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RETE-MDSI: questioni di (IN)Giustizia

San Marino. Durante l’ultimo Consiglio Grande e Generale, è stato riportato che ad ottobre 2017 l'(ex) Magistrato Dirigente Valeria Pierfelici, ha riferito alla Commissione Giustizia (composta da 10 Consiglieri e Segretario di Stato per la Giustizia) informazioni riguardanti:

– “pressioni” da parte di un Segretario di Stato su un Giudice d’Appello,
– reati come “l’abuso d’ufficio” a carico di un Giudice d’appello,
– un Magistrato “sodale di esponenti politici ora imputati e di altri associati” e ha riferito che tutti questi elementi, insieme ad altri, sono oggetto di indagine.

A fronte di queste informazioni, i membri di maggioranza componenti la Commissione Giustizia, invece di sostenere il Magistrato Dirigente, la fanno cacciare.
Come?
Decidendo di ignorare che le notizie riportate siano oggetto di indagine, e votando per inviarle al Consiglio Giudiziario Plenario in cui sono presenti Consiglieri e Giudici.

Come va a finire?
Una volta venuto a conoscenza delle notizie e delle indagini, il Consiglio Giudiziario Plenario vota un ordine del giorno in cui 7 Giudici dispongono la revoca dell’incarico di Magistrato Dirigente, con il benestare dei Consiglieri di maggioranza e del Segretario alla Giustizia Renzi.
Ma c’è un problema.
Tra i Giudici del Consiglio Giudiziario Plenario ve ne sono alcuni coinvolti nelle notizie integranti reato riferite dal Magistrato Dirigente. Lo ha scritto nero su bianco il Magistrato Dirigente: le delibere sono state assunte “con il voto determinante di soggetti in conflitto d’interesse, perché interessati dalle indagini in corso e di cui erano a conoscenza”.

Di cosa viene accusato il Magistrato Dirigente?
Il Consiglio Giudiziario Plenario, all’interno del suo ordine del giorno, accusa il Magistrato Dirigente di non aver fornito prove a sostegno delle sue affermazioni: ma il fatto che il Magistrato Dirigente non le porti – non perché non le abbia ma perché NON DEVE portarle in Commissione visto sono in corso indagini e visto che quella non è la sede deputata – viene strumentalizzato e usato contro di lei, per dire che quelle prove non le ha, che non vuole fornirle e quindi deve essere mandata via.

Viene accusata di aver “espresso opinioni, valutazioni inopportune, congetture su rapporti politica e tribunale”. Cioè le gravissime notizie integranti reato da lei riportate vengono considerate “congetture”.
Sulla base di quale legge viene revocato l’incarico al Magistrato Dirigente?
Sulla base di una legge inesistente. Viene infatti citato questo articolo come supporto normativo:“Eventuali inadempienze [ai doveri di ufficio ed alle disposizioni impartite dal Magistrato Dirigente] ovvero il venire meno dei requisiti e professionalità di cui al precedente articolo 2, comma 3, saranno segnalate al Consiglio Giudiziario in seduta Plenaria per le valutazioni e le iniziative del caso, che saranno disciplinate da apposita legge ordinaria”

Ma…sorpresa! La “apposita legge ordinaria” non è mai stata prodotta, non esiste.

Ma non basta, perché anche se considerate congetture o valutazioni inopportune, le notizie riportate dal Magistrato Dirigente rimangono! E quindi sappiamo che sono in corso indagini per un Magistrato sodale di imputati e un Segretario di Stato per presunte pressioni su un Giudice d’Appello.  Ma il governo fa finta di nulla e continua lavorare per il bene del….ah no.

Vi aspettiamo giovedì 22 marzo ore 21:00 alla sala ex International di Borgo Maggiore per la serata pubblica sulla Giustizia organizzata dalle forze di opposizione.

Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme

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