Consiglio Grande Generale, sessione 7-8 gennaio. Report Agenzia DIRE/SMNA
SEDUTA DI MARTEDI’ 7 GENNAIO – POMERIGGIO
Il Consiglio Grande e Generale riparte dal Comma 2, con i futuri Segretari di Stato che enunciano i punti fondamentali del loro programma di Governo. Roberto Ciavatta (Sanità, Previdenza, Affari sociali, affari politici, innovazione tecnologica e pari opportunità) assicura che “non ci saranno tagli” all’interno dell’Ospedale di Stato. “Sarebbero interventi recessivi che non intendiamo mettere in atto. Quel che metteremo in atto saranno interventi di ottimizzazione dell’esistente”. “Affronteremo – aggiunge Ciavatta – le distorsioni attorno al racket delle badanti ed eseguiremo controlli sulla correttezza delle prestazioni”. Sui fondi pensione, inoltre, occorre garantire “la sostenibilità”. Per Andrea Belluzzi (Istruzione, Cultura, Università, politiche giovanili) “va posto al centro l’interesse da parte dei nostri giovani ad avere la migliore formazione possibile”, senza dimenticare “formazione e preparazione del corpo docente”. L’università è una risorsa (“ogni studente universitario è un futuro dirigente o un futuro libero professionista”) così come la cultura: “può non solo arricchire il Paese ma diventare anch’essa un motore ed elemento di sviluppo”. Il Prg è la priorità individuata da Stefano Canti (Territorio, Ambiente, Protezione civile, Agricoltura): “la vera sfida è ristabilire il giusto equilibrio tra esigenze economiche e difesa ambientale. Interventi di riconversione urbanistica, sviluppo di infrastrutture strategiche, individuazione aree da riqualificare”. Quanto alla gestione dei rifiuti, importante sarà “l’implementazione degli accordi con le Regioni italiane per la movimentazione dei rifiuti”. Anche “il comparto agricolo può rappresentare un’opportunità per i giovani e richiede un’attenzione particolare”. Massimo Ugolini (Giustizia e famiglia) ritiene non più rinviabile “una modifica del codice di procedura penale, rendendolo conforme alle indicazioni degli organismi internazionali, in particolare per quanto riguarda il giusto processo. Occorre nuovamente intervenire sui gradi del processo penale, vagliando l’opportunità di introdurre un terzo grado di giudizio”.
Si passa quindi al dibattito vero e proprio, con Libera e Rf che vanno all’attacco della maggioranza, mettendo nel mirino soprattutto i futuri Segretari di Rete, Ciavatta e Tonnini. “Roberto Ciavatta – si chiede Michele Muratori (Libera) – può ricoprire un ruolo legato alla pubblica amministrazione, con il rischio di esporre al Paese ad un eventuale scandalo quando arriverà la sentenza che lo riguarda? Non sarebbe stato meglio aspettare la sentenza? Stessa situazione per Elena Tonnini”. Poi aggiunge:“La proverbiale furbizia della Dc è deflagrata scaricando a Rete le Segreterie che dovranno avviare riforme delle Pa e delle pensioni”. Nicola Renzi (Rf) rincara la dose. “Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica un Movimento politico individua tra i candidati a ruoli di Governo due persone rinviate a giudizio. Il Segretario Felici fu indotto alle dimissioni essendo non ancora indagato”. Quanto al tema del metodo, secondo Matteo Ciacci (Libera), “i primi fatti evidenziano un comportamento contradditorio: in Ufficio di presidenza avete nominato senza nessun confronto tre membri del Collegio garante”. A proposito di debito pubblico, Eva Guidi (Libera) avverte: “Molto importante è evitare di fare il finanziamento senza prima avere realizzato la messa in sicurezza in autonomia del bilancio dello Stato”.
Paolo Rondelli (Rete) interviene in difesa di Tonnini e Ciavatta, ribadendo il pieno appoggio del Movimento: “Hanno fatto battaglie che hanno scoperchiato diverse situazioni di questo Paese. Fino a quando un iter giudiziario non si è concluso, quelle persone non sono colpevoli”. Per Oscar Mina (Pdcs) “forse da parte dell’opposizione non c’è ancora stato il riconoscimento della sconfitta elettorale”.
Alle 20 la seduta viene sospesa. Riprenderà alle 21.
Di seguito una sintesi degli interventi
Comma 2: Presentazione, discussione e approvazione del Programma di Governo per la XXX Legislatura e nomina del Congresso di Stato
Roberto Ciavatta (Rete): Orgoglioso per la fiducia ricevuta dalla cittadinanza nelle elezioni e dal Movimento di cui faccio parte. Le aspettative nei nostri confronti sono ampissime e potremo rispondere solo con i fatti. Questo è il mandato a cui siamo chiamati per rispetto istituzionale. Abbiamo trovato delle condizioni di collaborazione ampiamente soddisfacenti. Ma anche condizioni di collaborazione sul metodo. Il compito è tutt’altro che semplice e qualsiasi politico di buon senso si sentirebbe responsabilizzato e intimidito. Tutti i cittadini che incontro per strade mi chiedono perché si sia deciso di prendere deleghe di questa natura. Non abbiamo accettato questa Segreteria, l’abbiamo richiesta, non per presunzione. Crediamo di poter dare il nostro contributo all’interno di questa Segreteria attraverso il metodo. Un metodo di collaborazione piena all’interno dell’ISS e del Governo. Sarò un Segretario che si porrà al servizio dell’ISS come l’ultimo dei dipendenti e al servizio dello Stato. Partiamo da un punto. L’ospedale di Stato costa: 2.600 euro per ogni cittadino. Da diversi anni il bilancio non viene più approvato. Tagliare le spese è la scelta più semplice ma che riteniamo sbagliata perché andrebbe a discapito dei servizi alla cittadinanza. Sarebbero interventi recessivi che non intendiamo mettere in atto. Metteremo in atto interventi di ottimizzazione dell’esistente. Riduzione dei tempi di attesa, delle file, miglioramento della medicina territoriale. Organizzazione di un centro per la ricerca scientifica e clinica. Affronteremo le distorsioni attorno al racket delle badanti ed eseguiremo controlli sulla correttezza delle prestazioni. Il nostro ospedale deve puntare sulla sburocratizzazione a favore di migliori servizi per gli assistiti. C’è un lavoro diplomatico da svolgere per implementare accordi con le Regioni che abbiamo attorno. Per quanto riguarda le nomine, tutte a scadenza, non è stata svolta ancora nessuna valutazione, perché non vogliamo commettere errori di valutazione. Prima andrà vagliato lo stato dell’arte. Sulla previdenza si dovrà intervenire. Va garantita ai fondi stessi una sostenibilità. Al più presto sarà necessario attivare i tavoli di confronto con le parti. Sulle pari opportunità tanta strada c’è ancora da percorrere. E’ una delega importante sui cui temi il Governo ha doverosamente riconosciuto la libertà di voto e coscienza. Termino ribadendo la necessità di un cambio di rotta rispetto all’ultimo esecutivo nel metodo e nel confronto con le parti economiche e sociali.
Andrea Belluzzi (Npr): Ci attende a mio avviso una stagione in un certo senso costituente. Dopo le numerose battaglie, ora è il momento di riportare in alcuni settori il Paese nell’alveo delle regole. Credo che in questa legislatura un’altra caratteristica sia quella di riportare il luogo della riflessione e del confronto qui in questa Aula. Ridare al Consiglio e a tutti i consiglieri il ruolo centrale nello svolgimento dell’azione politica. Credo che il Governo debba in questo modo essere innovatore. Integrazione ed interazione tra le varie Segreterie. Il Governo è una squadra: mai avere dei personalismi. Il tema della politica estera è strettamente collegato al nostro sviluppo economico. Non dimentichiamo il ruolo del negoziato con l’Unione Europea. Un passaggio fondamentale. L’istruzione è una delle colonne portanti del nostro Paese. Va posto al centro l’interesse da parte dei nostri giovani ad avere la migliore formazione possibile. Garantire formazione e preparazione del corpo docente: uno sforzo che sarà in primo luogo per i destinatari dell’insegnamento. Non servono scelte calate dall’alto, ma scelte partecipate. L’interesse non è mantenere uno status quo, ma garantire un futuro al nostro Paese. Credo che il tema dell’università sia prezioso. Questo Paese anno dopo anno si sta rendendo conto sempre di più dell’importanza di questa istituzione. Il Paese deve credere nell’università, perché attraverso la crescita potrà contribuire al suo sviluppo. Ogni studente universitario è un futuro dirigente o un futuro libero professionista. L’accoglienza nei confronti degli studenti è un investimento sul futuro. La cultura come delega che abbia un’interazione con il mondo del turismo può non solo arricchire il Paese ma diventare anch’essa un motore ed elemento di sviluppo.
Stefano Canti (Pdcs): La maggioranza che si è costituita ritiene prioritario il metodo. Confronto, trasparenza degli atti e coordinamento delle attività tra le Segreterie. Va riaffermato il principio della perfetta collegialità del Congresso di Stato. Le decisioni di comune interesse vanno prese insieme. Le iniziative e le riforme descritte nel programma devono trasformarsi da enunciazioni a fatti concreti. Prioritario il percorso che porterà al nuovo Prg. Saranno necessari gli opportuni confronti con i tecnici incaricati ma anche incontri pubblici per illustrare alla cittadinanza gli esiti delle valutazioni politiche. Vorrei ricordare come anche l’architetto Boeri avesse previsto un’agenda di piano. Non è sufficiente l’esposizione al pubblico di un lavoro già ultimato. La pianificazione è altra cosa. La vera sfida è ristabilire il giusto equilibrio tra esigenze economiche e difesa ambientale. Interventi di riconversione urbanistica, sviluppo infrastrutture strategiche, individuazione aree da riqualificare. Il rinnovo del patrimonio edilizio dovrà configurasi sotto il profilo del più alto standard urbanistico, sismico ed energetico. Vanno abrogate e riformate alcune leggi come la sanatoria edilizia allo scopo di facilitare gli atti di compravendita e l’uniformità delle regole. Prioritaria sarà l’implementazione degli accordi con le Regioni italiane per la movimentazione dei rifiuti. La delega riguarda anche l’agricoltura. Il comparto agricolo può rappresentare un’opportunità per i giovani e richiede un’attenzione particolare. Nell’ambito del Prg, occorre riconoscere all’agricoltura il ruolo di custodia del territorio, attivando politiche a favore dell’agricoltura biologica. Tutela e valorizzazione delle produzioni agroalimentari del territorio. Miglioramento della strada statale 72 Rimini – San Marino per la quale andranno presi accordi. Progetto di riconversione della Cava Antica. Chiedo il più ampio sostegno riferendomi anche alle forze politiche di opposizione.
Massimo Ugolini (Pdcs): Le sfide che ci aspettano sono molto importanti. All’interno del nostro programma di Governo abbiamo messo come priorità il costruire un clima collaborativo, altrimenti diventa difficile portare all’esterno ciò che vogliamo rappresentare. Credo sia altrettanto fondamentale confermare l’impegno nel recepimento delle normative internazionali nella lotta a terrorismo, discriminazione e corruzione. Ma occorre un principio di proporzionalità per adeguarsi in maniera sostenibile. I provvedimenti non vanno copiati tout court. Le recenti sentenze del Collegio Garante reclamano oggi un intervento immediato in materia di giustizia. In primo luogo una modifica del codice di procedura penale, rendendolo conforme alle indicazioni degli organismi internazionali, in particolare per quanto riguarda il giusto processo. Questo attraverso un importante confronto nelle diverse sedi istituzionali e con l’ordine degli avvocati. Occorre nuovamente intervenire sui gradi del processo penale, vagliando l’opportunità di introdurre un terzo grado di giudizio. C’è il tema della prescrizione processuale: anche qui si ritiene impellente intervenire per l’approvazione di una disciplina conformata. Abbiamo necessità di un tribunale estremamente efficiente. Viene chiesto estremo equilibrio e linearità nei giudizi e i tempi devono essere quantificabili. Ci è stata sollevata più volte la criticità del sistema carcerario e va portato a compimento il lavoro su questo tema. C’è l’aspetto della digitalizzazione delle sentenze per snellire l’attività. Aspetti da approfondire e da portare a termine. C’è tutto l’aspetto della famiglia che è fondamentale per una comunità come la nostra. Occorre dunque ripensare al welfare e crediamo che sia importante rimettere al centro le famiglie, partendo fin da subito incentivando la natalità fin dal concepimento. Se vogliamo uscire da una crisi profonda ognuno deve fare la propria quota parte nel ruolo che si troverà a ricoprire.
Pasquale Valentini (Pdcs): I cittadini ci hanno dato un mandato particolare: non siamo incorsi in nessun premio di maggioranza e in nessuna variazione della volontà degli elettori. C’è stata anche una novità nel tono per il modo in cui hanno trattato questa parte del dibattito. Voglio sottolineare degli aspetti e dare qualche puntualizzazione. La parola più usata finora è stata metodo. Tutti hanno sottolineato questa parola. Per la bussola del nostro lavoro c’è un orientamento preciso. Nel momento in cui stiamo cercando di costruire una situazione sostenibile, il punto focale è la crescita e lo sviluppo della persona umana. Sulla politica estera vorrei fare una sottolineatura che riguarda l’accordo di associazione con l’Ue. Importante che una delle prime azioni che il Consiglio dovrà fare è riprendere in mano questa ipotesi. Dobbiamo affermare con chiarezza la nostra volontà nei confronti dell’Europa, altrimenti l’Italia non potrà farci dei regali. Esigenza di stabilire un equilibrio tra i poteri dello Stato. Bisogna riprendere una modalità di intervento che faccia sì che non si ribalti la situazione. Il mandato al Congresso di Stato sulle decisioni da prendere lo deve dare il Consiglio. Dobbiamo tornare qui ad affrontare i problemi. Più importante ancora è il rafforzamento della Pa. Non fate l’errore di pensare di guidare il Paese attraverso gli staff di Segreteria. Il cittadino deve rivolgersi alla pubblica amministrazione. Lì’ si devono trovare risposte e competenze. Rapporti tra politica e ordine giudiziario. Occorre una capacità di autolimitazione e il riconoscimento del ruolo svolto dall’altro.
William Casali (Pdcs): Finalmente con questo programma di Governo si sta affermando l’idea che l’informatica non è più un semplice settore economico ma uno strumento di semplificazione utile in qualsiasi attività. Serve ad esprime al meglio i nostri valori e a difendere la nostra identità. Il programma applica le scienze informatiche a più livelli. Come classe dirigente non possiamo più restare a guardare ma essere consapevoli che utilizzando tecnologie di aziende straniere stiamo perdendo la nostra sovranità. Non possiamo perdere questo asset strategico, dobbiamo fare in modo che per i nostri figli sia più conveniente rimanere sul territorio. Dobbiamo fare in modo che gli Stati esteri attraverso le loro aziende non conquistino spazi che non si vedono. Dobbiamo governare questi fenomeni senza esserne sopraffatti. Nel programma finalmente ci sono le azioni per dare risposte a questi aspetti. Rete in fibra ottica dello Stato: quest’opera deve essere ultimata il prima possibile. Come per la rete in fibra, vogliamo che quella dello Stato sia la migliore rete possibile. Non sono stati fatti bandi pubblici per scegliere il partner tecnologico. Sono state fatte comparazioni per stabilire che quella di ZTE era la migliore proposta? E’ proprio la Public NetCo ad affermare di non avere potere contrattuale. Dobbiamo assicurare al Paese le migliori tecnologie tutelando la salute pubblica. Il punto centrale per avviare una collaborazione tra pubblico e privato va ricercato all’interno di San Marino Innovation. Consolidare il ruolo di regista nel consolidare la trasformazione digitale del Paese. Puntare sulla vocazione dei nostri giovani. Occorre dare valore alle risorse umane. Va reso concreto che è preferibile realizzare un software internamente piuttosto che acquistare prodotti di terzi. Va ricostruita la fiducia con le startup incubate.
Michele Muratori (Libera): Siamo arrivati all’ufficialità di quello che sarà il nuovo esecutivo. Un esecutivo che merita la fiducia e va fatto lavorare in santa pace. La proverbiale furbizia della Dc è deflagrata scaricando a Rete le Segreterie che dovranno avviare riforme delle Pa e delle pensioni. A proposito di Rete: bene la rappresentatività, bene l’unica quota rosa, ma vi invito a modificare il vostro statuto interno. Vi chiedo se i curriculum dei vostri Segretari fossero realmente i migliori. O migliori perlomeno di Paolo Rondelli, perfetto agli Esteri. La risposta la sappiamo già. Il rinvio a giudizio dei due membri designati da Rete. Da garantista quale sono, non ho dubbi che le vostre designazioni siano perfettamente legittimate. Tuttavia mi sorgono dubbi sulla coerenza del vostro percorso. Vi ricordo che in passato avete invocato la ghigliottina semplicemente per indagini o avvisi di garanzia, ora sembra sia tutto lecito. Roberto Ciavatta può ricoprire un ruolo legato alla pubblica amministrazione, con il rischio di esporre al Paese ad un eventuale scandalo quando arriverà la sentenza? Non sarebbe stato meglio aspettare la sentenza? Stessa situazione per Elena Tonnini. Con due slot da occupare, avete messo due rinviati a giudizio. Non siete partiti bene e i presagi non sono dei migliori. I 2/3 dell’Aula vi consentiranno di scardinare le leggi e prendere il controllo di tutti gli organi dello Stato. Ora state apparecchiando la tavola per fare veramente il colpo di stato di cui parlavate. Mi auguro che quello successo con la nomina del Collegio Garante non succeda mai più. Vedere la cultura come ultimo capoverso del vostro programma dovrebbe essere al primo posto, ma capisco che eravate troppo concentrati su come spartirvi il potere. La parte che mi inquieta di più nel vostro programma è quella relativa al tribunale. State legittimando l’epurazione del tribunale.
Iro Belluzzi (Npr): Non si possono fare processi alle intenzioni su quella che sarà l’attività del Governo. Ho trovato stonato l’intervento di Muratori. Tutti i futuri Segretari hanno rimarcato l’importanza nel metodo: ciò nasce dall’approccio di persone mature in grado di capire il momento storico che stiamo vivendo. Occorre ricostruire un Paese sfilacciato da elementi di odio e scontro troppo forte. Credo che si possano creare le condizioni perché, non guardando al passato ma al futuro, si possa dare una risposta ai cittadini. Importante sarà l’impegno delle forze di opposizione che dovranno vigilare sul Governo. La centralità del Consiglio Grande e Generale sarà fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi. Faccio un augurio al Paese e a tutti noi perché da oggi si possano ricreare le condizioni per dare un futuro e una stabilità alla Repubblica, Sottolineo solamente una preoccupazione espressa da parte del collega Muratori, affinché il confronto all’interno dell’Aula faccia in modo di rendere autonomi i poteri dello Stato e affinché la giustizia non diventi strumento di azione politica.
Nicola Renzi (Rf): Abbiamo sentito tutti e dieci i candidati Segretari di Stato parlare di metodo e condivisione, ma ringraziamo il consigliere Valentini per aver ricordato come l’introduzione del comma 15, la nomina dei membri del Collegio Garante, sia qualcosa di cui possiamo parlare in questo Comma, perché va a contraddire le indicazioni di principio contenute nel programma di Governo. Il fatto che su nomine così determinanti si arrivi con tanta fretta e senza confronto. Un altro dato che mi ha colpito è che vari Consiglieri abbiano fatto degli interventi molto precisi, tesi a richiamare già il Governo non ancora in carica su alcuni aspetti peculiari. Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica un movimento politico individua tra i candidati a ruoli di Governo due persone rinviate a giudizio. E’ un dato oggettivo. Ricordo le battaglie fatte da Movimento Rete: ogni atto veniva messo in discussione come illegittimo per il solo fatto che in quel Parlamento ci fossero degli indagati. Il Segretario Felici fu indotto alle dimissioni essendo non ancora indagato. Eravamo ai tempi del Conto Mazzini. Credo che questo non sia affatto opportuno per l’immagine che diamo della Repubblica fuori da qui. Sulle deleghe ci sono elementi che sono un unicum. Ciavatta non ha speso una sola parola sulla delega agli affari politici. La delega agli affari politici non è una delega di amministrazione interna, ma riguarda anche questioni esterne. Vorrei sollevare alcune contraddizioni nel programma di Governo. Potenziare gli staff è una scelta corretta che però dall’altro lato cozza con i fatti economici e la spesa. Si parla della separazione dei poteri e poi di una riforma per fare in modo che i membri del Consiglio possano essere anche Segretari di Stato. Poi ci sono alcune mancanze. Qualunque cittadino sammarinese avesse in mente una questione fondamentale: il problema finanziario che la Repubblica sta vivendo. Primo problema: come si intende coprire lo sbilancio annuale del nostro budget che si aggira intorno ai 30, 40 milioni? Di Cassa di Risparmio cosa intende fare questa maggioranza? Come intende reperire i 500 milioni necessari a ricapitalizzare Cassa di Risparmio? Dicono che non vogliono aumentare le tasse e non toccare le pensioni con una riforma dell’Iva a costo zero, quali sono le idee che questa maggioranza ha per risolvere i problemi economici e finanziari?
Carlotta Andruccioli (Domani – Motus Liberi): Voglio ribadire due punti per me molto importanti. Il primo è quello sul metodo. Tante le cose da fare, ma non bisogna solo fare, ma fare bene. Un metodo che dovrà partire da un ascolto molto umile degli operatori del territorio senza dover per forza ricorrere a consulenze esterne. Un metodo basato sulla condivisione e l’informazione della cittadinanza tutta affinché persone e giovani possano essere sempre più partecipi. Un metodo basato sulla trasparenza e la moralità.
Oscar Mina (Pdcs): La necessità di un nuovo tipo di politica è evidente a tutti. Condivisione e metodo saranno i primi elementi affinché fin dall’inizio si possa instaurare un modo di lavorare coerente ed ordinato. Ho menzionato fin da subito l’aspetto del metodo perché è la base da cui partire. Dobbiamo differenziarci da chi ci ha preceduto alla guida di questo Paese. Il metodo dovrà essere la base delle strategie politiche. Una costante opera di informazione attraverso confronti periodici con la cittadinanza. Dovrà essere garantito un vero coordinamento delle attività tra le diverse Segreterie di Stato. Separazione delle competenze tra esecutivo e apparato amministrativo. Limitare il ricorso alla decretazione. Utilizzo di regolamenti per limitare un ricorso eccessivo alle norme di grado gerarchico e superiore. L’accessibilità alle norme andrà migliorata con strumenti telematici. Chiarezza e comprensibilità delle norme stesse. Testi unici e disposizioni di coordinamento. Purtroppo a volte ci sono anche altri aspetti che vanno rimarcati. Da parte dell’opposizione forse non c’è ancora stato il riconoscimento della sconfitta elettorale.
Marianna Bucci (Rete): Assurdo che un ex Segretario alla giustizia non comprendere la differenza tra i rinvii a giudizio di Tonnini e Ciavatta e la vicenda del Conto Mazzini. Di programmi scritti bene ne abbiamo visti tanti. Segretari di Stato e partiti dovranno dimostrare di essere in grado di non ricadere negli errori del passato, collocando nei ruoli chiave dello Stato persone competenti, oneste ed in buona fede, in grado di intervenire sul parassitismo ed innescare processi virtuosi. Occorrerà agire sull’eccessiva discrezionalità del Congresso di Stato, che andrà ridimensionata. Agire sull’eccessiva burocratizzazione che mortifica l’operato dei funzionari. I membri dei partiti di maggioranza devono rendersi conto che il loro ruolo non è di assecondare il Governo ma di essere primi controllori dell’esecutivo. La produzione normativa necessita di essere elaborata nel rispetto di pari opportunità, equità e sostenibilità ambientale. Questi sono principi da salvaguardare e rispettare. Fare coincidere l’attività parlamentare con l’attività della maggioranza è una visione distorta. Soprattutto sui temi etici i partiti devono essere liberi di esprimersi secondo le proprie sensibilità. La diversità di vedute è il sale della democrazia e chi tiene in ostaggio una maggioranza con lo spauracchio della crisi di Governo ha molto probabilmente interessi personali da difendere. Mai stato facile il rapporto tra politica e mass media. Prima i politici volevano controllare i mass media, ora i mass media vogliono controllare i politici. Trovo sia deleterio ritenere che la politica debba essere ogni giorno sui giornali.
Matteo Ciacci (Libera): Un programma di Governo minimale, fatto essenzialmente di formule più e più volte reiterate. Con i numeri che avete politicamente siete pronti a produrre dei risultati. I focus che vedo nel programma sono legati al bilancio dello Stato. Mi pare di capire che gli interventi strutturali non arriveranno nemmeno in questa legislatura nonostante i 44 consiglieri della maggioranza. Dovete fare le riforme: se farete le riforme, saremo al vostro fianco. Dovete raccontare alla cittadinanza la verità. Fare le riforme significa sacrificio. Interessante il discorso che fa il futuro Governo, che dice di no ai sacrifici, ma parla di sviluppo per il Paese. Ma troppo poco spesso si è parlato di riforme. Poco importa se c’è deficit di bilancio, se spendiamo di più di quello che incassiamo. Abbiamo raccontato una storia molto particolare. Ci sono rinviati a giudizio al Governo. E’ un’incoerenza o meno da parte di Rete? Si dice che ci sono rinvii a giudizio che valgono di più e di meno. Avete fatto liste di proscrizione contro gli spingi bottoni che decidevano di stare dalla parte dei poteri forti. Noi quei poteri forti li abbiamo combattuti. Ora voglio vedere voi. Sul tema del debito Libera dice due cose fondamentalmente. Sappiamo che il nostro paese ha bisogno di un finanziamento. Però sia ben chiaro: noi non siamo per fare debito per pagare la spesa corrente e senza un piano per capire come ripagare il finanziamento. Sul metodo c’è un elemento di critica. Non vorrei che alla fine questo non fosse solo un racconto estemporaneo. I primi fatti evidenziano un comportamento diverso. Non fate come avete fatto in Ufficio di presidenza, nominando senza nessun confronto tre membri del Collegio garante. Non smentitevi immediatamente il giorno dopo.
Giacomo Simoncini (Npr): Il voto è stato un messaggio chiaro e preciso da parte dei sammarinesi: trovate subito il modo giusto di governare e di stare tra la gente. Il Paese ci spinge ad assumerci le nostre responsabilità, mettendo il rispetto al posto della faziosità. Questo programma può contare su una larga maggioranza consigliare. Le proposte vanno concretizzate con interventi amministrativi e legislativi ed è su questo che dimostreremo se c’è la volontà di passare dalle parole ai fatti. Il compito principale sarà quello di cambiare il modo di Governare anche nei punti più impopolari. La pancia del rancore si sgonfia dimostrando serietà e competenza.
Miriam Farinelli (Rf): Affermare che si governerà all’insegna della condivisione mi sembra una frase buttata lì. La condivisione non fa parte della dialettica politica in cui le differenze emergono perché i valori fondanti sono diversi così come le visioni delle società. Che fine farà il concorso sui giudici di appello? Perché non si dice nulla sul secondo grado del processo sul Conto Mazzini? Sono lacune che non promettono nulla di buono. A fronte delle belle intenzioni, non si scrive come si reperiranno le risorse per sostenere le politiche dello stato sociale. Sulla sanità molti i temi accennati. Una cosa mi preme sottolineare. Si usa la parola ‘eccellenza’. Un altro termine abusato, perché non ci appartiene ed è propria di realtà con numeri più grandi. Il nostro obiettivo, oltre alla sostenibilità, deve essere quello di fornire buoni servizi e buona medicina.
Eva Guidi (Libera): Sugli Npl ci sono state gestioni allegre e in alcuni casi addirittura delinquenziali. Tutti i futuri membri del Governo hanno dato indicazioni sui programmi, mentre Lonfernini si è molto soffermato lanciando accuse rancorose. Una accusa molto grossa è quella di averci fatto passare come quelli accecati dal potere. Eppure siamo stati ad aprire la fase del governo di scopo. ‘Ci avete lasciato un Paese raso al suolo’. Rinviamo questa accusa al mittente. Facciamo presente che non ci siamo mai sottratti al confronto sulle nostre azioni. Noi volevamo un Governo di scopo per trovare delle soluzioni e non un Governo di larghe intese che possa stravolgere le istituzioni. Il rating di Fitch è dal 2012 che è tripla B+, per poi essere passato a tripla B nel 2015, quindi non siamo stati noi ad avere un declassamento. Fino al 2016 le perdite del sistema bancario erano 850 milioni. Abbiamo cercato di intraprendere un percorso virtuoso, incontrando difficoltà in vari ambiti, ma nessuno di noi ha mai accusato i predecessori di aver raso al suolo un Paese. C’è la necessità assoluta di riuscire a raggiungere la stabilità dei conti pubblici. Cinque le riforme che è indispensabile fare. Molto importante evitare di fare il finanziamento senza prima avere fatto la messa in sicurezza in autonomia del bilancio dello Stato.
Fernando Bindi (Rf): La politica è scelta. E’ inevitabile ma normale e logico che ci si scontri. Non significa che dobbiamo farci la guerra, ma attuare la dialettica democratica. Una rappresentatività così ampia va ricercata in un periodo anteriore al 1945. Il problema è un altro. Le scelte che si fanno dipendono dai metodi. Nel programma c’è un uso abbondante del condizionale. Le deleghe sono una prassi positiva che consente di aggiornare sempre una struttura secolare alle dinamiche del tempo. In alcuni casi ci sono forme ambigue dalle quali non si capisce bene. Come organizziamo la separazione dei poteri? L’attuale modello potrebbe non essere il migliore possibile. C’è sempre la possibilità di migliorare un modello politico. Quanto agli affari politici, come si fa a staccare una funzione tipica della Segreteria degli Esteri per accorparla ad un’altra? Il Segretario di Stato per gli affari politici è il depositario della collegialità degli affari di stato. Queste trovate dal punto di vista metodologico possono dare l’impressione di un patteggiamento politico ma non fino al punto di forzare una struttura.
Paolo Rondelli (Rete): Ringrazio il collega di Libera che ha fatto un forte endorsement nei miei confronti. Il nostro Movimento ha una dialettica interna e un’assemblea molto attenta dove le persone si confrontano e dove hanno deciso, nello specifico sui nomi di Ciavatta e Tonnini. Voglio bene a loro perché hanno fatto battaglie che hanno scoperchiato diverse situazioni di questo Paese. Fino a quando un iter giudiziario non si è concluso, quelle persone non sono colpevoli. Hanno il pieno appoggio di Rete. Preferisco un programma sintetico ad un volume in cui ci sono sogni fantasmagorici. Preferisco un programma in cui si invita l’Aula e a lavorare di più e confrontarsi soprattutto su certe tematiche. Richiamo due punti del programma. Quello delle Pari opportunità. Questa è una delega che va ben sviluppata. La politica deve dare risposte a problemi reali. Sono temi che toccano la vita quotidiana delle persone. Un punto che mi rammarica è l’esiguo testo destinato alle politiche culturali, bilanciato dalle linee date dal Segretario di Stato in pectore: la nostra identità passa attraverso la nostra storia e la nostra cultura. Mi auguro che il neo Segretario possa fare tanto.
Rossano Fabbri (Libera): Accordo pieno sui programmi, un po’ meno sull’assegnazione delle deleghe. Questo fa pensare a chi sta dall’altra parte a una vera e propria logica di spartizione di potere lungi dall’essere quello che è il programma. Come si può valutare il ritorno all’originaria composizione del Consiglio che vedeva una totale commistione del potere esecutivo con il Parlamento? La problematica relativa alle targhe è quanto di più sintomatico dei rapporti non ottimi tra Italia e San Marino. Riconosco il grande merito a chi ha saputo prendere le distanze dai poteri forti, un unicum nel panorama sammarinese. Così come è unicum sapersi staccare dalla sedia senza averne un’altra pronta. Il consigliere che mi ha proceduto ha fatto considerazioni su Tonnini e Ciavatta. Noi osserviamo il principio della presunzione di innocenza. Però la presunzione di innocenza vale sempre e comunque e non a corrente alternata.
Katia Savoretti (Rf): Legittimo riportare le Segreterie a dieci. Però vorrei capire perché la delega Affari politici è passata dagli Affari esteri alla Sanità, diversamente dal passato. Era necessario istituire la delega all’Expo? Così pure la delega alla Cooperazione, che si riferisce all’edilizia sociale. Vorrei spendere due parole su quanto indicato dal programma di governo sulla giustizia. Condivido che sia necessario garantire il buon funzionamento dell’autorità giudiziaria e lo stato di diritto. Però vorrei capire meglio quando si scrive nel programma di Governo di ‘rimodulare le norme di governo della magistratura’. Cosa significa e cosa si vuole fare? Due parole devono essere spese sui corpi di Polizia. Molto è stato fatto fino ad oggi. Il Governo uscente ha portato avanti programmi di formazione per affrontare sempre maggiori esigenze operative. Così come c’è stata cooperazione per specializzare l’organico di polizia e sono stati implementati i servizi di sorveglianza, oltre all’introduzione di uno strumento come quello del drone. Il programma di Governo tocca numerosi ambiti della società, ma rimane generico e ambiguo.
Guerrino Zanotti (Libera): Forse il metodo ha riconosciuto una norma transitoria sulla nomina del Collegio Garante: è stato messo nel cassetto. Una cosa che mi è balzata subito agli occhi. Nel programma si dice che la nostra è una realtà con condizioni di vita invidiabili, quando fino a ieri all’interno del dibattito in tantissimi sono intervenuti dicendo che usciamo dalla scorsa legislatura con un Paese in miseria. In questo programma mancano le riforme. Non ci sono gli aspetti concreti da realizzare attraverso le riforme. La prima cosa che è evidente e chiara è che il popolo, che ha dato il consenso a Rete, non aveva visto il programma di Governo. Tanti passaggi della coalizione DiM non figurano nel programma di Governo: chissà se questo sostegno è davvero consapevole. Vedo la proposta di riportare nel Consiglio il Congresso di Stato, quando nel programma si afferma di voler dare centralità proprio al Consiglio. Mi sembrano grosse contraddizioni.