Rete: ieri in commissione finanze approvata, con 8 voti favorevoli e 6 contrari, la Legge relativa alle subordinate di Asset Banca.
Ieri in commissione finanze la maggioranza ha approvato (con 8 voti favorevoli e 6 contrari) la Legge relativa alle subordinate di Asset Banca.
Si doveva stabilire come restituire gli investimenti ai titolari di azioni subordinate di Asset Banca al momento della liquidazione.
Il Governo, volendo punire i soci della banca (come se lo scippo dell’istituto non fosse già sufficientemente lesivo dei loro diritti), ha modificato la legge per stabilire che i soci con più del 2% di azioni non riavranno i loro soldi. Trattandosi di un governo incapace, la modifica ha reso inapplicabile la legge: il rischio è ora che a nessuno venga restituito il mal tolto.
Interessante sarebbe anche conoscere i nomi dei circa 70 soci “salvati”.
Il Governo avrebbe dovuto responsabilmente ritirare questa legge per proporne una nuova, ma non volendo riconoscere l’errore l’ha ugualmente approvata, riservandosi di ritirarla in Consiglio durante la seconda lettura. Tutto ciò ricorda molto i danni provocati da Michelotti con la sanatoria.
Perché la maggioranza, ma soprattutto la solita AP, ha inteso muoversi in questo modo?
Il timore è che ancora una volta essa voglia mescolare le carte per coprire le responsabilità di amici divenuti ormai ingombranti.
Domani ci sarà un Comitato Credito e Risparmio – composto da 4 segretari di Stato e i vertici di Banca Centrale – allargato alle forze politiche di opposizione.
In quel contesto, Banca Centrale proporrà un testo di Legge – richiestole dal Consiglio e fortemente voluto da DIM – con cui stabilire che se la proprietà di Banca Cis non provvederà a mettere dei soldi nella banca forzando lo Stato a farlo, anche per tramite della BCSM, la proprietà di Banca CIS (su tutti Marino Grandoni e Daniele Guidi) venga estromessa e rilevata.
In questo CCR, a cui parteciperemo per reperire informazioni sullo stato di salute di banca CIS e per capire se gli amministratori di CIS abbiano operato nel rispetto delle leggi, DIM pretenderà che i termini per le revocatorie (cioè per recuperare soldi dalle proprietà dei soci sopra nominati) partano dal momento dell’Amministrazione Straordinaria, che ogni eventuale finanziamento pubblico debba passare in Consiglio con maggioranza differenziata in base all’importo da erogare e che si abbia un occhio di riguardo per dipendenti, fondi pensione e correntisti sammarinesi.
In pratica, se lo Stato interviene, i soci di quella proprietà devono venire estromessi e pagare per i danni arrecati al sistema.
Si tratta di un Progetto di Legge che riguarda direttamente il CIS, ovvero una banca che ha richiesto essa stessa la misura del commissariamento per evitare una sorte peggiore per via della mancanza di liquidità.
Non vorremmo che il governo, con il solito blitz, volesse inquinare questo provvedimento sul CIS inserendo, al suo interno, anche le misure che intendono prendere contro Asset Banca.
In primo luogo perché, avendo dimostrato incapacità legislativa, renderebbe inapplicabile anche questa legge, salvando ancora una volta i soci del CIS e, in secondo luogo, perché una legge su cui si potrebbe concordare, se scritta coi dovuti crismi, diventerebbe il solito mucchio di provvedimenti punitivi del Governo che noi non potremmo sostenere in alcun modo.
Che il Governo ritiri la legge sulle subordinate Asset, ne proponga una nuova – magari confrontandosi con politici meno livorosi – ma NON stravolga la legge sul CIS: sono già troppi i danni fatti al sistema e al Paese, anche in termini di reputazione, commessi per inseguire le richieste giunte da alcuni piccoli uomini del passato!
Movimento RETE