Regolamento consiliare: un traguardo importante, ma non privo di pecche
San Marino. Il complesso lavoro che ha reso moderne e più efficaci le regole che governano i lavori del Consiglio Grande e Generale si è finalmente concluso. Ieri con inspiegabili astensioni dell’ultimo minuto da parte di chi non ha voluto mantenere l’impegno e la responsabilità del cambiamento, 40 Consiglieri su 53 presenti hanno sancito le nuove regole che rendono più razionale la modalità di svolgimento dei dibattiti che avvengono per le leggi in prima e seconda lettura, per i dibattiti generali e per le istanze d’Arengo.
In un quadro generale che vede il ruolo del consigliere svolto su basi non professionali e non a tempo pieno, soluzione questa che sarebbe pericolosa per una piccola realtà come la nostra, occorreva trovare i giusti equilibri per conciliare l’adeguato espletamento delle attività consiliari, il contenimento dei costi e la possibilità di continuare a svolgere le attività lavorative di ciascun consigliere.
L’obiettivo di razionalizzazione è stato, a nostro avviso, solo parzialmente raggiunto a causa di un irrigidimento sui tempi che non ha permesso di avvicinare le tempistiche dei lavori consiliari sammarinesi a quelle presenti nei parlamenti del resto del mondo democratico, comprese le Istituzioni Internazionali di cui fa parte San Marino. Tempistiche che non impediscono affatto ad ogni parlamentare di esprimersi liberamente ma semplicemente spingono ad impegnarsi in sintesi, certamente più complesse, ma sicuramente di più elevata qualità. Lasciando ai comizi politici lo spazio che devono avere ed evitando che ammorbino, allunghino e distorcano continuamente la discussione parlamentare.
Paiono del tutto assurde certe affermazioni di chi da una parte richiama al contenimento dei costi e dall’altra contribuisce ad alimentare convocazioni senza senso di Commissioni Consiliari ben guardandosi dal rinunciare al relativo gettone, anche in presenza di tempi di lavoro ridottissimi.
Altrettanto assurdo è sentire lanciare cifre fantasiose e lamentazioni sull’eccessivo costo delle convocazioni consiliari pomeridiane e serali da parte di chi, dipendente pubblico con garanzia del posto e con orario di lavoro privilegiato, non rinuncia al proprio stipendio durante i lavori consiliari.
Nonostante questa pecca, il nuovo regolamento presenta tantissimi aspetti positivi. Da ora in poi si sarà in grado di programmare i lavori del Consiglio Grande e Generale e delle Commissioni, nella speranza che i tempi delle ormai lunghissime sedute si riducano a vantaggio della qualità, della possibilità di conciliare lavoro e politica da parte dei consiglieri che arrivano dal mondo del privato, e del risparmio dello Stato, che in momenti di spending review va assolutamente considerato.
Ma il nuovo regolamento prevede altre importanti novità: prima fra tutte quella del voto, che diventerà prevalentemente palese, relegando quello segreto ad alcuni casi eccezionali come succede negli altri Paesi, in modo tale che le dichiarazioni verbali e il comportamento dei singoli consiglieri possano essere trasparenti e responsabili e che i cittadini possano sapere quale è stata fino in fondo la posizione sostenuta dal loro rappresentante, valutandone così la coerenza.
Oppure l’affermazione del principio di equiparazione di trattamento fra i consiglieri che vengono dal settore pubblico e quelli che vengono dal mondo del privato, autonomi o dipendenti. Il regolamento, che dovrà essere adottato dall’Ufficio di Presidenza, andrà finalmente a correggere quella distorsione che creava di fatto una discriminazione di trattamento fra le diverse categorie. Si tratta di un messaggio importante da parte della politica, in un Paese in cui vi sono ancora troppe differenze di trattamento fra i lavoratori delle diverse categorie.
Novità anche nell’accertamento delle presenze in aula, con l’installazione di una strumentazione che permetterà di monitorare automaticamente le eventuali assenze. Anche se, nell’ambito della mediazione politica, abbiamo dovuto accettare una minore incisività circa alcuni punti, in generale non possiamo che ritenerci soddisfatti dell’approvazione del nuovo regolamento, che dovrà servire a rendere più efficaci i lavori dell’aula consiliare.
Adesso.sm