Consiglio attonito di fronte alle accuse reciproche di non correttezza tra SSD e Civico10, partiti non allineati confluiti in Libera
Fino all’ultimo momento la legislatura di Adesso.SM certifica un’incapacità di governare e di indirizzare il paese mai vista prima.
Oggi, ad inizio Consiglio Grande e Generale, la decisione presa dall’ufficio di Presidenza di non inserire il Comma Comunicazioni, sostenuta in primis dal capogruppo di RF, viene smentita dal Consigliere Carattoni, che opponendosi ad una decisione presa anche dal suo stesso capogruppo Morganti, impone l’inserimento del comma suddetto.
Il dibattito che ne è scaturito dimostra che sulle vicende più importanti della legislatura e in particolare sul delicato tema della giustizia, i consiglieri di SSD e Civico10, confluiti in Libera, non sono affatto allineati. Il Consiglio ha assistito attonito alle accuse reciproche di non correttezza tra i due partiti, la cui fusione evidentemente è avvenuta in maniera troppo frettolosa, rendendo chiara la demarcazione tra chi è ancora legato alle logiche distruttive di Repubblica Futura e chi non riesce a sintetizzare le proprie posizioni.
Il tema specifico della presa d’atto della nomina dei due giudici ha fatto deflagrare un dibattito che da interno alle due forze è diventato pubblico e si è riversato nell’aula parlamentare, in un dissidio fuori luogo.
Noi per la Repubblica intende riportare il rapporto tra politica e giustizia e quello interno al Tribunale nell’alveo della fisiologia istituzionale, che prevede dialoghi, dibattiti e rapporti codificati e non contrapposizioni violente. Ciò dovrà realizzarsi sin dalle prima battute della prossima legislatura.
Da ultimo non si può non evidenziare che il metodo del governo uscente, il metodo delle continue forzature, ha prodotto danni in ogni ambito ma in primo luogo alle Istituzioni.
La credibilità del nostro Paese richiede un impegno solerte e collettivo. Noi per la Repubblica farà la sua parte.
Noi per la Repubblica