Raiting Fitch: scongiurato il pericolo declassamento, ma ora bisogna proseguire con il confronto
La riconferma per San Marino del rating da parte di Fitch era un risultato per nulla scontato, fino a qualche settimana fa. Anzi.
Nei corridoi di palazzo, alla luce delle difficoltà nell’impostare le riforme strutturali a causa del clima di scontro e della grave crisi di una banca di dimensioni significative come il CIS, serpeggiava nei mesi scorsi il timore fondato di un declassamento.
Declassamento che avrebbe fatto uscire la Repubblica da quella cerchia di Paesi considerati “investment grade”, ritenuti cioè credibili da parte di investitori istituzionali.
Scendere sotto la soglia minima per un Paese che necessita forzatamente di un’iniezione di liquidità per rilanciare l’economia e gli investimenti pubblici, avrebbe due conseguenze: da un lato la perdita di sovranità, dovendosi rivolgere forzatamente ad investitori privati; dall’altro l’impossibilità di stipulare un prestito a tassi sostenibili per un’economia come la nostra.
Il pericolo mortale, per il momento, è stato scongiurato. La valutazione di Fitch certifica infatti la sostanziale tenuta del quadro macroeconomico della Repubblica.
Questo è stato permesso da una serie di azioni:
– Il deficit di bilancio, nonostante le ingenti risorse necessarie per il settore bancario, è stato mantenuto al di sotto della soglia del 2,4% del Pil;
– la crescita dell’economia risulta costante anche per i prossimi anni, sostenuta in particolare dalle industrie del settore privato che hanno fatto registrare importanti incrementi dell’occupazione e dal saldo positivo della bilancia dei pagamenti che Fitch ritiene addirittura sottostimato;
– l’accordo con l’Unione Europea, giudicato da Fitch imminente, potrà migliorare i dati della crescita dando accesso al mercato unico, garantendo alle banche la piena operatività anche contando su un finanziatore di ultima istanza come la Banca Centrale Europea;
– l’avvio del tavolo istituzionale, nato a suggello di un percorso di riappacificazione fra forze politiche e sociali.
Il report di Fitch ricorda l’impegno assunto dalle forze politiche e sociali di “sotterrare l’ascia di guerra” e manifestare un sostegno per il bilancio 2020, elaborato congiuntamente, e per definire le riforme strutturali riguardanti il sistema pensionistico, il sistema fiscale, la gestione degli NPL e la ristrutturazione del settore bancario, necessarie a rendere il bilancio dello Stato sostenibile nel medio/lungo periodo.
Ora tutto sta nel mantenere le premesse.
La riconferma del rating ci garantisce una riserva di ossigeno (l’ultima di cui potremo contare) per impostare un percorso di riforme capace di mettere in sicurezza il Paese.
Le forze politiche e le parti sociali e datoriali, dopo anni di difficoltà di dialogo, hanno oggi l’obbligo di proseguire con coerenza il percorso avviato di confronto, portando a casa risultati in tempi brevi.
Se ci riusciremo non sarà una vittoria di una parte, ma sarà il servizio che il Paese si aspetta, da chi ricopre un ruolo come il nostro, per garantire un futuro ai sammarinesi di domani.
Comunicato stampa Libera