Giovanna Cecchetti: “A questo punto non basta cambiare Celli”
San Marino. Il discorso pronunciato mercoledì dall’ormai ex Segretario Celli ha colpito ancora una volta al cuore le nostre istituzioni.
Il Segretario si è scagliato duramente contro il Tribunale ed è stata colpita Banca Centrale paradossalmente proprio nel delicatissimo momento in cui l’impegno per provare a ‘liberarla’ dalle influenze esterne da tempo denunciate dalle forze di opposizione è stato massimo. Tutti ci ricordiamo che fino a non molto tempo fa, quando ancora in Bcsm c’erano i vari Savorelli, Grais e Siotto, lo stesso Segretario li difendeva ad oltranza, sostenuto da tutto il CCR, esprimendo solidarietà verso qualunque cosa succedesse all’interno dell’istituto centrale. Solidarietà venne espressa anche quando cominciò a trapelare il fatto che l’amministratrice della società di Confuorti fosse la moglie di Filippo Siotto, allora nella vigilanza di Bcsm.
Il fallimento del sistema bancario finanziario, che ad oggi ha perso i 2/3 della raccolta, grazie alle scellerate scelte del governo, il quale è arrivato persino a bloccare il lavoro di un commissario della legge, ricusandolo, che stava portando avanti il caso Asset Banca.
Oggi è fin troppo chiaro che le cose stanno diversamente e che né a Celli, né a parte della sua maggioranza piace questo cambiamento.
Forse perché è reale e non soltanto di facciata.
Per rendersene conto è bastato ascoltare il presidente di Bcsm Catia Tomasetti durante la sua audizione in commissione finanze.
Ne consegue che arrivati a questo punto non è più possibile pensare che basti ‘cambiare’ il Segretario Celli per fare in modo che sul resto non cambi assolutamente nulla. Non è di un cambiamento gattopardesco che ha bisogno il Paese. Il governo, non solo Celli, ha fallito e deve andare a casa.
Segretario si ricordi: chi di spada ferisce, di spada perisce!