Gian Matteo Zeppa è il nuovo capogruppo consiliare di Rete
San Marino. Gian Matteo Zeppa e Elena Tonnini protagonisti della giornata politica odierna. Procediamo con ordine. Zeppa è il nuovo capogruppo consigliare di Rete. Succede a Roberto Ciavatta. Un avvicendamento – ha chiarito il movimento, in conferenza stampa – che avviene secondo il principio della rotazione degli incarichi. Era stato il più votato nelle ultime elezioni, eppure, lui, come gli altri che hanno fatto il pieno di voti, sono rimasti semplici e più che mai impegnati nelle battaglie che hanno fatto crescere il movimento Rete fino a diventare il secondo partito del panorama sammarinese. La rotazione degli incarichi è un metodo di lavoro interno che punta alla partecipazione, alla formazione e a coinvolgere tutti, senza quelle incrostazioni che hanno portato all’immobilismo di tutti gli altri sistemi.
“Cambiano gli interpreti ma quello che rimane – dichiara Zeppa – è la volontà di Rete di essere un gruppo. Rete vuol fare capire che a nessuno è preclusa l’attività politica se fatta con passione. Ed è proprio quello che ci contraddistingue da tutti gli altri”.
Per Roberto Ciavatta il Movimento Rete, secondo partito nel paese alle elezioni del 2016, ora è diventato il primo ed è l’unica forza politica che interpreta un’azione di sinistra o centro sinistra. Sia Ciavatta che Zeppa, così come il segretario del Movimento Andrea Giani, sono convinti che, di fronte allo scontento generalizzato, diversi consiglieri di maggioranza si pongano domande sul loro futuro. Rete, nel suo futuro, vede sempre e solo la soluzione dei problemi del Paese. A margine della conferenza stampa il neo-capogruppo Zeppa ha reso noto che Rete ha presentato, insieme agli altri gruppi di opposizione, un’interpellanza sulla mancata segnalazione degli organi preposti in relazione a fatti accaduti nella Scuola Media di Serravalle negli ultimi mesi, che hanno coinvolto un insegnante nello svolgimento delle proprie funzioni e alcune sue alunne.
E adesso arriviamo ad Elena Tonnini e alla sua vicenda che l’ha vista, nei mesi scorsi raggiunta da una notifica di comparizione del tribunale del Lussemburgo per la richiesta di risarcimento, mossa dalla Advantage Financial di Francesco Confuorti sulla base delle dichiarazioni fatte in Consiglio dalla stessa Tonnini. Oggi, la vicenda è stata portata all’attenzione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, da Marco Nicolini, membro della delegazione sammarinese. Nicolini si è rivolto direttamente al Segretario generale Jagland, il quale però ha dribblato diplomaticamente. “Non ho abbastanza elementi per esprimermi” ha detto in Aula Jagland. Nicolini però non demorde perché ha portato il caso di fronte a tutti i gruppi parlamentari presenti a Strasburgo e prepara altre iniziative. “Io e il mio gruppo politico – dice – stiamo preparando una lettera da indirizzare allo stesso Jagland e al Presidente dell’Assemblea Parlamentare, Michele Nicoletti. Un parlamentare non può essere perseguito da un tribunale di un altro paese per quanto dichiarato durante l’esercizio di una sua funzione istituzionale. È un principio inviolabile, e mi sarei mosso in questo senso in difesa di qualsiasi consigliere, di qualsiasi forza politica”.