Per il rilancio del Paese servono azioni coraggiose
San Marino. A nessuna persona sana di mente che si dedichi a fare politica può piacere il dover ricorrere a provvedimenti impopolari o dover chiedere sacrifici ai cittadini. Di certo non piace nemmeno ai gruppi della coalizione Adesso.sm, ma quando questo si rende necessario nell’ambito di un progetto di rilancio di un Paese in grande difficoltà, crediamo serva il coraggio di mettere queste azioni in campo. Pur consapevoli di generare comprensibilmente, almeno nella prima fase, qualche critica e un po’ di malcontento. Siamo consapevoli che solo con uno sforzo collettivo, infatti, potremo continuare a garantire uno stato sociale che si occupi di tutti, sanità ed istruzione sempre più ad alti livelli, un’economia rinnovata dalle basi trasparenti, infrastrutture al passo con i tempi. E questa operazione dalle mille difficoltà, visto che oggi il Paese non ha più risorse, non si può più rimandare, come è stato fatto in passato.
Respingiamo al mittente le accuse di non avere un progetto di sistema e non avere chiara la prospettiva di sviluppo. Ma proprio per garantire uno sviluppo, occorre intervenire alla base, individuare i problemi e mettere in campo le soluzioni per risolverli. Individuare i principali problemi che limitano il raggio d’azione di qualsiasi Governo e minano il futuro del Paese non è stato difficile: un sistema bancario ancora in difficoltà e un bilancio dello Stato in deficit strutturale. Due problemi fortemente connessi tra di loro, perché negli ultimi dieci anni lo Stato ha dovuto iniettare ingenti risorse nelle nostre banche, nonché rinunciare ad incassare importanti imposte da esse. E lo ha fatto senza ricavarne delle soluzioni.
Per quanto riguarda l’equilibrio del bilancio statale, la soluzione non può che essere quella delle riforme strutturali, che richiedono del tempo per essere condivise e metabolizzate. Ma poiché è necessario avere da subito un bilancio dello Stato in equilibrio per poter essere attrattivi e per non aumentare il peso del debito pubblico sulle future generazioni, mantenendo i servizi di welfare per cui San Marino si contraddistingue nel mondo, si è resa necessaria l’introduzione dell’imposta patrimoniale straordinaria. Se da un lato si lavora per il consolidamento delle basi, dall’altro sono già state messe in campo, e altre saranno avviate nei prossimi mesi, politiche per favorire lo sviluppo. Alcuni dati incoraggianti – seppur ancora insufficienti – di queste settimane, confermano che siamo sulla strada giusta. Certo è più facile stare dall’altra parte e fomentare il malcontento tra la cittadinanza, facendo passare messaggi che quasi sempre non corrispondono al vero, su tagli selvaggi e spese pazze. Noi abbiamo scelto di non sottrarci a quelle responsabilità che generazioni di politici prima di noi, attenti più al consenso che al buonsenso, hanno preferito non assumersi. Abbiamo scelto la strada più difficile nella consapevolezza che sia l’unica percorribile per garantire un futuro a questo Paese.
Adesso.sm