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Consiglio: il presidente di Cassa si salva per un voto

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San Marino. I lavori del Consiglio riprendono in mattinata dalle repliche del dibattito sulle dimissioni del consigliere Simone Celli. Che sono infine accettate dall’Aula con 41 voti a favore, 4 contrari e 4 astenuti. Si procede quindi alla sostituzione tra le fila di Ssd con Michele Guidi, che presta giuramento quale nuovo consigliere. Indicati anche i sostituti nelle commissioni consiliari: in quella Affari Interni prende il posto di Celli Giuseppe Maria Morganti, in Commissione Sanità lo stesso Guidi.

L’Aula passa poi all’esame e al voto degli ordini del giorno presentati nelle precedenti sessioni consiliari. Ne vengono accolti due su quattro. Il primo Odg accolto è quello presentato dal Pdcs in favore di un dibattito consiliare su temi sollevati dalla Consulta dei sammarinesi all’estero, ovvero trasmissione della cittadinanza e modalità dell’espletamento del diritto di voto. L’Odg, dopo il parere favorevole espresso dal Segretario di Stato per gli Affari interni, Guerrino Zanotti, viene approvato con voto palese. Approvato con ampia convergenza dell’Aula- 32 voti a favore, 6 contrari e 1 astenuto, l’Odg presentato dal Psd, ma poi concordato con le forze di maggioranza e sottoscritto da tutti i gruppi, escluso Rete, in tema di politica estera che richiede un dibattito consiliare sul rapporto con l’Italia e sullo stato delle trattative per l’accordo di Associazione con l’Ue.
Viene invece respinto, ma per un solo voto, invece l’Odg dell’opposizione su Carisp che chiedeva tra l’altro la sostituzione dell’attuale Presidente dell’Istituto: 25 i voti a favore, 26 contrari e 1 astenuto. L’odg ruota intorno alla famosa delegazione ristretta voluta da Zanotti escludendo i membri di minoranza. Ma questa volta è stessa la maggioranza che gli fa mancare dei voti, perdendo la sua compattezza.
Zeppa invita ad un atto di coraggio per fare il bene di San Marino. “Se vogliamo davvero un certo tipo di collaborazione, si parte da qui”. Il Governo ne ratifica invece l’operato. La delegazione ristretta, spiega una lettera dalle finanze letta in Aula da Guerrino Zanotti, nasce per rispondere ad un mandato di consolidamento del settore creditizio. Ha svolto un solo incontro di carattere esplorativo e relazionato al cda. L’Esecutivo esprime rammarico che non sia andata a buon fine l’aggregazione di Cassa e Banca di San Marino, considerandola un’operazione strategica. Anche se, ammette Giuseppe Morganti, è stato un errore di valutazione non considerare le specifiche volontà. Le fusioni, come suggerisce anche il Fondo Monetario, devono essere i soci a farle.
La maggioranza non ravvisa illegittimità in quella commissione ristretta. “Lo sarebbe – precisa Roberto Giorgetti – se le decisioni non venissero riportate nel cda. Non è poi compito di quest’Aula sfiduciare il presidente di una società di diritto privato anche se di capitale pubblico”. Conferma però un percorso che porterà al riassetto della governance di Carisp passando per la nomina di un AD.

Bocciato infine anche l’Odg dell’opposizione per un riferimento del governo al Consiglio sulla modifica della convenzione per il Polo della Moda. Concluso il comma 4, i lavori consiliari si interrompono. Riprenderanno lunedì dal comma 5 che tornerà sulle nomine della Commissione consiliare Affari di giustizia.