Politica

La critica di Adesso.sm: il PSD e le enunciazioni buone per ogni stagione

Giochi del Titano

San Marino. Apprendiamo dal segretario del PSD, o perlomeno da quello che ne rimane, che il Governo non avrebbe idee per rilanciare la crescita economica del Paese. Oltre ad esporre quello che è un suo giudizio, suggerisce un progetto che “rompa con l’austerità, assicuri le risorse necessarie a finanziare politiche per lo sviluppo, incentrate sul lavoro e consideri i lavoratori al primo posto”.

Purtroppo tali enunciazioni sono un puro esercizio retorico, privo di idee concrete su nessuno dei punti elencati e tantomeno di un progetto reale per legare insieme propositi configgenti. Siamo, insomma, di fronte alle enunciazioni buone per ogni stagione.

Se poi dovessimo valutare il grado di credibilità di certe affermazioni sul metro di quanto messo in campo sul piano politico dal PSD negli ultimi due anni, ovvero fallimenti elettorali, scissioni e abbandoni dei propri consiglieri, progetti di aggregazioni approdate nel nulla, un totale appiattimento su posizioni populiste e patenti di confusione e non affidabilità attribuite al PSD proprio da coloro con cui si sarebbe voluto creare alleanze, il risultato sarebbe un’ulteriore drammatica caduta di credibilità.

Il Governo e la maggioranza che lo sostiene, seppure in mezzo a enormi difficoltà, a differenza del passato non nascondono alcuni enormi problemi esistenti, che vanno inevitabilmente affrontati. Rilanciare lo sviluppo del Paese e, contestualmente, fare fronte a un bilancio dello Stato strutturalmente in perdita, in assenza di fondamentali riforme di sistema che sono in ritardo da lustri, è una sfida enorme e molto complessa. A questo quadro si aggiungono gli squilibri e le sofferenze del sistema bancario sammarinese che vengono da lontano e che per troppo tempo sono state nascoste, cui il Governo sta facendo fronte evitando le enormi perdite a carico dei risparmiatori che si sono viste verificarsi in altre realtà, anche molto vicine a noi.

Le scelte da mettere in campo non sono facili, si può certamente sempre fare meglio e di più, e sicuramente il futuro dovrà basarsi su un rinnovato sviluppo della nostra economia, lontano dai pericolosi fallimenti del passato. Tutto questo richiede riflessione, decisioni concrete e responsabili che possono apparire anche impopolari. Di certo non bastano le enunciazioni, disgiunte da scelte chiare e concrete, basate solo su mirabolanti prospettive, senza spiegare come realizzarle.

Adesso.sm