Teodoro Lonfernini ai Sindacati: dove siete?
San Marino. In un anno di situazione alquanto “inimmaginabile” dal punto di vista generale, ma soprattutto dal punto di vista delle conseguenze di scelte politiche prese con “eccessiva eccitazione” che sono ricadute e ricadranno ancora di più sulla vita di tutti e che non possiamo conoscere con certezza dove ci porteranno, mi chiedo: ma i Sindacati dove sono o che ruolo stanno portando avanti? dove sono quelle parti sociali, che per prerogativa ancor più della politica di opposizione, devono tutelare la varie fasce e categorie del sistema? dove sono quei combattenti che un tempo si sarebbero fatti “scannare” di fronte ad una mancata equità sociale e di comunità? perché sono così silenti? perché sono così accondiscendenti di fronte a decisioni che hanno riguardato proprio chi dovrebbero maggiormente difendere e cioè le fasce più esposte della catena? Premetto, che la mia non vuole essere una strumentalizzazione nei confronti di Organizzazioni di cui nutro ed ho sempre nutrito sincero rispetto ed in cui ogni “buono e furbo politico”, dovrebbe dimostrare sempre di non esser contrario alle loro scelte ma, visto e considerato che il momento è straordinario e, visto e considerato che non faccio politica per la stupida logica del consenso, mi chiedo perché tutto questo “tepore” da parte loro, con la speranza che, con questa breve considerazione, si possa scuotere un pochino questo stato dormiente. Nella legge di bilancio appena approvata e che avrà impatto negli anni che verranno, ci sono impegni gravosi proprio sulle piccole categorie (minimun tax, tassa patrimoniale, tassa sulle proprietà qualunque esse siano, progetto per iva sammarinese, ecc.ecc.), senza considerare che queste misure non sono sufficienti e soprattutto di scarso valore a sostegno dello sviluppo che serve sul serio per risolvere i problemi che affliggono il nostro sistema, nonché, cosa ancora più pericolosa, mettendo a rischio altri posti di lavoro e dunque, scaricando il peso maggiore sui cittadini e sui titolari di imprese serie attraverso regimi di tassazione che poco hanno o nulla a che vedere con criteri di sana e prudente gestione di una economia pubblica che si genera anche e soprattutto attraverso il lavoro privato ed imprenditoriale, ma questo sembra che a loro vada bene. Si sta generando rassegnazione, sconforto, relativismo e su questo rischiamo di esserne tutti complici.
Avanti Sindacati, visto che ci siete battete un colpo, vi garantisco che se lo sta chiedendo anche la cittadinanza, proprio quella cittadinanza che si affida alle Vostre tutele con voce determinata e non con un “silenzio assordante”.
Consigliere Teodoro Lonfernini