PSD: con questa patrimoniale, possiamo dire addio all’economia
San Marino. L’auto celebrazione mediatica di Addesso.sm sarebbe esilarante, se non fosse che l’argomento trattato preoccupa molto. “L’economia del Paese riparte”; il resto evito di riportarlo. Ormai lo schema di questa maggioranza è chiaro: nelle difficoltà navighiamo a vista, marciamo però uniti e compatti con un’unica “etichetta”, cosi ci facciamo più forza e i meriti sono di tutti – magari ve ne fossero – mentre le colpe saranno del Segretario di turno. La realtà invece, come certificato dal FMI tanto riverito quanto ossequiato da questa maggioranza, con una crescita all’1,3% non si va da nessuna parte. Una crescita del genere giustifica la scellerata scelta di imporre una tassa patrimoniale come quella proposta?
Con un provvedimento del genere l’economia riparte ma nel senso letterale e drammatico del termine, se ne va, chi è venuto a fare impresa a San Marino farà le valigie per andare altrove; speriamo che il provvedimento venga corretto e sistemato dato che contiene forzature sui diversi trattamenti, tra i quali, la più evidente, quella sui patrimoni finanziari. Disparità tra depositi interni ed esterni, basta per sostenere che questa patrimoniale non brilla assolutamente per equità, esentando dalla tassazione la raccolta delle banche. Avrà effetti recessivi, servirà per far fronte, a malapena, al disavanzo tra spesa corrente ed entrate correnti di questo esercizio. Ci si attende un maggior gettito rispetto alla cifra presentata nell’ultimo bilancio dello Stato, 15 mln di euro circa, che andranno sicuramente sprecati ed inesorabilmente perduti.
Non siamo minimamente d’accordo con misure di questo tipo, nessuno nell’opposizione, e verremo accusati come avviene sistematicamente di essere degli irresponsabili. I cittadini però sanno giudicare le nostre convinzioni sui rischi recessivi intraprendendo questa strada, che per la maggioranza sono solo una dimostrazione di chiusura. La domanda è: perché dovremmo condividere una scelta che non approviamo? Per quale motivo? Nel merito non si può entrare, mai; alle opposizioni non è concesso.
Se la maggioranza è arrivata a proporre provvedimenti così, un motivo c’è ed è cristallino: l’azione fallimentare avviata sulle banche sammarinesi, ultimo capitolo quello legato alla cessione degli NPL “Delta” da parte di Cassa di Risparmio, con la schizofrenia del Governo tra difesa e condanna di Banca Centrale, è una realtà oggi chiara a tutti e che ha prodotto gravi danni. Se consolidare il patrimonio delle Banche sammarinesi significa distruggere il Bilancio dello Stato con l’esordio di un debito pubblico che è aumentato di 10 volte, prima o poi qualcuno dalla maggioranza e dal Governo ci dovrà spiegare come si intende estinguerlo, perché con le risorse correnti ed il nuovo peso degli oneri finanziari che graveranno su ogni esercizio da oggi in avanti, difficilmente ci riusciremo.
Nicola Ciavatta – PSD