La situazione delle Telecomunicazioni pare destinata a restare invariata, la società monopolista ringrazia
La maggioranza come secondo atto dopo la sua formale costituzione (il primo è stato quello di mettere le mani sul Collegio Garante) presenta un ordine del giorno volto a bloccare il progetto per la realizzazione di una rete di proprietà pubblica sul territorio Sammarinese.
Che la copertura del territorio sammarinese sia carente, che un unico operatore privato eserciti da decenni in regime di sostanziale monopolio la gestione della telefonia mobile, rappresentano un dato di fatto con cui ogni giorno, cittadini imprese e visitatori devono fare i conti.
Libera ritiene sacrosanta la scelta di realizzare una rete SAMMARINESE di ultimissima generazione, di proprietà pubblica, che garantisca una copertura efficace di tutto il territorio, la possibilità per più operatori di poggiarsi su di essa per erogare servizi e generare competitività e, infine, far incassare allo Stato risorse significative cosa che fino ad oggi non è mai avvenuta.
Risulta invece preoccupante che la maggioranza abbia espresso accuse verso un altro Paese per bloccare l’investimento, indicando come la scelta di un fornitore cinese faccia temere la volontà della più grande nazione al Mondo di utilizzare la rete di telecomunicazione sammarinese per fare dello spionaggio.
Dc, Rete, Motus e Npr, dimenticano che la fornitura di nuove tecnologie è rivolta allo Stato e che queste saranno gestite dallo Stato e nello Stato. L’attuale situazione invece vede lo Stato, i cittadini e le imprese utilizzare una tecnologia di proprietà privata gestita in regime di monopolio, che ha i propri server all’estero, tanto che diventa addirittura complicato per le forze dell’ordine accedere alle intercettazioni.
Da anni, i cellulari in molte zone del territorio non funzionano, chi arriva da fuori senza avere un contratto con “l’operatore giusto” è isolato dal mondo, le antenne esistenti sono di proprietà privata e da esse transitano informazioni che vengono trasmesse alle centraline sul territorio italiano senza che lo Stato possa esercitare alcun controllo in merito ad una loro corretta gestione.
Se ogni volta che cambia un governo i progetti di quello precedente vengono sistematicamente buttati dalla finestra, è bene che i cittadini sappiano che con essi andranno in fumo soldi e impegno profuso per la sua realizzazione e ovviamente, si dovrà ripartire inevitabilmente da zero.
La situazione delle Telecomunicazione (settore in cui il paese per non toccare lo status quo è già tra i più arretrati d’Europa) pare quindi destinata a restare tale ancora per molti anni. La società monopolista ringrazia, con buona pace di cittadini, imprese e visitatori.
Libera
San Marino, 8 gennaio 2020