Podeschi sul caso Rondelli: non si può fare il dirigente a vita
San Marino. Quella serata teatrale di Vittorio Sgarbi non gli è proprio piaciuta. Il Segretario alla Cultura Marco Podeschi risponde sulla vicenda del contratto dirigenziale a Polo Rondelli, che il Congresso di Stato ha deciso di non rinnovare, nonostante le sollecitazioni venute da parte dei dipendenti e la difesa nazional popolare di Facebook.
Il caso approda in Consiglio, al comma comunicazioni, su intervento di Mariella Mularoni, PDCS, che fa sue tutte le motivazioni elencate nella petizione che i dipendenti hanno inviato alla Reggenza. Sembra che ci sia anche un’altra lettera, ma che non è stata resa pubblica. La consigliera democristiana lascia intuire che possono essere altre motivazioni dietro alla non riconferma, considerando i risultati ottenuti.
Podeschi chiede la parola in immediata sequenza e spiega: “Non è un scelta sulla persona, ma è facoltà del Congresso rinnovare o meno incarichi dirigenziali. Non si è dirigenti per tutta la vita, altrimenti la legge lo avrebbe previsto. E rientra in una mia idea di cambiamento”.
Poi entra nel dettaglio e racconta lo spettacolo di Sgarbi, dello scorso autunno, dedicato a Michelangelo, a cui lui era presente insieme con la moglie. La lunga sequela di parolacce e di insulti alle donne, proprio non l’ha digerita. Qualcuno, dai banchi, gli ricorda che ha applaudito. Lui nega. Dice che non ha mai applaudito.
Poi sottolinea il suo pensiero anche sui tanto conclamati risultati: “Quando si parla di cultura gli obiettivi raggiunti cambiano rispetto a chi li giudica”. Sugli incassi della stagione teatrale pari a circa 59.000 euro invita a riflettere anche sui costi delle attività e sugli obiettivi da raggiungere.
Da parte nostra, vogliamo solo sottolineare che tutti sanno che è Sgarbi e come si muove nella vita, in teatro, in televisione. È un grandissimo esperto di arte, che però usa un linguaggio piuttosto scurrile, che spesso dà fastidio e non è certamente educativo. Ma se si riesce a superare questo aspetto, non si può non rilevare la sua competenza. Nei due spettacoli che ha presentato a San Marino, quello su Caravaggio e quello su Michelangelo, ha dato una lettura nuova, originale, innovativa, assolutamente non banale, anche se apparentemente controversa e provocatoria. E sono stati seguiti anche dal vescovo.