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In Commissione II la presa d’atto di tre importanti accordi di politica estera

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San Marino. La Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, riunitasi in questi giorni, ha preso atto di tre importanti accordi siglati recentemente dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri Nicola Renzi, al termine di lunghi e articolati negoziati conclusi grazie ad una forte determinazione del Governo.

Il primo è quello tra la Repubblica di San Marino e la Santa Sede per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, siglato a San Marino lo scorso 26 giugno. L’accordo si iscrive nella proficua collaborazione tra San Marino e Santa Sede e va ad arricchire il quadro normativo bilaterale vigente. Attraverso questa intesa bilaterale le due parti riconoscono dignità formativa all’insegnamento della religione cattolica al pari delle altre discipline curriculari. Una volta ratificato, la parte più strettamente regolamentare verrà adottata tramite un accordo tra Diocesi e Segreteria di Stato per la Pubblica Istruzione.

Il secondo accordo di cui la Commissione ha preso atto è quello tra i governi della Repubblica di San Marino e la Repubblica di Malta per una cooperazione in campo culturale e dell’istruzione, che il Segretario di Stato Nicola Renzi ha firmato a Malta il 10 maggio scorso. Si tratta di un progetto pilota attraverso il quale i due Paesi si prefiggono la promozione di scambi tra studenti e docenti di ogni ordine e grado, collaborazioni didattiche, visite e viaggi di studio, nonché borse di studio e specifici accordi tra istituzioni scolastiche e accademiche dei due Paesi, tra le quali si configura una stretta collaborazione.

Ultimo, ma non per importanza, l’accordo per evitare le doppie imposizioni fiscali tra San Marino e Serbia, che va ad aggiungersi agli accordi analoghi che la Repubblica ha già firmato con numerosi Paesi, di cui 21 già in vigore. Tale accordo, firmato a Belgrado lo scorso 16 aprile, rappresenta uno strumento importante nell’ottica di promozione di investimenti e scambi economici, in quanto fornisce agli imprenditori che desiderino investire nell’altro Paese una tutela aggiuntiva al fine di non vedersi applicata interamente la normativa fiscale dei due Paesi. Così come quelli firmati in precedenza, tale accordo fa riferimento ai parametri internazionalmente riconosciuti dettati dall’OCSE.

Con la definizione di questi tre accordi, che sanciscono passaggi di rilievo nella politica estera sammarinese, la normativa bilaterale con i Paesi in oggetto si arricchisce di fondamentali tasselli in ambiti importanti quali la cultura, l’istruzione, la religione e la fiscalità.

Adesso.sm

 

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