Adesso.sm a Rete: ritorno al futuro… o al passato?
San Marino. Ci fa piacere scoprire dall’ultimo comunicato di Rete che ci troviamo in piena campagna elettorale, con tanto di slogan “Siamo pronti per governare”. Peccato che alle elezioni manchino ancora alcuni anni.
Che RETE sia convinta di poter governare lo crediamo bene, anche perché per spianarsi la strada ha drasticamente cambiato il proprio atteggiamento, passando dall’essere un partito convintamente isolato, e a sua detta libero da legami, ad una forza politica disposta a collaborare anche con chi ha ferocemente attaccato negli anni. Che sia pronta per governare, questo lo dubitiamo, anche perché dovrà rendere conto ai cittadini di questo cambio di atteggiamento.
Solo un paio di mesi fa il Movimento RETE scriveva di essere “disposto ad aprirsi al confronto con chiunque voglia mettersi in gioco, attuando una ferma volontà di discontinuità con il passato”. Ma oggi è ancor più chiaro come stia andando a braccetto con chi vuole restaurare i vecchi poteri che per anni la stessa RETE ha combattuto. Evidentemente non ha scelto bene i propri alleati se sta sostenendo la restaurazione invece del cambiamento, con l’appoggio ad un referendum in cui, in barba alla trasparenza tanto invocata, non si vuole esplicitare all’elettore con chi si vuole andare a governare se non dopo il risultato delle urne.
Ora che è diventata una “nuova DC”, attorniandosi di tutti quelli che avevano un interesse a far sì che nulla cambiasse, agganciando sé stessa ai vecchi poteri forti, che non sono solo in Lussemburgo ma anche e soprattutto dentro i nostri confini, lisciando il pelo persino a quei sindacalisti che fino a ieri avrebbero visto bene alla gogna, RETE è pronta per governare, magari proprio come ha fatto la DC, ma con una sostanziale differenza. La DC aveva il denaro per far contenti tutti, mentre adesso i soldi non ci sono più e le promesse fatte per attirare voti da una parte e dall’altra finirebbero per scontrarsi con la dura realtà.
Qualcuno non vuole prendere coscienza, oppure finge di non rendersi conto, di quali siano le reali condizioni cui chi governa è chiamato a dover far fronte. Se è facile movimentare la cittadinanza, fare breccia con qualche frase ad effetto e mobilitare le forze sociali promettendo tutto a costo di nulla, non è invece altrettanto facile trovare soluzioni per arginare i problemi e ridare slancio al Paese. Noi ci stiamo provando, ma da altre parti non si vedono proposte.
Adesso.sm