Kazuko Shirono, l’FMI detta l’agenda delle riforme per San Marino
San Marino. È la capo delegazione Kazuko Shirono a presentarsi alla conferenza stampa che conclude la missione di due settimane del Fondo Monetario Internazionale per una ricognizione a tutto campo sui conti pubblici e sull’economia della Repubblica. Accanto a lei i Segretari di Stato Simone Celli, Nicola Renzi e Andrea Zafferani. Il report conclusivo e le relative raccomandazioni saranno pronti a breve. Intanto, la capo delegazione traccia una sintesi: “I programmi messi in campo nel settore bancario e finanziario hanno implicato costi molto elevati, pertanto necessitano di soluzioni permanenti.” Quindi aggiunge: “Risolvere i problemi nel settore bancario significa avere accountability. È una parola che non si traduce in lingua italiana, se non con una perifrasi: responsabilità per il proprio operato.”
“Se si decide di spendere soldi pubblici per ripulire i bilanci delle banche – incalza – bisogna che le banche rispondano in maniera forte, perché gli stessi problemi non si ripresentino per il futuro.”
Il piano di intervento è quindi spiegato dal Segretario Celli: ripulire i bilanci delle banche dalle sofferenze, stimolarle a fare piani per produrre reddito, invitarle a scegliere dei management di altissima professionalità. Tutto questo perché il sistema bancario sia trasparente, tuteli risparmiatori e depositanti, sia competitivo sul mercato internazionale. “Per quanto riguarda Cassa – rimarca – che è banca dello Stato, faremo il possibile e l’impossibile per attivare un progetto serio e credibile, ma non intendiamo sperperare altre risorse per la mala gestio.”
Anche BCSM dovrà essere sottoposta a un progetto di riforma perché le problematiche dell’intero settore bancario si riverberano sulla finanza pubblica. “L’opinione del governo – dice Celli – è che non si può parlare di crescita se il quadro della finanza pubblica non è in equilibrio.”
“Accogliamo di buon grado gli sforzi per capire i problemi – assicura Kazuko Shirono – l’agenda delle riforme è impegnativa e necessita della collaborazione di tutte le parti interessate. Ma deve essere messa in campo immediatamente, perché se si aspetta, sarà ancora più costosa. Ciò implica il lavoro di tutti.”
Alle domande dei giornalisti sul rapporto debito / PIL, risponde. “Nel 2016 era al 22 per cento. Nel 2017, aggiungendo le perdite di Cassa di Risparmio, calcolate in un 30 per cento, si arriva al 52 / 55 per cento. Con la revisione in atto sulla qualità degli attivi, probabilmente potrà questo rapporto essere aggiustato.”