Il PSD alla maggioranza: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi
San Marino. Non meno di una settimana fa il PSD, presentando il proprio rinnovato gruppo dirigente, formulava con grande senso di responsabilità una non facile apertura verso le forze di maggioranza, con cui ha condiviso in passato la medesima appartenenza ed esperienza politica, dicendosi disponibile a superare lo stallo istituzionale sulla nomina dei commissari della commissione giustizia, richiedendo alla maggioranza la medesima diponibilità al dialogo, ritirando la proposta di modifica della legge ed aprendo ad un confronto per rasserenare il clima sui temi della giustizia, approfittando dell’opportunità di nominare il magistrato dirigente con un percorso davvero condiviso.
Furbescamente (ma il diavolo fa le pentole ma non il coperchio) subito SSD ha preso la palla al balzo considerandola una apertura ed un sostegno al loro operato replicando, purtroppo solo a parole, la propria volontà a confrontarsi con il PSD per riaprire un percorso di aggregazione.
Poi, oggi, scopriamo che Governo, maggioranza e Presidente della Commissione Affari di Giustizia, di fronte al senso di responsabilità di una forza politica che prova a fare dei ragionamenti nell’interesse delle buona giustizia, continuano imperterriti, pervicaci, sulla loro strada andando a contattare personalmente un magistrato facendosi beffa del confronto sugli obiettivi, sul profilo da reperirsi, sulla indipendenza della magistratura ad individuare da sola, dopo aver condiviso le linee generali con la politica, il proprio dirigente.
No, si vuole ingerire, come sempre.
A questo punto prendiamo atto, che o SSD e Civico 10 non sono in grado di tenere il timone dritto della barca della maggioranza e sono marinai alla deriva di comandanti poco illuminati, oppure non credono veramente ad unire, per il futuro, l’area riformista e compiono solo tatticismi utili a tentare di frammentare le forze all’opposizione che, purtroppo, da sole si sono frammentate più volte. Lo sa bene il Paese, lo sa anche la politica, se questo Governo non ha cessato la propria esperienza è anche perché l’opposizione, soprattutto una certa area, anziché stringere le fila ed essere un luogo di progettualità, è ancora troppo in fermento, troppo arrovellata sui personalismi e poco pronta ad essere responsabile.
Quella responsabilità che vorrebbe il Paese, che hanno chiesto gli azionisti di banca di San Marino con il loro voto, che non ha manifestato la maggioranza quando oggi si dice dispiaciuta della bocciatura alla fusione con la Cassa di Risparmio ma che fino a ieri ben si è guardata di affermare la propria sponsorizzazione a questo progetto, sulla linea di quello che il duo Confuorti-Savorelli sosteneva.
Il PSD proverà nei prossimi giorni a rilanciare sulla responsabilità la costruzione avviata il Partito Socialista confrontandosi con il gruppo misto, con il Movimento Democratico, e con quelle forze che si sono rese disponibili a progettare senza veti per nessuno sia nei confronti di quelle persone che, nella maggioranza, non riescono più a tollerare di vedere andare a picco economia, istituzioni e coesione sociale di San Marino, solo per seguire i diktat di una oligarchia ormai nota a tutti. Ma non accettiamo di farci strumentalizzare dalle false sirene che hanno cantato dal pulpito dell’Assemblea Congressuale di SSD, capaci di cantare come le cicale, ma incapaci di lavorare come le formiche.
PSD