Questione titoli: risponderà Banca Centrale
San Marino. La questione titoli irrompe in aula in apertura dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Era pressoché inevitabile dopo l’articolo pubblicato da San Marino RTV sulla collocazione e sul rendimento dei titoli acquistati da Banca Centrale. Presunti titoli spazzatura acquistati probabilmente con le risorse di Fondiss. Una notizia poi rimbalzata su tutti i media e sulla quale l’opposizione si era espressa con una nota congiunta chiedendo espressamente, come già aveva fatto molte altre volte, di conoscere il portafoglio titoli di Banca Centrale. Finora, nessuna risposta era arrivata dal governo e dalla maggioranza. Oggi, invece, il Segretario Celli annuncia: “Ho chiesto a Banca Centrale l’elenco dettagliato della gestione del portafoglio titoli dal 1° gennaio 2016. Nei prossimi giorni queste informazioni saranno a disposizione di tutti i gruppi consiliari”.
Nel dettaglio, a fronte di un investimento per 20 milioni fatto a dicembre 2016 con scadenza nel 2023, ci sarebbe già stato un guadagno nelle casse di via del Voltone 1 milione di dollari, appena una settimana dopo la sua sottoscrizione, e 952mila dollari 2 settimane fa. C’è un’altra emissione, questa volta per 20milioni 650mila euro, con scadenza 2021, emessa il 15 novembre 2016. Tutti i titoli sono stati emessi dalla Demeter, società controllata dal Credit Suisse e sono legati al rischio delle azioni contenute nei pacchetti. Al loro interno ci sono colossi come Fiat, Gazprom, il Banco Btg Pactual, una delle principali banche brasiliane, del Banco Commerciale portoghese, tutte con rating BB o BBB. Gli investimenti che poggiano su società con un rating sotto la tripla B sono i famosi junk bond, titoli che, teoricamente, rendono molto ma che sono anche altrettanto rischiosi. La presenza di società come la Fiat, tutte sopra la tripla B, potrebbe rappresentare però una garanzia.
Al momento, è praticamente impossibile verificare se veramente sia stata pagata una cedola di un milione di dollari. E comunque rimane il problema dell’impiego di risorse che sono solo nella titolarità del Comitato di gestione dei Fondiss. La risposta, a questo punto, arriverà direttamente da Banca Centrale chiamata a dettagliare gli investimenti e anche il rispetto delle scadenze di rendita.