Rete e MD tornano su Legge elettorale e Referendum
L’attuale legge elettorale, in vigore dall’anno 2007, è stata utilizzata nelle ultime tre tornate elettorali. Tutte e tre accomunate dalla presenza di Alleanza Popolare come forza di Governo (a dir la verità AP governa ininterrottamente dal 2006, ma questa è un’altra storia).
Delle 3 legislature nessuna è mai giunta a scadenza naturale, poiché in più occasioni AP ha “staccato la spina”, decretando la caduta del Governo e la fine della legislatura stessa.
Occorre però analizzare in maniera più approfondita le cause per la quali una forza politica di Governo possa avere interesse nel far cadere il Governo stesso per andare così a nuove elezioni. Se infatti analizziamo l’attuale legge elettorale, possiamo notare che i partiti cercano, sistematicamente, accordi tra loro per tentare di formare la coalizione del successivo Governo; e tutto ciò accade anche a legislatura in corso. L’esempio per eccellenza è dato proprio da Alleanza Popolare che, tra il 2012 e il 2016 mentre era forza di Governo cercava accordi e alleanze con gli altri partiti all’interno del Consiglio, decretando la fine del Governo una volta trovati tali accordi (vedi il polo del lusso ad esempio). Questi sono i veri ballottini!
Questo perché chi governa, di solito, cerca nuove alleanze promettendo di “staccare la spina” solo di fronte ad un salvacondotto. È così che partiti il cui operato è stato dannoso per lo Stato si riciclano continuamente (come nel caso di Alleanza Popolare) in nuove coalizioni garantendosi l’impunità. Con la legge attuale, qualora quei partiti si presentassero in coalizione, gli elettori sarebbero costretti a votare anche coloro ai quali probabilmente mai darebbero il loro consenso.
La proposta referendaria, che vede RETE e MD tra i principali sostenitori, cerca di apportare un cambiamento positivo alla legge elettorale in vigore. Con la nuova legge i partiti potranno decidere se coalizzarsi (come adesso) oppure presentarsi da soli alle elezioni. Nessuno dovrà promettere salvacondotti o “immunità” a chi ha malgovernato! Nel caso in cui, dopo il primo turno, nessuna forza politica dovesse raggiungere il 50% + 1 voto, i partiti potranno creare una formazione di Governo basata sul voto proporzionale precedentemente espresso dagli elettori, estromettendo coloro che hanno malgovernato.
Cari sammarinesi, non è un caso che i più fervidi oppositori alla proposta referendaria siano proprio coloro che governano ininterrottamente da oltre 13 anni e che cercano costantemente di riciclarsi pur di rimanere aggrappati alle poltrone con le unghie e con i denti.
Occorre cambiare la legge elettorale perché mai più si sia costretti a votare il “meno peggio” e per relegare definitivamente alla storia coloro che sanno solo riciclarsi ma decisamente non sanno governare.
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme