Piano di stabilità nazionale: arriva l’indebitamento estero
San Marino. Presentate dal Segretario Celli le linee di indirizzo del Piano di Stabilità nazionale: 24 pagine che partono dalla crisi del 2008, ripercorrono le criticità del Titano per arrivare alle linee di indirizzo da cui far ripartire l’economia sammarinese.
Centro focale della relazione il rilancio del comparto bancario e finanziario e il reperimento di risorse anche attraverso l’indebitamento estero.
Gli istituti di credito sammarinesi, si legge, stanno manifestando diverse sofferenze, legate alla diminuzione del valore degli immobili presenti nel nei loro bilanci, ad una costante diminuzione dei depositi e ad una svalutazione dei loro portafogli.
Netta la distinzione che viene fatta nella relazione tra la situazione di Cassa di Risparmio, che da sola costituisce il 30% dell’intero comparto e sulla quale pesa la prevalenza della crisi del sistema, e quella degli altri 4 istituti del Titano. Se per questi ultimi la condizione di debolezza può essere affrontata con gli strumenti tradizionali di gestione delle crisi bancarie, per la Cassa si renderanno necessarie forme di indebitamento pubblico.
“Il rilancio di Cassa di Risparmio – scrivono – rappresenta un passaggio fondamentale per il governo e in tal senso la prospettiva di produrre indebitamento dello stato nel breve periodo va intesa come un investimento che nel presente porta a privarsi di alcune risorse per averne di più in futuro”.
Per il rilancio dei servizi bancari, finanziari e assicurativi si pensa alla creazione di una società di gestione dei crediti non performanti, una maggiore coerenza con le regole di trasparenza e di vigilanza internazionali oltre che ad una serie di vantaggi fiscali e commerciali.
In questo contesto si inquadra l’importanza della firma del memorandum of understanding con Banca d’Italia e l’accordo di associazione con l’Unione Europea.
Come suggerito dal Fmi il reperimento delle risorse per lo sviluppo e l’implementazione di tutti gli strumenti di rilancio del sistema è il ricorso a finanziamento estero diversificato. Il ricorso ad un programma di assistenza tecnica e finanziaria del FMI è “un’importante e significativa ipotesi di lavoro” grazie alla quale si configurerebbe anche la possibilità che sia poi un pool di organizzazioni internazionali a supportare le esigenza finanziarie del Titano.
La relazione guarda poi a tutti i settori che andranno riformati per consolidare e rendere duraturo lo sviluppo: dalla riforma previdenziale (che dovrà superare le iniquità proprie dell’attuale sistema), alla revisione della spesa pubblica (che dovrà essere ridotta del 10% nei prossimi 3 anni); dall’introduzione dell’IVA (necessaria per aumentare la competitività del sistema), alla riforma della PA (in modo da garantire i principi di efficacia, efficienza e economicità dei sistemi).
Sottolineata in più passaggi la necessità di attrarre investitori: da qui la volontà di snellire la burocrazia, integrare la competitività del sistema sui mercati internazionali, rendere più semplice l’acquisizione della residenza e puntare sull’innovazione tecnologica.
(Fonte: San Marino RTV)