Politica

Il Psd a Renzi: a quando il confronto vero sulla giustizia?

Giochi del Titano

San Marino. Non sono né false né strumentali le considerazioni espresse nei confronti della politica condotta dalla Segreteria di Stato per la Giustizia. Non è forse vero che alcune Commissioni Affari di Giustizia sono state convocate solo per ripetute richieste della componente di minoranza? Non è forse vero che diversamente non si sarebbero svolte? Non è forse vero che ci sono procedimenti penali in fase di istruttoria che toccano in maniera particolare la sensibilità della cittadinanza e che di alcuni di questi non si conoscono sviluppi da molto tempo, nonostante la gravità dei fatti? E non è forse vero che anche in altri settori della Giustizia vi è dell’arretrato e che i tempi dei procedimenti giudiziari potrebbero essere migliori?

Il PSD vuole discutere costruttivamente di questo con chi ha la responsabilità politica dell’amministrazione della Giustizia, con chi deve dare la rotta politica e l’indirizzo in materia.  La responsabilità di una maggioranza che non vuole discutere della giustizia e che preferisce sempre rimandare non può essere scaricata sull’opposizione, poiché si è ben visto che quando lo ha ritenuto questa maggioranza, anche in Commissione, ha preferito far prevalere i numeri piuttosto che la condivisione allargata. Ma vogliamo guardare avanti.

Ribadiamo che le linee politiche in materia di Giustizia del Segretario Renzi e della maggioranza che lo sostiene non emergono affatto (a parte il caso del magistrato Dirigente). Purtroppo dobbiamo lamentare forte immobilismo e scarsità di iniziative, comprovate dal fatto che nella propria replica la Segreteria di Stato ha dovuto citare l’iniziativa che è stata proposta dall’attuale Magistrato Dirigente (apprezzabile, ma non proveniente dalla politica) che va a migliorare un servizio di consultazione delle sentenze, che attualmente è solo cartaceo, ed anche la proposta relativa al reato di corruzione privata che è già stata avanzata come emendamento da una forza politica di opposizione in sede di finanziaria a dicembre 2017, emendamento ovviamente non accolto.

Dell’articolo 199 ter se ne parla da oltre un anno, è vero che esiste un confronto con gli ordini professionali, ma ci risulta che non vi sia affatto condivisione.  Il processo per direttissima è un proposta estemporanea di cui si parla da tempo, certamente non propria di questa maggioranza, una misura provvisoria insieme però anche ai riti premiali, in attesa di una più ampia revisione del processo penale. Ma anche se si traducessero da subito in atti concreti, le iniziative di cui sopra non danno quel contributo necessario ad efficentare maggiormente la giustizia ed il servizio che essa rende al Paese. Ad esempio tra le iniziative citate dalla Segreteria di Stato nessuna influisce sulla speditezza dei processi civili, che costituisce a livello internazionale elemento di competitività di un sistema paese.

Il PSD, se si vuole aprire una discussione, è sempre disponibile, pronto a portare le proprie proposte ribadendo che è necessario partire da una discussione sulle relazioni relative allo stato della Giustizia, non più rinviabili. Concludiamo invitando il Segretario di Stato ad aprire al confronto, a prendere l’iniziativa preoccupandosi, in tema di giustizia, più delle questioni interne che di quelle estere avendo maggiore fiducia prima di tutto nella serietà dell’operato degli organismi internazionali.

PSD

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