Ognuno ha diritto all’istruzione: questa è la più efficace difesa della libertà!
Lo studio è un diritto-dovere di ogni cittadino. Nell’antichità solo i nobili avevano la possibilità di studiare e l’ignoranza (nella sua accezione etimologica, non sapere) ha tenuto molti popoli sotto il giogo dei potenti. Oggi è concetto ormai acquisito da tutti che il diritto all’istruzione sia il diritto più importante per migliorare le condizioni dell’individuo e, di riflesso, della società poiché forma la persona non solo intellettualmente ma anche moralmente. È uno strumento fondamentale, che può permettere l’emancipazione, il progresso, la ribellione contro soprusi e angherie.
Eppure, in questa legislatura, si è parlato di scuola solo in occasione del famigerato “Decreto Podeschi” che come Movimento abbiamo contrastato con tutte le nostre forze.
Istruzione, scuola, studio, cultura spesso sono concetti che si danno per scontati, ma non lo sono anche perché devono essere commisurati con l’evoluzione del contesto sociale e demografico, con le nuove necessità didattiche e l’avvento delle tecnologie, con l’ammodernamento delle strutture e la formazione continua dei docenti, con risorse che sempre più spesso sono insufficienti.
Nel quinto appuntamento “Dall’Aula alla piazza” per incontrare i cittadini, illustreraemo le problematiche del sistema scolastico sammarinese e le proposte contenute nel programma di governo.
Un interrogativo su tutti: se è vero che la crescita economica dei decenni scorsi non è coincisa ad un’uguale crescita culturale, ora che siamo in crisi e le risorse sono drasticamente ridotte, sarà giocoforza andare indietro?
RETE è di tutt’altro avviso. Lo sviluppo culturale non è un fattore astratto, gli investimenti in servizi e infrastrutture non possono essere considerati delle frivolezze. Sono invece i presupposti fondamentali per avviare una formazione specialistica in settori trainanti, da quelli economico finanziari a quelli tecnologici. San Marino non ha bisogno di consulenti esterni, ma di giovani specializzati, che non siano costretti a cercare lavoro all’estero ma che abbiano l’opportunità di costruire il futuro del proprio Paese.
Investire sulla scuola significa puntare sull’educazione delle nuove generazioni, per fare in modo che non subiscano la storia, ma che siano artefici della storia e della società.
“Dall’Aula alla piazza” lunedì 28 ottobre, ore 21:00, sala del Castello, Serravalle.
cs RETE