Politica

Asset, Carisp, BCSM: è tutta una questione di soldi. Che non ci sono più!

San Marino. Mai come in questi ultimi mesi, le cronache parlano solo di soldi. Che non ci sono più, anche se i messaggi inviati dal governo e dalla maggioranza tendono a tranquillizzare i cittadini. “Immissione di capitali in Cassa di Risparmio” titolavano i giornali appena qualche giorno fa. Si riferivano al primo rafforzamento patrimoniale per Cassa di Risparmio, con una ricapitalizzazione di 41 milioni.

Che sollievo! Allora ancora c’è qualcosa! Ma dove li ha presi il Segretario alle Finanze Celli?

Proviamo a ricostruire un po’ di fatti. L’anno scorso, dopo le elezioni, il bilancio dello Stato aveva chiuso con un rosso di circa 330 milioni. Tanto che a febbraio veniva annunciato lo shock di liquidità per le pubbliche casse. Per contro, a ottobre, in preparazione della prossima finanziaria, un altro grande annuncio: “Vogliamo chiudere il bilancio a pareggio!” Passano in second’ordine le intenzioni di fare un bilancio incentrato solo su entrate e uscite e anche la notizia dell’inasprimento fiscale, la famosa volontary disclouser per i capitali sammarinesi portati all’estero. Secondo le prime impressioni, tornerà a casa meno di niente… Nessun accenno ai debiti.

Nel frattempo, dove lo mettiamo il deficit di mezzo miliardo di Cassa di Risparmio, che è diventata banca dello Stato? È vero che verrà spalmato in 25 anni, ma la prima tranche bisogna comunque pagarla!

Poi ci sono i “decreti d’urgenza”, che forse non erano neppure tanto urgenti, visto che si comincia ad applicarli adesso, i quali hanno previsto 150 milioni per la trasformazione del credito di imposta assegnati alle banche, in titoli di debito pubblico, e altri 200 milioni per rifinanziare il sistema.

Poi c’è tutta la faccenda di Asset. L’ex presidente dice che i soldi c’erano, ma a maggio, quando si decise che i correntisti potevano ritirare mille euro al mese, fu necessario un finanziamento di 4 milioni da parte di Banca Centrale. A giugno, è intervenuto il blocco totale dei conti e non si è più saputo nulla, né dei soldi dei risparmiatori, né dei 31 milioni dei fondi pensione depositati in quella banca. Le notizie arrivate da fonti politiche portano il buco a 70 milioni di euro.

Che va in capo tutto a Cassa di Risparmio, cioè allo Stato. Proprio la settimana scorsa è stato firmato l’accordo che prevede il trasferimento di tutti gli attivi e passivi, da parte dei legali dei due istituti. A proposito, se Asset Banca è stata azzerata da tutte queste manovre; se azionisti, soci e fondatori non hanno più voce in capitolo, non solo ma si sperticano a gridare tutta la loro contrarietà al trasferimento,  i suoi legali in nome di chi hanno firmato? E chi pagherà la loro parcella?

E comunque, grazie a questo atto, pare che i correntisti potranno finalmente riavere i loro soldi, e forse anche i fornitori. Così ritorniamo ai 41 milioni che il governo, cioè lo Stato, dice di avere messo a disposizione di Cassa, anche se non si sa dove li abbia presi. Infatti, BCSM, dopo la faccenda dei titoli acquistati in cambio di liquidità, per i quali avrebbe messo a disposizione i soldi dei FONDISS, e dopo la questione del commissariamento della sua Fondazione, non sembra che goda buona salute.

Nel frattempo non si è più sentito parlare della ristrutturazione di Cassa, né del suo piano industriale, né delle strategie di sviluppo. Soldi dall’estero non ne arrivano (gli arabi si sono fermati a Serravalle) e i sammarinesi dovranno fare i conti con l’aumento delle tasse e i tagli nella spesa pubblica.

Diversi anni fa, quando un terremoto fece crollare le antiche mura della città di Urbino e il mondo puntò gli addosso all’amministrazione locale, il Sindaco di allora si premurò di rassicurare tutti che il Comune avrebbe messo a disposizione le risorse necessarie, e anche di più, per ripristinare il prezioso manufatto. Di fronte a tali roboanti dichiarazioni, l’assessore al bilancio gli ricordò che il Comune non aveva soldi, anzi, aveva i debiti. “Benissimo – dichiarò il Sindaco – investiamo il debito!”

Forse anche San Marino è andato a lezione dall’ex Sindaco di Urbino?

T. De Ruggero