Politica

RETE-MDSI su cricca Confuorti: sostegno ai Magistrati

San Marino. L’ordinanza del Tribunale che sbatte in faccia alla cittadinanza l’esistenza della cricca di Confuorti a guida indisturbata delle politiche di San Marino – e responsabile dell’affossamento definitivo della sua economia, credibilità e sovranità – dovrebbe coincidere, in un paese che ha a cuore la propria sopravvivenza, con un moto d’orgoglio capace di unire tutti sammarinesi, inclusi i partiti.
Invece nonostante i gravissimi fatti riportati dal Tribunale, Adesso.sm continua a difendere l’indifendibile, continua a raccontare e raccontarsi la favola delle nomine fatte dal precedente governo, come se i partiti dei vari Morganti, Renzi di SSD e AP non avessero avuto un ruolo in quel governo e nei precedenti.

Adesso.sm  seguita a scaricare tutte le colpe sull’autonomia di azione di Banca Centrale e su Savorelli ma non dice che senza il benestare del governo, la cricca non sarebbe riuscita a tradurre in realtà le disposizioni provenienti da Confuorti:
– è stato il governo ad emanare, in una domenica notte di luglio 2017, i decreti che creano le condizioni favorevoli al concretizzarsi dell’Operazione titoli,  e che danno la possibilità alle banche di convertire il credito d’imposta in debito pubblico (se lo faranno, il FMI ha già detto che il rapporto debito/pil schizzerà alle stelle, oltre l’80%);
– è stato il governo a cacciare il vecchio Cda di Cassa a pochi giorni dalla naturale scadenza per inserire a forza il nuovo Cda, quello di montepaschi, quello che obbediva a Confuorti. E sempre il governo ha imposto Romito alla Presidenza di quel Cda, nonostante non avesse i requisiti, nonostante Celli non abbia mai dichiarato da chi gli fosse stato suggerito quel nome, nonostante Romito abbia dato subito le dimissioni ma nei fatti sia rimasto in carica fino alla fine del suo compito: quello di far approvare al suo CdA il bilancio “pietra tombale” di Carisp. Questo, mentre la nostra coalizione continuava a far emergere contraddizioni, rischi e depositava esposti in Tribunale per denunciare forzature inaccettabili;
– è anche grazie all’assenso del CCR-Comitato Credito e Risparmio (Celli, Renzi, Zafferani, Zanotti) che è stato reso possibile lo “spalmadebiti” che spalma in 25 anni le perdite di Carisp, approvato senza che una voce di dissenso si levasse;
– è stato il governo, con sua delibera, a tenere manlevati i membri del Cda di Cassa di Risparmio, cioè a sgravarli da ogni tipo di responsabilità. Quindi ora che si sa che parte di quel Cda era al soldo di Confuorti, come faremo a rivalerci come Stato visto che il governo ha concesso la manleva?
Oggi il tribunale scrive che tutti questi interventi erano voluti e diretti dallo studio di Confuorti, meta di numerosi pellegrinaggi dei membri di Banca Centrale Siotto e Savorelli.

Adesso.sm ha deriso per mesi tutti coloro che segnalavano la presenza di Confuorti e i suoi legami all’interno delle istituzioni sammarinesi. Con quale credibilità continuano a proporsi come guida, come rappresentanti del paese quando non sono stati in grado di difenderlo nonostante tutti gli allarmi in corso?

A seguito dell’apertura del fascicolo del Conto Mazzini, i cui dettagli nel 2014 erano stati resi pubblici da un quotidiano sammarinese, la politica giustamente si era interrogata sulla fuga di notizie, ma al tempo stesso aveva saputo stringersi in un’unità di intenti, formalizzata anche in Consiglio, interrogandosi sulle responsabilità politiche legate a quel procedimento.
Sono passati solo quattro anni, ma ora l’atteggiamento è completamente diverso.

Il timore – vista la spontaneità con cui il governo tende ad accanirsi contro i propri oppositori, rimuovendo chiunque non si allinei – è che a pagarne le conseguenze sia proprio chi sta svolgendo con rigore il proprio ruolo, il Commissario della Legge Morsiani.
Per questo occorre sostenere con fermezza il suo lavoro, e quello di tutti i magistrati che si adoperano per la trasparenza in questo mare di opacità. Per questo occorre evitare ogni tipo di accanimento sul Commissario Morsiani.
È già successo pochi mesi fa con il Magistrato Dirigente Pierfelici cacciata, grazie all’appoggio della politica, dagli stessi giudici su cui stava indagando. E nella nostra Repubblica, si sa, in assenza di leggi vale la “consuetudine”.

Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme

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