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Zafferani: quella legge è ben fatta

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San Marino.   “Vorrei ringraziare tutti- sindacati, categorie, opposizioni- per il confronto proficuo di questi mesi, il testo è cambiato molto dalla prima lettura, ma lo considero una cosa positiva, perché accogliere i consigli di opposizioni e attori sociali lo consideriamo fondamentale”.

Così il segretario di Stato all’Industria e Lavoro Andrea Zafferani che in Consiglio Grande e Generale ha illustrato le modifiche alla legge sviluppo in apertura del dibattito sulla seconda lettura del provvedimento.

Una difesa del metodo utilizzato, con un confronto con tutti i soggetti in campo, ma anche dei contenuti normativi e tecnici che non esauriscono, ha sottolineato, gli interventi che intende mettere in campo il governo per rilanciare l’economia e l’occupazione.

“Abbiamo tenuto molte riunioni – ha ricordato il segretario Zafferani – e ascoltato tante critiche, come normale che sia quando si interviene su contenuti consolidati, abbiamo potuto accogliere tante proposte e diversi emendamenti dell’opposizione, molti elementi del Pdl della Dc in alcuni casi sono stati presi esattamente come proposti. È una cosa che dovrebbe essere normale, accogliere contenuti positivi, in sistemi democratici, ma che in passato si è ricorso molto poco in quest’Aula a questo modo di procedere. Si è creato quindi un testo sicuramente migliore di quello iniziale. Certamente si può sempre vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Riferendomi a uno dei tanti rilievi ricevuti in questi mesi, dalle associazioni sindacali, sulla parificazione delle condizioni rapporto di lavoro tra frontalieri e sammarinesi- cosa che il sindacato chiedeva da tempo e che questa legge sancisce- penso che questo aspetto possa essere rivendicato come una grande conquista oppure trattata come una cosa scontata, sottolineando le critiche residue. Divergenze di vedute possono esservi, ma se rientrano in un lavoro proficuo. Specifico che non tutte le politiche per lo sviluppo nel Paese sono contenute in questo progetto di legge, dal mio punto di vista è ovvio. I prossimi interventi saranno legati alla creazione dello sportello unico per le imprese e all’agenzia di sviluppo economico, alla sburocratizzazione. Ma non sarà tutto qua”.

“C’è anche l’intenzione – ha aggiunto – per esempio di incentivare start up innovative, semplificare la concessione delle licenze di lavoro eccetera, ce n’è tanto ancora da fare. Da qui iniziamo, con alcuni interventi importanti e ritenuti prioritari dalla coalizione Adesso.sm, come cinque punti del programma d’urgenza. 1) definire il quadro di incentivi per l’assunzione di lavoratori residenti e considerati soggetti deboli. Sono quindi rivisti incentivi per l’incremento di occupazione, per renderli più accessibili anche a piccole e medie imprese. 2) Nel Titolo III ci sono norme che favoriscono investimenti per ampliamenti produttivi e macchinari tecnologici 3) E’ introdotto la residenza per motivi economici che consente certezza di regole anche per i piccoli imprenditori che assumono almeno 3 sammarinesi e facciano un investimento immobiliare in territorio, uscendo dalla discrezionalità della Commissione esteri e senza costo aggiuntivo per lo Stato, perché welfare e servizi saranno a loro carico.  E’ dunque un passo importante per aprire il Paese a nuovi investitori”.

” Grazie al contributo della Dc – ha concluso – si è introdotto il permesso di soggiorno per motivi imprenditoriali e rivisto così il decreto sviluppo del 2014. Ovviamente dovremo lavorare per un Testo unico sulle residenze, dando organicità alle norme. Quindi ci sono incentivi che mettono sullo stesso piano lavoratori con e senza ammortizzatori sociali, nel titolo 5 che rivede incentivi riducendoli, ma estendendoli a più lavoratori. E rendendoli crescenti nel tempo, sfavorendo il turn over, e ancora si offre la possibilità di avviare un’impresa mantenendo in part time la propria occupazione”.

 

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