Michele Muratori: un patto generazionale per salvare il sistema
San Marino. Ogni giorno lavoriamo per dare soluzione ai problemi del nostro Paese, nonostante le dichiarazioni politiche dell’opposizione infarcite di inesattezze, populismo e demagogia. Ogni benedetto giorno. Sinistra Socialista Democratica è ben consapevole che occorre intervenire con lungimiranza sui sistemi con cui impostare la nostra politica economica: ma dobbiamo farlo adottando un senso di proiezione verso il futuro, su quello che potremo diventare: non rifugiandoci su quello che avremmo dovuto essere. Occorre impostare un patto generazionale, un patto che permette non solo di mettere al sicuro il sistema, ma in grado di poter garantire benessere e sostenibilità agli uomini e donne del futuro. Occorre, altresì, prendere coscienza che non è più umanamente sostenibile reggere un sistema di garanzie dello stato sociale senza un riequilibrio della redistribuzione delle ricchezze, senza condivisione dei sacrifici e senza una seria lotta all’evasione fiscale. Così come è vero che non possiamo pretendere un welfare state giustamente tutelante, ma continuare a non essere disposti a piccole rinunce, sempre comunque nell’ottica della migliore equità a tutela delle fasce più deboli. Tempo fa qualcuno erigeva il modello svedese come esempio da seguire per il suo welfare state, dimenticandosi però di riferire qual era la fiscalità che propinava. Qualcuno, invece, preferiva il modello irlandese per la fiscalità estremamente agevolata, tralasciando un welfare state praticamente assente. Per non parlare del modello islandese, dove le banche sono state lasciate fallire tutte, dove l’economia è si ripartita, ma con i risparmiatori che hanno perso gran parte dei loro risparmi.
È evidente che garantire un welfare state eccellente, abbinato ad una fiscalità leggera, garantendo altresì l’aiuto alle banche in difficoltà, tutelando di conseguenza i risparmiatori non può essere minimamente sostenibile, se non nel paese del bengodi. O meglio, poteva essere sostenibile qualche anno fa quando nel paese del bengodi tutti stavano bene, ma qualcuno “un pochino” più degli altri. In quest’ottica è ovvio che le politiche economiche che si vorranno impostare vanno nella direzione di salvaguardare un sistema finanziario impoverito da qualcuno che ora grida al colpo di stato. Ma vanno anche nell’ottica di rilanciare un Paese certamente in difficoltà, ma armato di quel coraggio necessario ad impostare le riforme per garantire un futuro sostenibile.
Il lavoro del Segretario Celli e di tutta la maggioranza segue questo indirizzo. Sapevamo benissimo che non sarebbe stato facile, come sapevamo che avremmo incontrato grandissime criticità nella condivisione del processo. Gli incontri avvenuti a Washington in occasione degli Spring Meetings sono stati un’occasione estremamente interessante per valutare gli effettivi avanzamenti della ristrutturazione del nostro comparto finanziario. La volontà evidente è quella di arrivare ad una risoluzione definitiva delle criticità attuali, chiaramente implementando la collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale, consapevoli del fatto che alcune raccomandazioni siano già state recepite. Prima fra tutte, sollevare definitivamente Cassa di Risparmio dalle problematicità create – come ben sappiamo – da gestioni particolarmente incostanti e, permettetemi, irresponsabili. È evidente che il rilancio di Carisp significa il rilancio di tutto il Paese. Tuttavia, questo non basta per riqualificare il sistema finanziario sammarinese.
Sanatoria edilizia e patrimoniale sono i due provvedimenti di natura straordinaria tesi a reperire quelle risorse necessarie alla stabilità della finanza pubblica, a loro volta non sufficienti per la sua vera ripresa, ma insieme ad altri interventi di carattere strutturale potranno garantire una rinnovata sostenibilità del sistema. Sopra tutto ciò, deve governare un forte senso di responsabilità delle parti politiche e sociali; di tutta la cittadinanza. Insomma, per la prima volta il nostro Paese si trova di fronte ad una grandissima sfida, che può fronteggiare in due modi.
Il primo è rincorrere il consenso a tutti i costi dettato dal malcontento, alimentando quel conflitto che ci sta portando sull’orlo di uno scontro sociale senza precedenti. Il secondo è quello di interpretare questo momento storico con senso di responsabilità, consapevoli di fare ognuno la propria parte per garantire un futuro sano e trasparente al Paese. Un futuro di equità, un futuro di credibilità, un futuro di sostenibilità. Noi di Sinistra Socialista Democratica abbiamo già scelto come affrontare questa sfida. È arrivato il momento che scelgano, con una mano sulla coscienza, anche i colleghi dell’opposizione.
Michele Muratori, Presidente Ssd