI LUNEDI’ 17 FEBBRAIO – MATTINA

    La seduta del Consiglio Grande e Generale di lunedì 17 febbraio si apre con il ricordo di Natalina Frisoni, madre del consigliere Pasquale Valentini. Gli Ecc. Capitani Reggenti rammentano il “suo forte attaccamento alla Repubblica e ai suoi valori fondanti”. Quindi viene data lettura dell’ordine del giorno, presentato dalla Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, con il quale si impegna il Governo a portare ad approvazione un provvedimento per consentire ai componenti della Commissione stessa di prendere visione degli atti relativi a coloro che richiedono la residenza elettiva.

    Diversi i temi che vengono affrontanti nel corso del Comma Comunicazioni. Tra questi vi è la realizzazione della nuova rotatoria di Murata, con Matteo Ciacci (Libera) si dice preoccupato dal rallentamento dei lavori e chiede chiarimenti al Segretario Stefano Canti su alcune dichiarazioni apparse sul stampa relative al proseguimento del cantiere. “Non possiamo bloccare il progetto con un colpo di spugna” afferma Ciacci. Anche perché potrebbero esserci “dei danni da riconoscere alla ditta privata”. “Non ho mai detto che il progetto della rotatoria di Murata deve essere bloccato” è la risposta del Segretario di Stato Canti. “Il direttore dell’AASS – spiega  – mi ha riferito che l’appalto complessivo della costruzione della rotatoria di Murata doveva essere completato in 147 giorni lavorativi: ad oggi sono passati 180 giorni e abbiamo solo il muro. Mi è stato spiegato che c’è stata una problematica sui tiranti, per la quale è stato subappaltato il lavoro ad una ditta italiana. Su questo ho espresso delle perplessità”. Spetta ora al Congresso di Stato decidere se concedere o meno ulteriori 180 giorno per portare a termine l’intervento. “Con quale forza si può negare a un’impresa di proseguire i lavori? Il fatto che un’azienda italiana possa vincere non è uno scandalo, fa parte della libera competizione” è la posizione di Vladimiro Selva (Libera).

“Non ci meritiamo – afferma Nicola Renzi (Rf) – di avere al Consiglio d’Europa due membri effettivi nominati dalla maggioranza. Non vogliamo far fare nessun tipo di figura al Paese scrivendo al Consiglio ma chiediamo che l’aula possa riflettere su questa questione”. In Aula si torna quindi a parlare della questione targhe. “Gli emendamenti presentati sul decreto milleproroghe sono stati dichiarati inammissibili all’esame delle commissioni – spiega il Segretario di Stato Elena Tonnini -. Questo non toglie che c’è una ulteriore opportunità di poter intervenire. Come Governo non resteremo in attesa ma vedremo se riusciremo a trovare una serie di soluzioni tampone”. “Con la bocciatura degli emendamenti del decreto sicurezza nessuna colpa può essere attribuita al vecchio Governo, accusato più volte di non fare abbastanza per risolvere la questione targhe” ricorda Maria Katia Savoretti (Rf). Per Gian Matteo Zeppa (Rete) si tratta di “un problema politico”. “Non eravate forse voi – incalza Michele Muratori (Libera) – quelli che avrebbero risolto la questione targhe in un paio di giorni? Ora vi trovete anche a voi a dover risolvere una cosa che non può dipendere interamente dal nostro Stato”.

 

     Durante il Comma viene inoltre data lettura di due ordini del giorno, presentati rispettivamente da Libera e Rf: il primo relativo al tema dell’ambiente, per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu e la transazione energetica, il secondo sulla definizione della nuova mission di Banca Nazionale Sammarinese.

   Nell’ultima parte della seduta il Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta fornisce la risposta all’interpellanza presentata dai consiglieri Renzi, Bindi e Conti circa l”’UOC Anestesia e Terapia Intensiva a seguito dell’attivazione di un rapporto di collaborazione a convenzione”. All’intervento del Segretario segue la replica del consigliere Nicola Renzi.

Di seguito una sintesi degli interventi

Comma 1 – Comunicazione

Matteo Ciacci (Libera): L’aspetto che voglio mettere in evidenza riguarda i lavori pubblici in particolar modo la rotonda di Murata. Progetto che da più parti è stato ritenuto valido. Progetto partito finalmente nel febbraio del 2019. Crediamo che alla luce di una serie di adempimenti evasi ci sia l’esigenza di portare a completamente l’opera. Abbiamo valutato con stupore le affermazioni fatte dal Segretario Canti nei giorni scorsi. Affermazioni che in merito a questo progetto avevano come obiettivo rallentare il percorso o addirittura bloccare il progetto. Atteggiamento non corretto. Non solo il progetto è andato avanti, ma è stata fatta una gara che ha visto la vittoria di un’azienda che ha fatto partire i lavori, se il progetto non va avanti ci saranno dei danni da riconoscere alla ditta privata. E’ vero, c’è stato un ricorso e una istanza sospensiva, che però è stata bypassata. Ora ci rendiamo conto che i lavori sono fermi. Questi rallentamenti ci rendono dubbiosi. Abbiamo presentato anche una interpellanza non solo per stigmatizzare le affermazioni di Canti ma anche per capire gli elementi che hanno portato a questa scelta. L’iter burocratico è stato fatto. Non possiamo bloccare il progetto con un colpo di spugna. Spero che il Segretario Canti possa fornirci chiarimenti in merito a questa manovra. Io credo si debba partire anche dall’ordinaria amministrazione e dal decoro urbano: lo chiede la cittadinanza. Rispetto per gli organismi tecnici che hanno portato a compimento il progetto, che serve alla messa in sicurezza di uno svincolo. Lo dice il confronto con le forze di Polizia.

Nicola Renzi (Rf): Al Consiglio d’Europa abbiamo due membri effettivi nominati dalla maggioranza. L’Aula dovrebbe ragionare su come sanare questa posizione. Non vedevo nulla di strano nel fatto che il capo delegazione fosse una persona con esperienza. Non vogliamo far fare nessun tipo di figura al Paese scrivendo al Consiglio d’Europa ma chiediamo che l’aula possa riflettere su questa questione. Dopo di che dovremo fare quello che è obbligatorio fare. Non possiamo essere l’unico Paese rappresentato da due membri effettivi espressione della maggioranza, questo non ce lo meritiamo. Spero che magari la delegazione al suo interno si metta d’accordo su quello che deve succedere. Questione targhe. Abbiamo sentito una campagna elettorale in cui si diceva: state tranquilli, quelli di prima non sanno fare, non conoscono nessuno, con noi tutte le questioni saranno magicamente risolte. Questo era il refrain sentito costantemente. Oggi assistiamo al ripetersi di ciò che purtroppo è accaduto più volte. Se riusciamo a dimostrare che siamo uniti su questo tema, allora forse avremo maggiori possibilità di successo. Nella passata legislatura ho assistito un po’ a tutto. Noi non screditeremo il Paese parlando con personaggi politici italiani. Il tenore dei nostri dialoghi non è stato quello di screditare, ma fare presente delle problematiche che se risolto lo sono nell’interesse di tutti. Abbiamo ascoltato le polemiche sulle famose delibere clientelari del Congresso di Stato. Una che mi stava molto a cuore era quella sugli stagisti. La delibera finì sui giornali. Quegli stagisti dovevano essere l’emblema del clientelismo. Dispiace per loro: per dei ragazzi che si erano impegnati e si sono impegnati tutt’ora. Prima hanno chiesto a gran voce di sospendere quella delibera: alla fine però la delibera stessa è stata rinnovata dal Congresso di Stato fino ad aprile. Cerchiamo di evitare queste figuracce che toccano persone che lavorano.

Gaetano Troina (Domani – Motus Liberi): Intervengo sui conflitti di interesse che potrebbero riguardare i membri del Consiglio Grande e Generale. In tema di giustizia, ci si spinge ad affermare che debbano astenersi i consiglieri che svolgono attività professionale in questo campo. Il conflitto di interessi si configura unicamente quando esistono interessi privati e personali che potrebbero compromettere l’interesse pubblico.

Segretario di Stato Stefano Canti: Intervengo per alcune considerazioni su quanto esposto dal consigliere Ciacci. Non ho mai detto che il progetto della rotatoria di Murata deve essere bloccato. Non intendo fermarlo. Vanno fatti degli approfondimenti. Questo ho detto. Ho chiesto degli incontri con i dirigenti per avere un aggiornamento sullo stato dei progetti relativo alle opere pubbliche e lo stato di avanzamento dei lavori. Sulla rotoria di Murata è stato detto: facciamo un secondo incontro per parlare delle problematiche relative alla viabilità per il prosieguo dei lavori. Mi è stata prospettata la chiusura al traffico per il continuamento del cantiere. Chiudere la viabilità della Sotto Montana potrebbe diventare problematico: valutiamo di chiudere esclusivamente una corsia. Questo è stato detto nel secondo incontro, mai è stato riferito di problemi. Il direttore dell’AASS mi ha riferito che l’appalto complessivo della costruzione della rotatoria di Murata doveva essere completato in 147 giorni lavorativi, che rientrano nei 180 della prima richiesta: ad oggi sono passati 180 giorni e abbiamo solo il muro. Mi sono interrogato: che problematiche ci sono state? Mi è stato spiegato che c’è stata una problematica sui tiranti, per la quale è stato subappaltato il lavoro ad una ditta italiana. Su questo ho espresso delle perplessità. Il risultato è questo purtroppo. Il cantiere è di fatto fermo. Non perché l’ha fermato il sottoscritto, ma perché l’impresa ha terminato i 180 giorni per lavorare a San Marino e se il Congresso di Stato non concede ulteriori 180 giorni il cantiere è fermo. Abbiamo chiesto spiegazioni, verranno messe per iscritto.

Vladimiro Selva (Libera): Una situazione in cui c’è un appalto sottoscritto e una strada con lavori in mezzo. C’è stato l’abbattimento delle piante e una realizzazione di buona parte delle opere. Non ho assolutamente riportato informazioni che non fossero di dominio pubblico. Lei ha fatto un’intervista dicendo di voler sentire la popolazione sull’opportunità di portare avanti il progetto. Sono contento abbia cambiato idea. Le licenze temporanee a San Marino sono di 180 giorni e sono naturali e consecutivi. I giorni previsti dal cronoprogramma sono lavorativi, quindi al netto dei festivi, di pioggia e di neve e di tutte quelle situazioni che impediscono di lavorare. Era presumibile che l’impresa avrebbe dovuto richiedere una proroga. Un atto dovuto da parte del Congresso di Stato. Con quale forza si può negare a un’impresa di proseguire i lavori? Il fatto che un’azienda italiana possa vincere non è uno scandalo, fa parte della libera competizione. Dobbiamo fare in modo che le nostre aziende siano competitive.

Miriam Farinelli (Repubblica Futura): La moltitudine di informazioni sul Coronavirus distrae dai dati ufficiali che sono gli unici punti di riferimento. Al momento il rischio di infezione per la popolazione europea è bassa e l’epidemia resta confinata alla Cina. Le autorità politiche devono a mio avviso comunicare la comunicazione che in una prima fase si è dimostrata carente, lasciando spazio a ipotesi fantasiose. Il fare squadra passa attraverso conoscenza e comunicazione. La presenza del Governo con una comunicazione efficace ingenera fiducia nella popolazione e facilita il lavoro dei sanitari. Si auspica una più puntuale attivazione.

Segretario di Stato Elena Tonnini: Questione targhe. Nel dicembre del 2019 c’era stata l’occasione per inserire delle modifiche all’interno del decreto semplificazione. In questa fase c’era in discussione il decreto mille proroghe. Diversi emendamenti in discussione questi giorni. Cogliamo con estremo favore l’interesse dimostrato in maniera trasversale rispetto alle problematiche che il nostro Paese sta vivendo. E’ stata anche l’occasione per promuovere un contatto e un confronto tra Governo sammarinese e italiano su vari livelli. Ci sono continue segnalazioni di sanzioni e fermi amministrativi. Si tratta di un reciproco interesse che entrambi gli Stati hanno nel facilitare il trasporto di uomini e merci. Occorre dire che abbiamo trovato nel Governo italiano interlocutori collaborativi e consapevoli della portata della situazione e disponibili a promuovere in tempi rapidi iniziative tese a risolvere questo tipo di soluzione. Gli emendamenti presentati sul decreto milleproroghe sono stati dichiarati inammissibili all’esame delle commissioni.  Questo non toglie che c’è una ulteriore opportunità di poter intervenire: cercheremo di sensibilizzare per l’inserimento della nostra Repubblica a livello di esenzione. Come Governo non resteremo in attesa ma vedremo se riusciremo a trovare una serie di soluzioni tampone.

Sara Conti (Rf): Intervengo sul tema dei diritti umani. Un adolescente o un bambino che lascia il suo Paese d’origine ha diritto a ricevere accoglienza, protezione, educazione, et, così come sancito dai trattati internazionale. Bambini e bambine richiedienti asilo non dovrebbero mai vedere negati questi diritti. Invece spesso i Paesi ospitanti falliscono nel rispettare i diritti dei fanciulli. Uno dei luoghi si trova al confine del continente europeo. La Grecia e in particolare l’isola di Samos. Voglio parlarvi della onlus Still I Rise. Una onlus indipendente che si basa solo sulle donazioni e non sui finanziament. Still I Rise garantisce anche a Samos attraverso un apposito centro il diritto all’educazione e un ambiente protetto per i minori. Mi sono fatta carico di un’iniziativa insieme all’amico Paolo Berardi e al supporto di Repubblica Futura: ho proposto la nomina di Nicolò Govoni, di Still I Rise, per il Premio Nobel per la Pace 2020. Un’iniziativa nobile che mi rende particolarmente orgogliosa. Spero di poter avere a San Marino nei prossimi mesi Nicolò Govoni. Auspico la massima condivisione e partecipazione da parte di tutte le forze politiche.

Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: Intervengo sulla relazione della Commissione di vigilanza. Non ci sono particolari annotazioni da dover svolgere in riferimento alla relazione del 18 ottobre 2019. Successivamente è giunta anche la relazione della Commissione di vigilanza post – elezioni politiche, del 30 dicembre 2019. Anche in questo caso la Commissione evidenza una modalità di esecuzione delle trasmissioni regolare ed efficiente. Pongo agli atti che in questo caso per la tornata elettorale dell’8 dicembre la Commissione ha fatto presente di poche circostanze non conformi all’andamento della campagna elettorale solo in funzione di un richiamo al rispetto della puntualità nelle trasmissione e alla partecipazione corretta degli attori protagonisti. Non ha creato nessun tipo di disagio particolare. Ci tengo a chiarire un aspetto sollevato dal collega Nicola Renzi. Abbiamo potuto soltanto il 10 di febbraio in quanto l’azienda era sprovvista dal punto di vista della sicurezza interna. Quella delibera oggi è impostata ancora con i criteri di affidare a una azienda esterna la sicurezza dell’AASS. Vedremo se in futuro sarà possibile riportare all’interno il tema della sicurezza. Non c’è alcuna familiarità in nessuna delibera.

Paolo Rondelli (Rete): Sono stato colpito dalla menzione che ha fatto il consigliere Conti su Gaziantep. Alcune considerazioni sulla politica estera. E’ una fortuna che alcuni di noi hanno la possibilità di incontrare funzionari ed ex ministri della Repubblica italiana. Nessuno di noi vada lì per denigrare il Governo di turno. Vorrebbe dire denigrare la maggioranza. Il richiamo a denigrazione mi rattistra alquanto. Ho sentito parlare di stagisti. La posizione degli stagisti è sempre anomala.

Maria Katia Savoretti (Rf): Con la bocciatura degli emendamenti del decreto sicurezza nessuna colpa può essere attribuita al vecchio Governo, accusato più volte di non fare abbastanza per risolvere la questione targhe. Nemmeno l’attuale maggioranza è riuscita a portare a casa il risultato. Sono cambiati i soggetti interlocutori ma i problemi sono rimasti.

Eva Guidi (Libera): Prima di tutto dobbiamo ricordarci della bocciatura degli emendamenti sul caso targhe del decreto mille – proroghe. Spiace fare presente in questo caso quanto la questione targhe sia stata cavalcata contro il Governo precedente, tacciato di non saperla risolvere. Non è facile fare fronte a un problema legislativo sulla quale ci si è impegnati veramente e sul quale sono sicura l’attuale maggioranza si stia impegnando quotidinamente. Non basta cambiare la maggioranza per riuscire a trovare una soluzione al disagio. Un problema che oggi ha bisogno di una soluzione per mettere in sicurezza i lavoratori frontalieri e anche chi si trova in una situazione disagiata. Devo dire da questo punto di vista che il provvedimento italiano ha la sua logica, non ha un intento punitivo nei confronti di San Marino. Da una parte abbiamo De Gerolamo che fa presente di voler pensare personalmente a fare la presentazione di altri emendamenti al decreto sicurezza. Salvini si associa a Mulè e Rixi nel prendere in considerazione i danni collaterali legati alla questione targhe. Sono più che convinta che il problema sarà risolto. Non è stato un atto volontario della Repubblica italiana. Si tratta di danni collaterali assai pesanti per i Paesi che li affrontano.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Come Libera vogliamo sostenere una serie di iniziative per sensibilizzae sul tema dell’ambiente. In questa direzione chiediamo che la Repubblica possa attivarsi affinché ci sia una consapevolezza e una determinazione nel decidere strategie che possano portarci a limitare in maniera consistente le problematiche legate all’ambiente. Per questo motivo abbiamo presentato un apposito ordine del giorno. Chiediamo che il gruppo di lavoro intersettoriale allarghi la sua partecipazione agli esponenti della società civile, alle forze sociali impegnate in attività legate allo sviluppo sostenibile al fine di redigere un piano di contrasto al cambiamento climatico. Si impegna di indicare un Segretario per il coordinamento del tavolo sul clima.

Andrea Zafferani (Rf): Se il Congresso non concede all’impresa che ha vinto di poter continuare i lavori, è evidente che l’azienda non può adempiere ed è prevedibile che chiederà un corposo risarcimento. San Marino non può fare un granché sulla questione targhe se non sensibilizzare nei modi in cui è possibile farlo. E’ un problema che può risolvere solamente l’Italia rimettendo in discussione un provvedimento che non teneva conto degli effetti economici sugli italiani che lavorano a San Marino e che ora si ritrovano in difficoltà con rischi per il loro posto di lavoro. L’emendamento recentemente bocciato dovrebbe essere riproposto. Un refrain che abbiamo vissuto molto spesso. Mi auguro che questa volta quello che è stato detto possa essere esaudito. Un altro tema è quello della Banca Nazionale Sammarinese. Nella legge di bilancio si dice di stabilire con decreto delegato la nuova mission della Banca. Non so se il Governo abbia discusso del decreto delegato e abbia già delle indicazioni da dare. Chiederei già ora al Segretario Gatti di poter riferire qualcosa. Quello che prevede questo articolo è che ci sia una condivisione con le parti coinvolte. Presentiamo un apposito ordine del giorno. Chiediamo la convocazione di una seduta della Commissione Finanze e Bilancio per ricevere una informativa sulle linee di indirizzo relativamente alla mission della Banca ed essere informati su quanto accaduto nella Banca e in particolare sull’attività svolta, entrate ed uscite, recupero crediti, personale. Oltre a quello che ho già spiegato il riferimento dovrebbe informare sulle linee di indirizzo della nuova mission della Banca e aggiornare su tutte le tematiche contenute nella legge di bilancio. L’ultimo punto è quello relativo all’eventuale applicazione dell’articolo sugli indirizzi per il contenimento dei costi degli enti partecipati dello Stato.

Marco Nicolini (Rete): Durante la settimana a Strasburgo abbiamo ricevuto le visite di due Capi di Stato, quello moldavo e georgiano, che hanno parlato molto. Le domande dei parlamentari sono state limitate nel numero. L’Assemblea ha votato una risoluzione di grande umanità che riguarda i migranti e in particolar modo i minori. Ad ogni sessione invernale vi è l’esame delle credenziali di ogni Paese. Le credenziali sammarinesi sono state messe in dubbio per una comunicazione giunta dal nostro stesso Paese. Ho dovuto difendere il nostro Paese in maniera asciutta. Nel nostro parlamento nazionale abbiamo il 30% di donne, in Consiglio d’Europa abbiamo una donna e 3 uomini. Ho fatto vertere il mio intervento sul fatto che il nostro Paese è molto piccolo. Ho sostenuto che i concetti relativi ai grandi paesi non possono essere applicata a Paesi con delegazioni di quattro elementi. La votazione è stata netta a nostro favore. In Patria questo ha creato un tiro al bersaglio: Rf e Uds mi hanno rimproverato di non aver ammesso questa mancanza. Va considerato un particolare: donne che venissero a Strasburgo non se ne sono trovate. Sarebbe venuta la rappresentante di Rf, ma Rf non aveva questa possibilità. Spero che le persone dotate di senso critico giudichino l’accaduto con obiettività.

Gian Matteo Zeppa (Rete): E’ stata sollevata la questione targhe. E’ un problema politico. Sono stati citati alcuni interventi. Quando ero opposizione ho sempre mosso critiche. L’Italia giustamente ha un parlamento che ratifica delle leggi. Nel momento in cui c’è qualcosa che non torna o che potrebbe andare a colpire delle problematiche inerenti anche San Marino, ma non solo San Marino, se da ottobre ancora non si è data risposta, è evidente che c’è un problema politico. Torno alla questione sollevata da Renzi sugli stagisti. Avevo già fatto questo intervento, che evidentemente non è stato colto. Quando si era in ordinaria amministrazione e arrivavano le bozze del Segretario Zanotti, ci si incontrava per discuterne. Non ho mai visto lei, consigliere Renzi. Abbiamo sempre visto la riproposizione della delibera: chiedevamo non di annularla ma di sospenderla per farla valutare al nuovo esecutivo, che infatti l’ha approvata.

Michele Muratori (Libera): Allegare la relazione di un Paese terzo come l’Italia per giustificare la scelta fatta in materia di telecomunicazioni apre a pericolosi precedenti. Chi ha dei potenziali vantaggi a mantenere il monopolio dovrebbe avere il buonsenso di astenersi dalla votazione. Accuse di scomparse di sei milioni dalla Public NetCo. Invito a farsi un giro nei capannoni: antenne pronte per essere installate e bloccate dall’esecutivo. Nuovo capitolo, nuova gaffe, nuovo palese conflitto di interesse malcelato. Non condivido la scelta di non fare pagare la patrimoniale sugli immobili alle banche. Dico una bugia se dico che tra chi si è sbracciato maggiormente ci sono i membri del collegio sindacale di una banca? Nel consiglio sindacale di una banca ci sono tre membri politicamente esposti, due addirittura in questa Aula. Non eravate forse voi quelli che avrebbero risolto la questione targhe in un paio di giorni? Ora vi trovete anche a voi a dover risolvere una cosa che non può dipendere interamente dal nostro Stato. Abbiamo presentato un ordine del giorno per la realizzazione degli obiettivi 2030 dell’Onu di cui vado a dare lettura.

Giovanni Maria Zonzini (Rete): Voglio invitare tutta la nostra popolazione a non cadere in periniciosi allarmismi e fanatismi ed esprimere piena solidarietà a tutti i cittadini della Repubblica Popolare e non colpiti dal Coronavirus.

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