Passa in Commissione Finanze il pdl sullo sviluppo
San Marino. Si è concluso ieri l’esame del Pdl “Modifiche e integrazioni alle norme in materia di sostegno allo sviluppo economico” in Commissione consiliare Finanze. I lavori si sono susseguiti con un ampio confronto sugli emendamenti, ma lentamente. Dopo la prima giornata, i lavori sono ripresi agli articoli del TITOLO II “Ottenimento di residenza e permesso di soggiorno per investimenti economici”, in cui il governo, per voce del segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato, il Commercio e il Lavoro, Andrea Zafferani, ha presentato una versione emendata che recepisce le proposte inserite del progetto di legge sullo stesso tema del Pdcs. In questa maniera sono state conciliate sia la proposta del governo di intervenire sulle residenze per investimenti imprenditoriali, sia quella del Partito democratico cristiano sammarinese in favore di permessi di soggiorno per chi investe nel Paese.
L’Articolo 11 disciplina infatti la residenza per motivi economici, che è concessa alla persona fisica che detiene il 51% del capitale sociale nel caso siano rispettati determinati requisiti occupazionali (se si tratta di un’attività in un settore considerato da incentivare, deve essere assunto almeno un lavoratore dalle liste avviamento al lavoro a tempo indeterminato, se invece l’attività è in settore diverso i lavoratori presi dalle liste devono essere almeno 3). In più si chiede una garanzia reale a favore dell’Ecc. Camera attraverso un deposito bancario di 75 mila euro. La quale è elevata a 150 mila euro o sostituita dall’acquisto di un immobile entro 2 anni dall’ottenimento della residenza.
L’Articolo 12 disciplina invece il permesso di soggiorno per motivi imprenditoriali allo straniero socio per una quota pari almeno al 25%, ad amministratore unico o presidente del Cda di una società di capitale. Il permesso è di durata 12 mesi, può essere rinnovato per 3 anni.
Seguono gli articoli emendati dal governo al Titolo III, “Altre norme in materie di sviluppo economico”, tra cui l’Art. 17 “Incentivi per iniziative di internazionalizzazione”. Alle imprese sammarinesi è concesso un credito dell’importo Igr pari al 20% delle spese ammissibili sostenuti per la partecipazioni ad iniziative di ricerca di nuovi mercati”. Sull’articolo, emendamento di Rete viene ritirato alla luce della modifica accordata con il governo. L’Articolo 18, “Agevolazioni su premi di risultato di importo variabile e prestazioni oltre orario di lavoro contrattuale”è, come spiega il segretario di Stato, frutto dell’accoglimento di una richiesta di Anis.
Si è aperto uno scontro in Aula all’articolo 20, che estende il Part time imprenditoriale anche ai dipendenti della pubblica amministrazione e di cui i commissari Pdcs, Francesco Mussoni e Teodoro Lonfernini, hanno chiesto il ritiro. Stessa contrarietà anche per Alessandro Mancini, Ps, che punta il dito contro un articolo che definisce “da campagna elettorale”. Si è unito al coro di richieste del ritiro anche Iro Belluzzi, Psd, e Roberto Ciavatta, Rete, che hanno auspicato un maggiore approfondimento. Il segretario di Stato Zafferani accoglie le osservazioni e toglie dall’articolo la parte relativa ai dipendenti pubblici, ma anticipa la sua ripresentazione in Assestamento di Bilancio. “Il Part time è già vigente, prevede che può durare solo 2 anni poi si deve fare scelta, prevede già delle incompatibilità- motiva Zafferani- l’idea era di estendere principi già fissati anche ai dipendenti pubblici, ma colgo l’impegno a togliere da questa norma la parte sulla Pa e mi riservo di portarla nel bilancio perché ci crediamo in questo intervento, lo riteniamo utile”. In Assestamento inoltre “indicheremo alcuni criteri direttivi che avremmo inserito nel decreto- aggiunge- per chiarire le obiezioni rivolte”. Il “rinvio” soddisfa solo parzialmente i commissari di minoranza che hanno ribadito la contrarietà al provvedimento.
I lavori sono ripresi senza ulteriori inciampi, diversi emendamenti dei commissari di minoranza vengono ritirati. Viene accolto l’emendamento “Articolo 20 decies”, del Pdcs “Validità del certificato” che prevede una validità temporale di 6 mesi dalla data di rilascio dei certificati rilasciato da Pa, tribunale, enti pubblici e Camera di commercio.
Al termine dell’esame dell’articolato, il Pdl viene approvato con 9 voti a favore e 3 contrari. Sono nominati come relatori i consiglieri Alessandro Izzo per la maggioranza e Francesco Mussoni per la minoranza.
A conclusione dei lavori il consigliere Mussoni ha annunciato il ritiro del Progetto di legge sullo sviluppo presentato dal suo partito “visto il recepimento di molti articoli ed emendamenti e il clima collaborativo”.