Politica

San Marino, il progetto per semplificare la vita agli imprenditori

San Marino. Semplificazione: questa la parola che da anni le imprese (ma anche i cittadini) usano per sintetizzare una necessità sempre più urgente non solo per migliorare la loro operatività quotidiana, ma soprattutto per non perdere punti di competitività con il resto del mondo sui mercati internazionali. E non si tratta solo di burocrazia.

Una ricetta univoca ovviamente non c’è, ma ci sono delle best practice che si possono studiare e importare, oppure rimodellare sulla dimensione del sistema sammarinese. E in questo caso un “ricettario” esiste: si chiama Doing Business ed è il programma della Banca Mondiale per facilitare gli Stati e le imprese a progredire verso standard sempre più elevati. In questo programma San Marino è tra i Paesi di seconda fascia, classificandosi al 93esimo posto dietro a dei “mostri sacri” della burocrazia, come l’Italia ad esempio, dove – stando ai criteri analizzati – risulterebbe quindi molto più semplice avviare un’impresa e farla operare. Tecnicamente è così e non da oggi, e questo potrà far storcere il naso a molti, ma ha delle motivazioni solide. Proprio sulla base di queste differenze (o mancanze, se si guarda il resto del mondo da San Marino), il Congresso di Stato ha nominato (Delibera n. 28 del 17 luglio 2018) un “Gruppo di Lavoro intersettoriale ed interdisciplinare per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del numero di procedure, tempistiche e costi necessari per avviare un’attività di impresa”, al fine di revisionare tutti i processi necessari per l’avvio e per migliorare il rapporto tra aziende e Pubblica Amministrazione. Ovviamente il report Doing Business è stato espressamente posto come punto di partenza, e nelle scorse settimane la relazione del gruppo di lavoro ha iniziato a circolare sui tavoli del confronto con tutte le parti sociali, perché ne possano migliorare le proposte ed eventualmente suggerirne altre.

ADDIO ALLE LICENZE: LA COMUNICAZIONE UNICA

Il regime sammarinese delle “licenze”, che negli anni è diventato quasi un ostacolo, potrebbe ben presto andare in pensione. L’indicazione del Governo, già espressa più volte, sembra infatti trovare conferma nella relazione del gruppo di lavoro, che punta anche alla revisione dei Codici Ateco, che stanno creando diversi disagi alle imprese. Una riforma complessiva dovrebbe venire proposta entro la fine dell’anno. Nel frattempo si studia anche un sistema alternativo alle licenze, basato sulla Comunicazione Unica: in pratica, per avviare un’impresa, l’interessato dovrà presentare allo Sportello Unico per le Imprese, per via telematica o su supporto informatico, la Comunicazione Unica per tutti gli adempimenti previsti, che varrà quale assolvimento degli stessi per l’iscrizione al registro delle imprese ed ha effetto, sussistendo i presupposti di legge, ai fini previdenziali, assistenziali, fiscali individuati tramite decreto, nonché per l’ottenimento del Codice Operatore Economico. Sarà quindi lo stesso Sportello Unico a rilasciare ricevuta quale titolo dell’immediato avvio dell’attività imprenditoriale, e ne darà notizia alle altre amministrazioni competenti.

IL NUOVO REGIME DEL “SILENZIO ASSENSO”

Quante volte le imprese lamentano risposte che non arrivano e tempi lunghissimi per avere autorizzazioni? Una delle regole più semplici, ma difficili da accettare per la burocrazia, è quella del “silenzio assenso”, che però faciliterebbe di molto il compito sia degli uffici che la vita delle persone e delle imprese. Su questo fronte, molto importante per il mondo delle imprese, il gruppo di lavoro ha delineato una road map che porti quanto prima all’introduzione di questa regola nel procedimento amministrativo a vantaggio dei privati, che non dovrebbero in questo modo subire le conseguenze negative discendenti dalla mancata risposta dell’amministrazione sull’istanza da loro proposta. Ovviamente tale regola non può valere in tutti i casi, ma solo in specifici ambiti.

I CONTROLLI “EX POST”: ARRIVA LA SCIA

La Pubblica Amministrazione ha un ruolo fondamentale nell’operatività delle imprese, in particolare laddove la normativa impone una serie di verifiche prima dell’autorizzazione, i cosiddetti controlli ex-ante che imbrigliano l’iniziativa imprenditoriale e spesso fanno perdere tempo prezioso a chi vuole avviare un’attività a San Marino. Le associazioni di categoria, in questo senso, sono fortemente impegnate da tempo a invertire questa logica, proponendo quella dei controlli ex post, ovvero un sistema di controlli successivi. Il Governo e anche il gruppo di lavoro pare abbiano recepito questa necessità, ideando un insieme di interventi che responsabilizzi maggiormente i professionisti (maggiori compiti di certificazione) e gli imprenditori. In parallelo, c’è l’intenzione di eliminare il più possibile il passaggio in Commissioni, Comitati ed Istituzioni per l’autorizzazione, azzerando quelle sacche di discrezionalità che da tempo sono oggetto di valutazione critica da ogni punto di vista.

Un progetto in tal senso, è quello della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che, come già avviene in Italia, permetterà all’utente di poter operare anche solo tramite questa segnalazione alla PA certificata da un professionista. In pratica, gli Uffici Pubblici avranno il compito poi di verificare la veridicità di quanto dichiarato. Al momento si sta valutando la SCIA per l’edilizia, ma potrebbe essere utilizzata anche per gli aspetti legati al Codice Ambientale.

STRUMENTI INFORMATICI: IN ARRIVO LA REM

Se l’obiettivo principale è quello di agevolare gli imprenditori, un capitolo centrale è rappresentato dagli strumenti informatici, che dovranno essere opportunamente potenziati e integrati: la firma digitale e la posta certificata permetterebbero, ad esempio, di semplificare notevolmente le procedure e su questo ci sono già progetti in corso per arrivare in breve tempo a renderli operativi. Come noto, infatti, a seguito del Decreto Delegato 11 aprile 2016 n. 46, i “servizi elettronici di recapito certificati e qualificati” e la posta elettronica certificata verranno attivati entro la fine del 2018, semplificando notevolmente le comunicazioni e le modalità di presentazione dei documenti per le imprese. Tutto questo per arrivare, in tempi ragionevoli (si veda Fixing nr 37) anche alla Fatturazione Elettronica. Questo per allinearsi con l’Italia (con successivo accordo che superi il famoso DM del 1993) e con gli altri Paesi europei, dove le imprese possono già giovarsi di questi strumenti informatici. E’ un elemento di competitività dell’intero sistema sammarinese.

DOCUMENTI ESTERI: VERSO L’EQUIPOLLENZA

Numerosi i casi e le difficoltà riscontrate dalle imprese e opportunamente segnalati dalle Associazioni di categoria, riguardanti l’equipollenza dei documenti esteri. Il problema si riscontra nel momento della richiesta di documentazione, che spesso risulta essere eccessiva e non facilmente reperibile. A tal fine, come in altri casi già previsti, si potrebbe ovviare con una dichiarazione sostitutiva, ad opera dello stesso imprenditore (autocertificazione) o di un professionista o ente accreditato. In parallelo – altra richiesta delle categorie – occorre velocizzare l’accettazione dei documenti anche in lingua inglese, come spesso sono disponibili alle imprese

Daniele Bartolucci – San Marino Fixing

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