RETE-MDSI: “Un bilancio da rifare”
San Marino. Guardiamo le foto dell’incontro con il Fondo Monetario Internazionale e ci chiediamo cosa abbiano da ridere i Segretari Celli, Renzi e Zafferani non è dato sapere, visto che dall’analisi scaturita dal report non c’è affatto da stare allegri. Il report del FMI conferma tutti i dubbi sollevati dalla nostra coalizione nell’ultimo anno e soprattutto conferma che a San Marino, già sofferente dopo dieci anni di immobilismo politico, negli ultimi dodici mesi la situazione si è ulteriormente aggravata.
Prendiamo ad esempio il rapporto debito-Pil, che è l’indicatore economico usato dagli economisti come “termometro” per valutare la salute dell’economia di un paese, usato anche dagli imprenditori per valutare dove effettuare investimenti. Il capo delegazione del FMI ha dichiarato che siamo passati da un rapporto debito-PIL del 20% (nel 2016) al 55-56%. In meno di un anno è cresciuto di 35 punti percentuali! È lo stesso FMI a spiegarci il motivo per cui questo valore è salito vertiginosamente: il bilancio da 534 milioni di perdita di Cassa di Risparmio.
Un bilancio che la nostra coalizione, fin da subito, ha disconosciuto e che oggi, a maggior ragione, chiediamo sia rivisto e rimesso in discussione. Un bilancio che poco c’entra con la crisi mondiale e la mala gestione precedente, ma confezionato su misura dal Cda targato Monte dei Paschi (Romito, Borri, Cotella, Cartanese ecc) con scopi liquidatori. Un Cda fortemente voluto dallo stesso Celli che lo ha fatto insediare a forza, ad aprile 2017. Un presidente, Nicolino Romito, rimasto in carica nonostante non possedesse i requisiti e nonostante Celli & co. avessero annunciato in pompa magna la sua immediata sostituzione. Romito era l’uomo del bilancio, e una volta approvato quello scempio da 534 milioni di perdita, che pesa come un macigno sulle teste di tutti i sammarinesi, lui e il suo CdA si sono immediatamente dimessi. Naturalmente dopo essersi quintuplicati i gettoni (sempre a spese nostre) e aver elargito consulenze a piene mani (anche qui a spese nostre).
Come non ricordare poi i rassicuranti sorrisi governativi quando, nei mesi estivi, confortavano la popolazione sulla sostenibilità del bilancio di Cassa perché con il decreto “spalma debiti” la perdita (16.000euro per ogni sammarinese) sarebbe stata spalmata in 25 anni. Oggi il FMI certifica che spalmare quel debito su 25 anni non si può perché quella cifra ricade da subito e per intero sul bilancio dello Stato. Quindi con quel bilancio, in cui sono stati contabilizzati come irrecuperabili anche crediti che in realtà si stanno recuperando, si mina in maniera incontrovertibile la sostenibilità del nostro sistema, lo si indebolisce e lo si espone agli appetiti degli avvoltoi della finanza.
Tappa dopo tappa, il governo ha costruito la strada per centrare il suo obiettivo: arrivare al debito estero, far credere ai cittadini che sia un’imposizione esterna e che l’indebitamento sia l’unica strada percorribile. Ma Celli non si risparmia per lo show, e sulla stampa recita (come da copione):”Basta sprechi e privilegi!” Peccato che Adesso.sm continui a spendere e spandere: hanno voluto annullare, per legge, il risultato del referendum sul tetto agli stipendi che quindi possono tornare a superare i 100mila euro; hanno acquistato le quote della SUMS in Carisp (5 milioni da spalmare in 25 anni) e del Casale La Fiorina (7,3 milioni) solo per non avere grattacapi col socio di minoranza, mentre il governo tace sulle consulenze da 50mila euro a settimana pagate da Carisp. Ma non basta, perché i Segretari di Stato hanno appena speso 590 mila euro per acquistare un immobile per ampliare le Segreterie di Stato, oltre ad aver autorizzato il subappalto a privati di lavori per cui già paghiamo i dipendenti pubblici (210mila euro alla società italiana che affianca la Segreteria Turismo e l’Ufficio del Turismo); si continuano a pagare consulenze a individui e società che si offrono “volontari” per effettuare questo o quel servizio senza uno straccio di bando o di concorso, e sono riusciti anche ad affittare una slitta di Babbo Natale a 32mila euro al mese (Babbo Natale ringrazia!).
Ma tranquilli, il Segretario Celli sorride. Tanto tra patrimoniale, minimum tax e balzelli vari ci penseranno i sammarinesi a pagare il conto delle scorribande governative.
Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme