Consiglio Grande Generale, Sessione 7-8 – Report Agenzia Dire/Smna
SEDUTA DI MERCOLEDI’ 8 GENNAIO – MATTINA
Il Consiglio Grande e Generale riparte dal Comma 2, con le repliche dei consiglieri agli interventi che si sono succeduti durante la giornata di martedì. A tenere banco ancora una volta è la presenza nel futuro Congresso di Stato di due Segretari rinviati a giudizio. “Può esserci la minima proporzione tra i reati di malversazione, corruzione e riciclaggio e due persone che stavano facendo del loro meglio per il Paese?” si chiede Marco Nicolini (Rete), riferendosi a Ciavatta e Tonnini. “Il nostro ordinamento – è la domanda di Sara Conti (Rf) – permette che una persona in attesa di giudizio, sospesa dal suo posto di lavoro, possa diventare segretario di Stato? E’ una questione legittima”. Immediata la risposta di Alessandro Cardelli (Pdcs): “Il dibattimento deve ancora andare in primo grado, ma abbiamo due persone che continuano ad essere attaccate, solo sulla base di questo, non sulla base delle loro posizioni politiche. “Il tema è un altro – osserva invece Alessandro Bevitori (Libera) -. Un rinviato a giudizio crea imbarazzo all’istituzione che rappresenta? In passato per persone indagate erano state chieste le dimissioni”. Duro l’intervento di Giovanni Zonzini (Rete): “Per quanto mi riguarda Tonnini e Ciavatta sono colpevoli di essere stati alla testa di un movimento che si è opposto al tentativo di trasformare il tribunale in una sede di polizia politica. Quelli intentati a Tonnini e Ciavatta sono processi politici”.
Altro argomento di dibattito è quello della sanità. “Quelli elencati nel programma di Governo – dice Miriam Farinelli (Rf) – sono buoni propositi e in alcuni casi autentiche sciocchezze. Dobbiamo toglierci dalla testa di poter vendere prestazioni al di fuori del nostro Paese”. “Se non troviamo il modo di aprire il nostro sistema a utenze e professionalità esterne, l’unica strada è quella di chiudere l’ospedale. Cosa che non vogliamo assolutamente fare” afferma invece Fabio Righi (Domani Motus Liberi). Nel finale volano scintille tra Gian Nicola Berti (Npr) e Nicola Renzi (Rf). “La clava giustizialista è stata usata a comando contro una singola forza politica” dice il primo. Mentre per Renzi “espressioni come quelle che sono state usate, che definiscono un dirigente attuale come una persona che ha infangato il tribunale, sono affermazioni gravissime”.
Terminati gli interventi, si passa quindi alla votazione del Programma di Governo per la XXX Legislatura e alla nomina del Congresso di Stato: in entrambi i casi l’Aula approva con 42 voti favorevoli e 14 contrari.
La seduta viene brevemente sospesa per consentire alla Giunta permanente delle elezioni di procedere alla nomina dei consiglieri eletti in sostituzione dei Segretari di Stato: Gino Giovagnoli, Francesco Biordi, Stefano Giulianelli, Riccardo Stefanelli, Paola Barbara Gozi (Pdcs), Daniela Giannoni, Alberto Giordano Spagni Reffi (Rete), Gaetano Troina (Domani – Motus Liberi), Matteo Rossi, Gerardo Giovagnoli. Si prosegue quindi con il Comma 3: la cerimonia di Giuramento dei Segretari di Stato e il successivo giuramento dei consiglieri appena insediati.
Di seguito una sintesi degli interventi
Comma 2: Presentazione, discussione e approvazione del Programma di Governo per la XXX Legislatura e nomina del Congresso di Stato
Luca Beccari (Pdcs): Utilizzerò il mio tempo per fare alcune precisazioni e offrire alcuni elementi di riflessione. Sono stati fatti degli appunti in maniera non corretta perché non si è letto il programma nella sua organicità. Non è un programma che offre delle ricette. E’ un approccio sistematico alle diverse problematiche, in cui si sviluppano le linee guida della nuova legislatura. Sgombro il campo da un elemento: questa fase politica non darà il beneficio di inventario ai Segretari, non avremo la possibilità di prendere i sei mesi per adattarci al ruolo, le emergenze bussano alla porta immediatamente. L’obiettivo è aumentare il numero dei lavoratori, non possiamo mettere in campo politiche che vanno contro una piena occupazione. Alzare l’età pensionabile rallenta il turnover generazionale. L’innalzamento delle aliquote va valutato in un’ottica di riforma fiscale. Siamo d’accordo sulla migrazione al sistema Iva, che rappresenta un passo in avanti per San Marino, ma le imprese vanno accompagnate in questo percorso. Abbiamo bisogno di tracciare nel tempo un percorso di superamento delle criticità finanziarie entro dei limiti di sicurezza. Sul debito: abbiamo detto cose importanti. A fare la differenza è come si gestisce il debito. Una volta la forza di San Marino era il debito nazionale. E’ sempre stato un valore aggiunto. Oggi è diventato un punto di debolezza. Una diversa gestione, che va anche su un debito estero entro certi limiti di sostenibilità. Gli elementi per la strategia di rilancio sono ben evidenziati. Quattro anni fa abbiamo presentato un progetto per un unico veicolo per gli Npl. Non guarderemo nello specchietto retrovisore. Nel dire a noi cosa non va bene, non fate l’errore di dire ciò che voi non avete fatto. Non sarà il tavolo istituzionale a poter definire le politiche del Paese. Seguiamo le regole della politica.
Guerrino Zanotti (Libera): Nessuna volontà da parte dell’opposizione di girare la frittata e di chiedere a voi le riforme: abbiamo interrotto un’esperienza di Governo perché non avevamo la forza di portare a termine quelle riforme. Quantomeno non abbiano nascosto la verità al Paese. Il nostro progetto era quello di un Governo di scopo, questa sarebbe stata la soluzione migliore. Si è scelto di inserire nel programma la parte sulla previdenza, dove si dicono anche delle banalità. Oggi abbiamo la stessa forza lavoro del 2008: il tema è che invecchia la popolazione. Se non si parte da un’analisi corretta del problema non si arriva nemmeno alle soluzioni. Dobbiamo rimarcare che mancano gli elementi per ragionare su elementi concreti relativamente alle riforme. Sul bilancio: come si può parlare di equilibrio dei conti pubblici se non si interviene sulla spending review e sulla struttura del bilancio?
Miriam Farinelli (Rf): La sanità è un’altra emergenza di questo Paese. Chi ha scritto il programma di Governo è partito in maniera corretta: le risorse interne diventano ogni anno sempre più insufficienti. Quali sarebbero le politiche innovative per rilanciare la spesa sanitaria sostenibile? Quelli elencati nel programma sono buoni propositi e autentiche sciocchezze, addirittura sono interventi che aumenterebbero i costi. Dobbiamo toglierci dalla testa di poter vendere prestazioni al di fuori del nostro Paese. Se si parla di liste di attesa, badanti, centro per la ricerca, significa che non si hanno idee su cosa fare.
Marco Nicolini (Rete): Rispondo al collega Muratori. Muratori contesta le nomine fatte al Congresso di Stato da Rete. Il suo grido di vendetta suona come il ruggito del chihuahua. Ha parlato di colpo di stato, ma non si tratta di abuso di potere. Si può riassumere in due parole: elezioni vinte. Forse lei consigliere preferirebbe che a Governare fosse chi perde le elezioni: mi spiace, è già successo nel 2016. Non so se per voi è normale che i destini della gente per bene siano in mano a giudici che hanno perso la serenità e si gettano discredito reciprocamente. Muratori ha avversato le nomine di Ciavatta e Tonnini, in quanto rinviati a giudizio. La Tonnini si era immediata scusata. Ciavatta aveva caldeggiato una condotta diversa da parte di un manager pubblico, forse con toni accessi. Secondo lei, può esserci la minima proporzione tra i reati di malversazione, corruzione e riciclaggio e due persone che stavano facendo del loro meglio per il Paese? Non siate ridicoli.
Matteo Ciacci (Libera): Nicolini non ha ascoltato il mio intervento. Ho proprio detto: le ipotesi di reato sono molto differenti, ma mettevo in evidenza l’incoerenza del Movimento Rete, che ha sempre fatto della purezza un baluardo. Una linea completamente cambiata. Sgradevole l’intervento di Zeppa, che ha citato di nuovo il caso del membro del Cda, reo di essere stato introdotto in una determinata chat, affermazioni risultate del tutto false. Certe affermazioni di ieri hanno lasciato intendere che il giudice è il popolo, ma i poteri dello Stato vanno salvaguardati e distinti.
Andrea Belluzzi (Npr): Vorrei rammentare alla defunta maggioranza che esiste anche la libertà di espressione del parlamentare che va tutelata. Sono pronto a riconoscere il diritto alla tutela legale per le espressioni formulate in questo consesso, diritto che non è stato tutelato in passato.
Teodoro Lonfernini (Pdcs): Evito di replicare alle strumentalizzazioni del neo consigliere Selva. Per una ragione: siamo di fronte ad un avvio di legislatura in cui la politica impone di guardare avanti e indicare le nuove prospettive della maggioranza. E’ altrettanto chiaro che in un dibattito come questo, a cavallo tra due legislature, dovevamo anche avere un occhio di riguardo per una memoria vicina, la legislatura appena passata, su cui avete avuto voi la responsabilità. Permettetemi che possa esserci uno sguardo critico. Dobbiamo assolutamente avere un solo nemico: la crisi del nostro Paese.
Vladimiro Selva (Libera): Intervengo a seguito delle parole di Lonfernini. Devo dire che ho molto apprezzato questo tono e questo voler guardare in avanti. Condivido con il consigliere questa necessità. Sentire un intervento di 14 minuti che guardava interamente al passato mi era sembrato inopportuno. La memoria non deve essere selettiva, bisogna guardare anche un po’ più indietro. So che lei è di saldi principi, consigliere Lonfernini, però l’intervento che ha fatto ieri mi sembrava molto rivolto indietro, questa mattina ha avuto un’intelligenza politica diversa. Dai banchi dell’opposizione non ci saranno posizioni preconcette. Se ci saranno provocazioni, torneranno indietro provocazioni.
Sara Conti (Rf): Rispondo al consigliere Nicolini. Mi sembra stano che i colleghi di Rete si stupiscano quando l’opposizione solleva un semplice dubbio. Mi chiedo: il nostro ordinamento permette che una persona in attesa di giudizio, sospesa dal suo posto di lavoro, possa diventare segretario di Stato? E’ una questione legittima. Rispetto ad interventi di ieri: invito il consigliere Bronzetti a riascoltare il mio intervento sulla crisi in Iran. Non ho dato giudizi di parte. Ho invitato quest’Aula a fare delle riflessioni, lasciando da parte le posizioni pro Trump e pro Iran, ho riportato solo delle interpretazioni del diritto internazionale attribuite alle Nazioni Unite sull’uso dei droni. Un’altra riflessione riguarda la politica estera.
Alessandro Cardelli (Pdcs): Questa legislatura si deve basare sui contenuti, non su attacchi personali sterili per reati che non hanno connotazioni legate ai reati gravi. Dai banchi dell’opposizione dovete esercitare un ruolo diverso: di controllo e verifica. Il dibattimento deve ancora andare in primo grado, ma abbiamo due persone che continuano ad essere attaccate, solo sulla base di questo, non sulla base delle loro posizioni politiche. I consiglieri che hanno delle pendenze, ma non hanno una condanna accertata in via definitiva con pena superiore ad un anno, hanno tutto il diritto di stare in Consiglio Grande e Generale. Iniziate a fare proposte. Continuare con questo veleno non serve a niente, prima di arrivare in Consiglio meglio informarsi sulle condizioni.
Alessandro Bevitori (Libera): Qui non si parla di regolamenti. Per quanto mi riguarda Tonnini e Ciavatta sono legittimati. Se la politica viene fatta con una certa impronta e un certo moralismo: Rete ha fatto della questione morale una questione importante. Il tema è un altro. Un rinviato a giudizio crea imbarazzo all’istituzione che rappresenta? Mi sta bene, da garantista, l’impostazione che viene data, ma bisogna dire che in passato non è stato così: per persone indagate erano state chieste le dimissioni. Sarebbe buona cosa, a mio avviso, che tutti i Congressisti dichiarino la loro posizione patrimoniale e le loro esposizioni verso istituti di credito.
Oscar Mina (Pdcs): Manca la consapevolezza del ruolo dell’opposizione in questa fase. Ogni valutazione fatta in questo momento è orientata a denigrare i Segretari di Stato in pectore. Mi rendo conto che c’è un altro aspetto: la pochezza di intenti. Mi aspetto da voi, colleghi dell’opposizione, un’attività molto più integrata in questa sede. Auspico che il vostro cambio di passo sia anche questo.
Sandra Giardi (Rete): Nel 2016 venivamo attaccati perché facevamo opposizione con la Dc. Abbiamo tenuto linee comuni su Confuorti, Cassa di Risparmio e altre vicende molto ostiche. Motivazioni che hanno permesso all’opposizione di unirsi. Nel 2016 avete scelto di andare tutti insieme. In momenti non sospetti avevamo sollevato quanto sarebbe stato deleterio costruire una coalizione ad ogni costo. Rete non ha modificato il proprio modo di essere. A proposito di opportunità: consigliere Conti, abbiamo spesso sollevato l’inopportunità di consiglieri del suo partito, eletti ad esempio all’interno di San Marino Innovation.
Marica Montemaggi (Libera): Siamo stati onesti nel rappresentare certe difficoltà. Oggi io non vedo alcune cose del programma di Rete. Non lo dico per attaccare Rete, lo dico perché su di voi ci sono molte aspettative. In questo programma ci sono tante cose da fare, ma non c’è il come farle. E’ un contenitore da riempire, spero anche con la voce dell’opposizione. Dispiace non ci sia nessun riferimento sulla riforma dello statuto di Banca Centrale. La politica è stata spesso colpevolizzata di non affrontare temi etici. Non commettete anche voi l’errore di dire che certi temi sono prioritari. Voglio fare l’apertura di credito come detto da Mussoni, ma lui ha ammesso che c’è stata un’incoerenza nella nomina del Collegio Garante. Anche consiglieri di maggioranza hanno manifestato questa criticità.
Gian Franco Terenzi (Pdcs): Lodevole la passione che ascolto da alcuni consiglieri dell’opposizione. Un Governo fallimentare che li ha portati all’opposizione. Siamo qua a portare avanti il nostro programma, che dà risposte significative a ciò che il Paese ha necessità di avere. Evitiamo di fare ripetitive dichiarazioni che sottraggono tempo utile al Consiglio. La mia risposta è di giungere in tempi brevi ad una riforma del regolamento Consigliare per renderlo più efficace e utile ad un dibattito produttivo. Una raccomandazione ai membri di Governo: che prestino disponibilità all’ascolto rivolto soprattutto ai giovani.
Fabio Righi (Domani – Motus Liberi): Quello sanitario non è un tema di poco conto. C’è attenzione massima. Siamo consapevoli dei problemi che il nostro ospedale ha. Problemi di tipo gestionale, facilmente risolvibili con un impegno da parte nostra. Ci sono poi problemi numerici, che possiamo affrontare solo con un’apertura del sistema. Se non troviamo il modo di aprire il nostro sistema a utenze e professionalità esterne, l’unica strada è quella di chiudere l’ospedale. Cosa che non vogliamo assolutamente fare. Non preoccupa che la delega sia stata data a Rete, sarà il metodo a fare la differenza.
Giovanni Maria Zonzini (Rete): Replico a Morganti che accusa il Governo di essere politico. E’ una tautologia. Anche io ho qualche riserva sul programma di Governo, ad esempio quando si dice di portare in Consiglio di Stato i Segretari di Stato. Ho alcune perplessità, ma mi riservo di approfondire meglio. Ho ascoltato un certo garantismo peloso da parte dell’opposizione. Per quanto mi riguarda Ciavatta e Tonnini sono colpevoli: colpevoli di essersi opposti con forza al gruppo Confuorti nel silenzio dell’ex maggioranza. Colpevoli di essere stati alla testa di un movimento che si è opposto al tentativo di trasformare il tribunale in una sede di polizia politica. Quelli intentati a Tonnini e Ciavatta sono processi politici.
Francesca Civerchia (Pdcs): La presa in carico delle persone deve essere integrata: dall’inizio della vita fino alla morte. In questo momento i servizi sono frazionati, invece è necessario restituire all’individuo una complessità. Per quanto riguarda il comparto sanitario mi trovo in antitesi rispetto al consigliere Farinelli. Sicuramente sono importanti gli accordi con l’estero, che ci forniscono gli specializzandi per avere la funzionalità dei reparti. In virtù degli accordi con l’Italia a San Marino un tempo vendevamo prestazioni, cosa che creava un indotto. I medici in questo momento vengono presi a contratto, retribuiti 13mila euro al mese. Perché non possiamo ristabilire un rapporto con i nostri medici sammarinesi? Sottovalutiamo continuamente l’esistente.
Maria Katia Savoretti (Rf): L’accordo di associazione con l’Ue è fondamentale. Ciò che però dobbiamo comprendere che esso è propedeutico a nuovi accordi con l’Italia. La politica estera è stata portata avanti con l’obiettivo di raggiungere un risultato per il Paese. Mi auguro che il nuovo Segretario sappia cogliere le opportunità per il bene di San Marino. Sullo spostamento delle deleghe: se la delega affari politici fosse rimasta agli Esteri, la collegialità non sarebbe stata rispettata? La collegialità è prima di tutto funzionale alla gestione della cosa pubblica.
Alice Mina (Pdcs): Spero si riesca a ripristinare una politica che metta al centro stabilità e coesione sociale. Che valorizzi la trasparenza, la lealtà e il rispetto e faccia emergere sempre la verità. Il nuovo Governo dovrà, tramite una revisione profonda del modello di gestione a cui siamo stati abituati, occuparsi davvero del benessere dei cittadini. Questa legislatura dovrà delineare una legislatura diversa. Una politica che considera il territorio il luogo dove le persone possono trovare le migliori condizioni di vita. Che abbia il coraggio di fare investimenti turistico – commerciali, per migliorare l’accoglienza e l’accessibilità. Che guardi alla famiglia come perno di coesione sociale. Che veda lo sport come un diritto della cittadinanza.
Giuseppe Maria Morganti (Libera): Questa Repubblica non è stata massacrata negli ultimi tre anni, ma da vent’anni di politiche scellerate legate al mondo bancario. Sotto il profilo strutturale, la necessità è affrontare il problema degli Npl. Due anni e mezzo fa la Dc disse che lo strumento che doveva gestire gli Npl doveva essere privato. Oggi è passato il concetto che debba essere pubblico. Seconda grave questione: i soldi per pagare l’indebitamento. E’ stato messo in risalto come non parliate di interventi su spending review e sistema pensionistico. Il difetto di questa legge elettorale è di non dire alla popolazione cosa si vuole fare, ma di farglielo subire.
Fernando Bindi (Rf): Fino a una decina di giorni fa sul giornale compariva il cronoprogramma. Qui invece non c’è traccia del cronoprogramma. Ecco perché riteniamo che l’inizio della legislatura non sia proprio felicissimo. La demonizzazione che state facendo di un passato recente vi impedisce di comprendere una dinamica che è ben più lunga. Le dichiarazioni di buona volontà non bastano. Ci misureremo. Poi sarà il Paese a giudicare.
Andrea Zafferani (Rf): Avete creato un’alleanza con il partito di cui dovevate essere la nemesi. Vi siete vergognati a dirla prima delle elezioni. Sapevate che avreste perso dei voti. Avete completamente cambiato idea rispetto al rapporto con questo partito. Avete cambiato idea anche sui rinvii a giudizio. Rete nel 2014 diceva che il passo indietro è importante sia fatto nel caso di coinvolgimento anche indiretto in una indagine. Il tema non è se può o non può un rinviato a giudizio essere Segretario. Il tema è politico, legato a logiche di prudenza e legato a precedenti logiche del movimento Rete. La coerenza è un valore.
Michele Muratori (Libera): Essendo profondamente garantista, ritengo che i consiglieri sopra citati sono legittimati. Io contesto piuttosto il metodo che vi eravate imposti e che ora avete ritrattato. Oppure l’inopportunità delle nomine. Nel programma di Governo non vi è traccia di spending review. A questo punto i casi sono due: o avete fatto un miracolo nella notte oppure il lavoro dei Segretari uscenti non era stato fatto così male. I Segretari riferiscono che non ci saranno tagli del personale della sanità, ma investimenti. O avete mentito oppure pensate di chiudere il deficit strutturale facendo ulteriore debito. Come avete intenzione di reperire risorse? La coperta è corta, da qualche parte occorre intervenire. Ricorrere al debito estero è estremamente pericoloso, se non si attua un sistema di riforme per mettere in sicurezza le casse dello Stato.
Eva Guidi (Libera): Sulla questione del lavorare insieme non siamo arrivati solamente nel momento in cui è iniziata la procedura di amministrazione straordinaria di banca Cis. Da quel momento quasi tutti i provvedimenti sono stati portati in Aula e approvati all’unanimità. La prima esperienza in questo senso era stata fatta nell’ottobre del 2018. Su quella che era la questione della vendita dei crediti Delta era stato istituito il primo Ccr con invito a membri dell’opposizione. Un metodo in cui abbiamo creduto fin dall’inizio e perpetrato con banca Cis e tavolo istituzionale. Non si tratta di delegare le funzioni dello Stato a un tavolo, ma sarebbe stato molto importante avere questo momento di condivisione. Non possiamo assolutamente pensare che siano gli altri a risolvere i nostri problemi. Occorre fare una riorganizzazione dell’Igr. Una riforma del sistema pensionistico. Portare avanti la spending review e affiancare il progetto Npl.
Nicola Renzi (Rf): Prima considerazione: come gruppo consiliare accogliamo l’invito della maggioranza di valutare il Governo sui fatti. I primi fatti sono la presentazione del programma, gli interventi dei futuri Segretari, e alcune scelte legate all’ordine del giorno e delle persone che devono ricoprire alcuni ruoli. Questo per dire che è nostra speranza che le soluzioni vengano trovate in tempi rapidi. Una risposta al consigliere Lonfernini: se guardiamo alla storia, non possiamo fermarci a parlare degli ultimi due anni e mezzo. Bisogna guardare alla sentenza del Conto Mazzini. Se ancora continuiamo a raccontare che non c’era la perdita in Cassa di Risparmio, raccontiamo falsità alla cittadinanza. Sulla politica estera: sono stato accusato di essere ondivago. Vorrei sottolineare che quando è venuto in visita il ministro degli Esteri russo ho ricevuto i complimenti da Pedini Amati. E’ un bene o un male che ci sia stata questa visita a San Marino? Mettetevi d’accordo.
Gian Nicola Berti (Npr): Ci siamo già confrontati e scontrati sui programmi. Noi come maggioranza abbiamo fatto una sintesi. Tutti quanti siamo d’accordo nel dire che il Paese ha bisogno di interventi. Mettiamo alla prova questo Governo e vediamo se è in grado di fare quello che promette: io credo sarà così. A Renzi dico: lei dovrebbe preoccuparsi di quello fatto con la giustizia. La clava giustizialista è stata usata a comando contro una forza politica. Anche il giudice che ha rinviato a giudizio Ciavatta è un giudice rinviato a giudizio. Lei ha messo in tribunale un dirigente come Guzzetta Lasciamo fuori la giustizia da quest’Aula. Usare l’arma della delegittimazione è una cosa che non fa onore a nessuno.
Rossano Fabbri (Libera): Il settore giustizia deve rientrare in quei settori dove intervenire per ripristinare la certezza del diritto. Ci sono le competenti commissioni e gli organismi preposti perché venga fatta piena luce sulla gestione del settore giustizia. Su certe questioni stiamo bene attenti perché si fa male al Paese.
Roberto Ciavatta (Rete): Ringraziamo l’opposizione per tutta l’attenzione nei nostri confronti. Sulla sanità una parola: c’è chi cura il suo orticello, come nella Pa, e c’è chi porta avanti ragioni parassitarie. Quando ci viene detto che nulla dei programmi è realizzabile, quale sarebbe la soluzione? Chiudere la sanità? Il mandato di un Segretario è tutelare le deleghe che ha. Faremo di tutto per mantenere una sanità pubblica nonostante le pressioni politiche.
Francesco Mussoni (Pdcs): Ci sono delle riforme che devono essere fatte in tutti i settori e non sono state fatte. C’è una squadra di persone che si sono prese delle responsabilità e devono essere valutate per il loro lavoro e i loro progetti. Il metodo sarà quello della collegialità e dell’apertura effettiva alle opposizioni. Ci saranno errori, ma ci sarà anche questo metodo. Facciamo una politica dove ci riconosciamo reciprocamente,
Nicola Renzi (Rf): L’attacco che il consigliere Berti meriti qualche parola. Mi attacca da avvocato o da consigliere? Abbiamo parlato di metodo. Espressioni come quelle che sono state usate, che definiscono un dirigente attuale del tribunale come una persona che ha infangato il tribunale, sono affermazioni gravissime. Sono convinto di una cosa: non è il Segretario alla giustizia che deve decidere se un percorso per l’arruolamento di due magistrati deve andare avanti. La magistratura deve avere la sua indipendenza.
Gian Nicola Berti (Npr): Le rispondo come persona che ha visto persone soffrire giustizie inaudite davanti al tribunale. C’è un’emergenza importantissima che è la giustizia. Occorre una riforma per portare la giustizia fuori dalla politica al cento per cento. Interventi come il suo in Commissione Giustizia sono fatti gravissimi.
Luca Beccari (Pdcs): Abbiamo bisogno di capire quali sono i bisogni effettivi e reali del Paese. Qualche volta li dovremo interpretare e andranno interpretati al meglio. Speriamo non ci sia solo una contrapposizione d’ufficio da parte dell’opposizione ma anche contributi che prenderemo in considerazione. Il primo grande segno di cambiamento sta proprio qui. Chi ha vinto le elezioni ha deciso di condividere l’esperienza con un ampio numero di partiti e aumentare la maggioranza per avere ancora più forza negli interventi.