Il caso Pierfelici arriva al Consiglio d’Europa
San Marino. Un altro colpo di scena ha caratterizzato i lavori pomeridiani del Consiglio, per il quale viene convocato d’urgenza l’Ufficio di Presidenza e i lavori si interrompono per un paio d’ore. Al centro della discussione una nota inviata dal consigliere Dc Marco Gatti al Consiglio d’Europa, a cui si era rivolto sollevando preoccupazioni sull’indipendenza della magistratura, chiedendo le opportune verifiche, dopo gli eventi che avevano portato alla revoca dell’incarico al magistrato dirigente Valeria Pierfelici.
Come si ricorderà, il 5 marzo scorso, il Consiglio Giudiziario Plenario aveva approvato un Ordine del giorno che ripercorreva i comportamenti del Dirigente che avevano portato alla sfiducia nei suoi confronti. In particolare “comportamenti non improntati ad equilibrio – era scritto nella nota – e che hanno gettato discredito e sfiducia nei confronti della Magistratura”.
A suo tempo, le opposizioni avevano sostenuto che l’odg del Consiglio giudiziario plenario sulla Pierfelici era fuori legge e contro gli indirizzi della Corte Europea dei diritti dell’uomo, recepiti integralmente nella carta costituzionale sammarinese. Si erano quindi detti pronti a portare la battaglia anche a livello internazionale. Cosa che è stata fatta, e oggi se ne visti i primi effetti, come una specie d’onda d’urto che si è abbattuta sull’aula.
“Quella di Gatti è un’iniziativa autonoma e per la maggioranza è grave che sia avvenuta all’insaputa dei colleghi di delegazione e dell’intero Consiglio – così ha affermato Adesso.sm – Si mettono in discussione non tanto le scelte politiche di maggioranza e governo, ma l’autonomia e l’indipendenza della nostra magistratura”. Per questo motivo è stato chiesto formalmente a Gatti di informare l’Ufficio di Presidenza dei contenuti della propria denuncia “per valutazioni nell’interesse di tutto il Consiglio”. Molto filosoficamente Marco Gatti ha commentato che se la maggioranza e il governo sono convinti di aver agito bene e secondo le regole, non hanno nulla da temere.