Politica

PSD: l’azione del governo è sempre più incomprensibile

San Marino. Alla luce dell’ultimo incontro richiesto dal Segretario Celli per “concertare” e rendere consapevoli sia opposizione che parti sociali di quello che sarà il futuro di Carisp e più in generale lo scenario futuro del comparto bancario sammarinese rimaniamo semplicemente sbigottiti. Vorremmo davvero guardare avanti, vedere “oltre” la problematica delle banche ormai diventata totalizzante per il nostro Paese.

Ciò nonostante non può e non deve rimanere poco chiaro come ci troviamo ad essere dove siamo oggi, grazie all’operato di questo Governo, dato che la nostra responsabilità politica ci impone di fare chiarezza verso l’opinione pubblica e la cittadinanza, con l’intento di immaginare gli scenari futuri.

Abbiamo bisogno di ripercorrere ancora una volta, confidiamo sempre sia quella definitiva, alcuni passaggi per tentare di capire dove finiremo.

Tre mesi orsono – 31 maggio scorso – SSD parla appunto di delineare gli scenari futuri, parla di nuovo assetto di un sistema bancario, dice che attraverso la collaborazione tra Bcsm e Governo si è arrivati a delineare un piano attraverso cui si potesse arrivare ad essere “affidabili e competitivi a livello internazionale”. Affidabilità e competitività: proprio quello che manca oggi. La nota continua, e parla di una sfida ovvero il reimpiego e la tutela di 650 persone nel comparto bancario “alla cui competenza è affidato proprio il compito di dare gambe al progetto di rilancio”. Veniamo ad oggi e apprendiamo che secondo il piano industriale di Carisp molte di queste persone, in particolare alcuni sventurati, verranno con tutta probabilità lasciati a casa loro – precisamente 71 come sottolinea il quotidiano l’Informazione – in barba alle promesse fatte 3 mesi (non 3 anni!) fa.

Un esponente della maggioranza, Tony Margiotta, afferma che – lo fa il 20 giungo scorso – il Segretario Celli non è stato lasciato solo e a chi parla di una maggioranza in difficoltà ricorda che “non c’è mai stato il dubbio sul percorso intrapreso. La maggioranza ha supportato l’operazione Asset, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il sistema bancario. Non possiamo più permetterci – prosegue – di distribuire il debito alla cittadinanza”. Sono passati meno di 3 mesi ed è cambiato tutto, tutto. Oggi il percorso del Governo non è più quello intrapreso insieme a Bcsm, il debito ricadrà sulle spalle del Paese e dei sammarinesi ed il Governo si allinea con le posizioni di Abs e al contempo limita l’azione di vigilanza di Bcsm. Era difficile sbagliarle tutte anche volendo.

Andiamo avanti passando appunto al CCR.

Il Segretario agli Interni Guerrino Zanotti – succede il 21 giugno appena passato – in Consiglio Grande e Generale parla di “autonomia di Bcsm a cui, evidentemente, non siamo abituati considerando – dice – le ingerenze del passato”. Oggi il CCR, di cui il Segretario Zanotti fa parte, attraverso decreto legge specifico inibisce l’azione di Bcsm per preservare (?) la stabilità del sistema. Cosa che peraltro il FMI – il quale sarà in visita a San Marino nei prossimi giorni – aveva specificatamente sconsigliato.

L’ultima posizione che è degna di essere rilevata (poi ci fermiamo ma si potrebbe andare avanti ad oltranza volendo) è quella del Segretario Celli – parliamo del 14 luglio scorso – a meno di due mesi da oggi su Abs che evidenzia “posizioni diverse su BCSM” infatti alla luce delle dichiarazioni congiunte di allora ad opera di Abs e Anis rileva visioni “profondamente diverse soprattutto sull’azione di Banca Centrale”.

Oggi il Governo riprende quella strada, con il piccolo particolare che sono passati sette mesi da allora ed il sistema bancario ha subito deflussi importanti di capitali a causa di queste “crisi di identità” nella definizione di un progetto politico che potesse seguire un filo logico.

In conclusione i pilastri che erano stati individuati al fine di “bonificare e rilanciare” il Paese e Carisp, gli alleati se non gli ispiratori della politica governativa, ovvero Banca Centrale ed il CdA di Carisp, se ne sono andati. A nulla vale ora dissociarsi: Governo e Adesso.sm hanno seguito passo-passo tutte le azioni ostinate del Direttore di Bcsm e non ne hanno mai, mai, preso le distanze se non all’ultimo momento, una volta alzato il dito.

In tutti questi mesi abbiamo dovuto subire gli improperi più pesanti ad ogni nostra richiesta di concertazione, di moderazione e indipendenza nei confronti di Bcsm, di cambio di rotta: ormai i cocci li avete fatti assieme e non potete nascondervi dietro ad un dito, accusando della gestione scriteriata il Direttore di Bcsm come fosse solo colpa sua.

La responsabilità è pari a quella del Segretario di Stato alle Finanze, dell’intero CCR e del Presidente di Banca Centrale (che peraltro è quello che ha scelto il Direttore di cui sopra).

Avete portato Carisp sull’orlo della liquidazione e il Paese a non poter sopportare il risanamento del suo bilancio, corretto tardivamente per parlare infine di “azioni sostenibili”, perché quelle della Bcsm – che avete sempre sostenuto – non lo erano, come vi suggerivamo da mesi.

Come volevasi dimostrare avete dovuto fare una colossale marcia indietro sostenendo ora il dialogo addirittura con quella che per voi era il demonio qualche mese fa: Abs ovvero il sistema bancario esistente; per voi da condannare.

Abbiate almeno la dignità di riconoscere gli errori compiuti e di non trovare il capro espiatorio nel solo Direttore Bcsm, e prendete i conseguenti provvedimenti.

PSD

 

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