Ma quale segretezza? Il negoziato UE procede in piena trasparenza e condivisione
San Marino. “Non posso che rimandare al mittente le incomprensibili accuse sul percorso che sta segnando i negoziati aperti con l’Unione Europea”.
Il Segretario di Stato agli Affari Esteri replica con fermezza al Partito dei Socialisti e dei Democratici che in una nota aveva adombrato un disimpegno del Governo e una scarsa propensione a coinvolgere forze politiche, sociali ed economiche.
“E’ strano – dichiara Renzi – perché proprio recentemente, nell’ultima riunione della Commissione Affari Esteri, sono stati espressi apprezzamenti da parte delle forze politiche rappresentate, proprio in merito al riferimento trimestrale del Segretario di Stato, affiancato dalla Direzione Affari Europei”.
In quell’occasione, infatti, sono stati illustrati tutti i passaggi delle trattative aperte con Bruxelles, con riferimenti specifici e dettagliati sulle possibili linee rosse per la Repubblica di San Marino, che il Segretario Renzi ha presentato alla Commissione per una loro valutazione. Di esse una è stata approfondita nello specifico, demandando l’analisi delle altre ad una prossima convocazione ed un ordine del giorno ha sancito la condivisione del percorso intrapreso da parte della Commissione stessa.
Già comunicata anche la previsione di un dibattito “ad hoc” in Consiglio Grande e Generale in seduta pubblica, nella sessione di marzo, con un comma specifico che consentirà a tutti i gruppi consiliari di portare il proprio contributo su un tema molto importante per il Paese, oltre che la disponibilità ad una serie di incontri con le delegazioni dei partiti, che la Segreteria di Stato ha già confermato proprio in Commissione.
La decisione di affrontare in seduta segreta il dibattito in Commissione Affari Esteri, dettata da evidenti opportunità di riservatezza, dal momento che avrebbe toccato temi che riguardavano gli altri due Stati che insieme a San Marino stanno conducendo i negoziati con la Ue (Andorra e Monaco), non è stata apprezzata dal PSD, che avrebbe preferito invece diffondere la discussione in forma pubblica, forse per prendersi i meriti di aver concordato con uno o più parlamentari europei la presentazione di alcuni emendamenti in occasione di una futura discussione in ambito europeo.
“Non si preoccupi il PSD – afferma Renzi – se quegli emendamenti saranno utili per il Paese, non avremo problemi a riconoscerne il merito, ma a proposito di condivisione, forse proprio loro avrebbero fatto bene a discutere tali proposte qui in Repubblica, con le altre forze politiche e con la Segreteria, piuttosto che scavalcare il Consiglio Grande e Generale ed affidarsi ad altri”.