Politica

RETE al Meeting: in piedi contro una finanza che vuole il paese in ginocchio

Promuovi il tuo sito su Tribuna Politica Web

San Marino. Quarantacinque minuti. È quanto è durata la protesta pacifica di RETE durante il convegno di Advantage Financial al Meeting di Rimini. Siamo rimaste in piedi con i nostri cartelli (“Giù le mani da San Marino” “Avvoltoi della finanza” “Grais e Confuorti”) per esprimere il nostro dissenso nei confronti di una finanza che vuole mettere la Repubblica in ginocchio. Una protesta dedicata specificamente a Francesco Confuorti e Wafik Grais. A quest’ultimo abbiamo dedicato anche qualche fischio mentre uscivamo dal padiglione.
Il passaggio al Meeting è stato l’unica occasione in cui ci è stato possibile incontrare il Presidente di Banca Centrale Grais e in cui abbiamo visto, per la prima volta, Francesco Confuorti. Queste due persone negli ultimi mesi hanno occupato gran parte del dibattito politico della Repubblica di San Marino, ma paradossalmente sono come ologrammi, sono sfuggenti nonostante siano i protagonisti della scena. I vertici di Banca Centrale, il Presidente Grais e il direttore Savorelli si sono sempre rifiutati di parlare con le forze politiche di opposizione, con la stampa sammarinese e con le forze sociali, i sindacati, le associazioni di categoria. Si limitano ad impartire ordini al governo dal palazzo di vetro di Banca Centrale senza rendere conto a nessuno.
L’opposizione è totalmente esautorata, tutte le decisioni vengono prese da Banca Centrale di cui il governo è il braccio operativo. Non importa se si tratta di emanare decreti contro la legge, di nominare persone senza bandi, di agire contro gli interessi del paese danneggiando i cittadini e le aziende. Queste persone portano avanti il loro disegno e una volta terminato se ne andranno con le tasche piene degli stipendi pagati dai sammarinesi.

Sono mesi che, insieme ai nostri colleghi di MDSI, denunciamo in Consiglio e direttamente ai Segretari di Stato quelli che crediamo siano i legami tra Francesco Confuorti, Banca CIS di Marino Grandoni e Banca Centrale. Legami che passano anche per Cassa di Risparmio e arrivano fino al Lussemburgo.

Ogni volta siamo stati accusati di complottismo e di essere visionari. Ma la presenza del presidente di Banca Centrale al convegno della società di Confuorti non può essere una casualità. Così come non sono una casualità i gesti così affettuosi che si riservano davanti alle telecamere, baci e abbracci. Per mesi il governo ha glissato sul nome di Confuorti, prendendoci in giro, come se questa persona ce la fossimo inventata. I timori che la nostra coalizione, Democrazia in Movimento, ha espresso in tutti modi riguardano il fatto che tutte le operazioni compiute da queste istituti (da Banca Centrale a Carisp ecc. con la benedizione del governo Adesso.sm) e attraverso questi personaggi non abbiano come fine la salvaguardia e il rilancio del sistema, quanto piuttosto quello di affossarlo per mettere il paese in ginocchio succube di interessi esterni.

Abbiamo voluto attirare l’attenzione su questi due personaggi attraverso un’azione forte, perché occorre che i sammarinesi si interessino a quello che sta accadendo, perché avrà ripercussioni su tutto il paese, sul presente e sul futuro.

La critica che facciamo oggi non significa che approviamo quanto sia successo prima, e anzi sottolineiamo la pericolosa continuità con le modalità e anche i personaggi della vecchia politica. I vertici di Banca Centrale ad esempio sono stati nominati dal vecchio governo e vengono difesi da quello di adesso.

Qui non siamo di fronte ad un cambiamento in positivo del sistema, come tutti avremmo sperato. Siamo di fronte alla sostituzione di un potere con un altro, con un governo piegato a indicazioni e interessi che provengono fuori dai nostri confini. Siamo di fronte alla stessa testa che prima ha usato la mano destra della politica ed oggi sta usando quella sinistra. 

Rete

Promuovi il tuo sito su Tribuna Politica Web