Buriani rinvia a giudizio Roberto Ciavatta e Emanuele Santi
San Marino. Con la chiarezza che contraddistingue l’operato di Rete e MDSI, è lo stesso consigliere di Rete Roberto Ciavatta ad annunciare quanto accaduto a lui e al collega di MDSI, Emanuele Santi. Ovvero il rinvio a giudizio da parte del commissario Buriani. Di seguito, la nota che entrambi hanno diramato alla stampa.
Nella giornata odierna siamo stati raggiunti da un decreto di rinvio a giudizio, a firma del Commissario della Legge Alberto Buriani, inerente i fatti avvenuti il 30 maggio scorso, quando durante lo sciopero generale contro la patrimoniale ci siamo recati in Cassa di Risparmio a chiedere spiegazioni circa la decisione di denunciare Elena Tonnini, per alcune sue affermazioni tenute in una serata pubblica in merito all’inchiesta sul “caso titoli”.
Da mesi Elena Tonnini e DIM erano sottoposti ad un fuoco intimidatorio incrociato: la famosa denuncia di Confuorti dal Lussemburgo (per la quale ancora oggi il governo non ha dato alcuna tutela legale alla donna maggiormente rappresentativa della Repubblica), la delibera n.10 del 14 maggio in cui il governo dava mandato all’Avvocatura di Stato di “intraprendere azioni” contro DIM, oltre alle innumerevoli uscite pubbliche con cui il governo insinuava di fermare la nostra attività di denuncia a suon di querele.
Le condotte che ci vengono imputate dal giudice Buriani paiono esorbitanti rispetto all’accaduto. Ci chiediamo se le ricostruzioni macchinose ed evidentemente forzate, anche alla luce delle testimonianze rese dai soggetti auditi dal Commissario della Legge, siano dettate da incomprensione o da una mancanza di serenità nel giudicare chi istituzionalmente si è opposto a decisioni parziali sulla giustizia.
Per quanto ci riguarda, in quella occasione abbiamo difeso e difenderemmo ancora oggi una nostra esponente di punta da attacchi intimidatori, ci siamo confrontati aspramente con un presidente che non consideriamo all’altezza.
Abbiamo fatto politica, tutelando la cassa di risparmio da un uso privatistico anziché teso all’interesse dei depositanti e della cittadinanza, criticando esclusivamente la scelta dell’uso del denaro pubblico per difendere posizioni private, posizioni private sulle quali mai siamo intervenuti e mai lo faremo.
Non vorremmo dover constatare che non è più possibile fare politica in questo paese, dato che chi si oppone rischia condanne, denunce, ritorsioni di ogni natura.
Ci tuteleremo e faremo emergere pubblicamente la verità su quanto accaduto.
Ora ci preme unicamente portare la cittadinanza a conoscenza di questa ulteriore vicenda, in piena trasparenza.
Confidiamo nella giustizia e nella verità e auspichiamo che nessuno strumentalizzi il Tribunale per finalità politiche e per cercare di limitare la nostra azione politica al servizio del Paese.
In ogni caso non ci fermeremo!
Roberto Ciavatta
Emanuele Santi
Il consigliere Ciavatta, da signore qual è, omette di dire nella nota che il commissario della legge Alberto Buriani è anche lui rinviato a giudizio.
La redazione di Tribunapoliticaweb.sm