Politica

A chi giova attaccare Banca Centrale?

È vero: Banca Centrale costa troppo e di certo gli ex-dirigenti Moretti e Mazzeo, voluti da AP e da Celli, come Zanotti in Cassa di Risparmio, hanno contribuito ad aumentarne i costi.

Allo stesso modo, hanno influito sull’esito negativo del bilancio di Banca Centrale i prestiti forniti da Savorelli prima e da Moretti, poi, a Banca CIS, pari (senza contare i 40 milioni dei titoli Demeter) a circa 19 milioni… Prestiti mai restituiti.

Del resto Banca CIS, o meglio la società lussemburghese Leiton di Marino Grandoni e Daniele Guidi (che possiede Banca Partner la quale a sua volta, in un gioco di matriosche, detiene l’88,27% di Banca CIS), non ha mai restituito nemmeno i 13,5 milioni che doveva a Cassa di Risparmio. Milioni che sono diventati altre perdite di Cassa di Risparmio che dovremo ripagare noi cittadini: gli utili a pochi, le perdite a tutti!

Eppure, ogni attacco oggi si concentra con un fuoco incrociato proprio sulla dirigenza attuale di Banca Centrale, che ha cacciato Moretti e Mazzeo, ha pubblicato ogni consulenza attivata garantendo una trasparenza inedita, ha ridotto del 20% le spese aziendali e, non per ultimo, ha ricostituito la vigilanza che a sua volta ha ripreso a fare ispezioni nelle banche. Banca CIS compresa.

Come è sempre successo dal 2010 ad oggi, ogni volta che Banca Centrale ha messo il naso – legittimamente – in banca CIS, ne è uscita a pezzi.

La colpa è di Banca Centrale, dunque, o dei politici che l’hanno continuamente disarmata quando indagava sulle banche “sbagliate”?

Oggi – come sempre da quando esiste Banca Centrale – AP è al governo e, diversamente dai propri attuali alleati, è pronta a silurare i vertici di BCSM in luogo dei dirigenti delle banche di cui le ispezioni rilevano irregolarità.

Il Segretario alle Finanze Eva Guidi, che nei giorni scorsi ha incontrato poco opportunamente Marino Grandoni e Daniele Guidi in assenza di BCSM o del Commissario Bonfatti, è dipendente di Banca Centrale.       

La politica sapeva che c’era una bomba inesplosa e invece di disinnescarla ne ha nascosto la pericolosità per un decennio. Prima o poi quella bomba doveva esplodere e gli effetti non potevano che essere dirompenti.

Gli esponenti di AP seguitano ad affermare pubblicamente che è colpa del tribunale, o meglio di un giudice, se Banca CIS è stata commissariata con il blocco dei pagamenti.

La colpa, per AP, è sempre degli altri.

Si guardano bene dal dire come la banca non avesse da anni un patrimonio adeguato per poter continuare a operare e, probabilmente, garantisse prestiti di liquidità da altre banche con titoli di ignari clienti.

Invece di affrontare il problema CIS, cercando di creare le condizioni per salvare il salvabile, tutelare i dipendenti e i correntisti sammarinesi, ESSI INCOLPANO chi denuncia, chi indaga e mai chi i problemi li ha creati.

Questa Banca Centrale, ne siamo certi, pretenderà da banca CIS, come da ogni altro Istituto, piena trasparenza e garanzie.

Chi attacca la Banca Centrale di Catia Tomasetti e la nuova vigilanza ricostituita, cerca implicitamente di affossare chi fa il proprio dovere senza favoritismi, premiando chi da sempre ha temuto e impedito chiarezza, usando magari la politica “vicina” per aggirare ogni resa dei conti.

C’è chi vuole trasparenza e verità su banca CIS, sia in opposizione, sia – ne siamo certi – in maggioranza; si tratta di ridurre al silenzio chi ha troppi interessi da difendere, chi ha paura delle conseguenze, chi teme non solo di perdere una banca ma – forse – anche la libertà personale.

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