Adesso.sm risponde a distanza all’ANIS sulla legge di sviluppo
San Marino. La coalizione di maggioranza interviene sul confronto in atto sulla legge di sviluppo e sottolinea le modifiche sostanziale avvenute proprio grazie all’apertura di dialogo.
Lo sviluppo economico è un macrotema che tocca talmente tanti aspetti della vita di un Paese e della sua amministrazione, che è difficile inquadrarlo a parole, figuriamoci con un’unica legge.
Siamo convinti però che le proposte contenute nel Progetto di Legge che la Segreteria Economica di Andrea Zafferani sta portando avanti contenga tanti passi avanti, sia piccoli che meno piccoli, nell’obiettivo di tornare ad essere un Paese attrattivo non solo dal punto di vista fiscale.
Sebbene riteniamo comprensibili i richiami da parte delle parti sociali ad un inizio tardivo del confronto, crediamo che la Segreteria di Stato abbia dimostrato, nelle ultime settimane, la massima disponibilità e apertura al dialogo. Lo dimostra il fatto che, per stessa ammissione di ANIS nell’ultimo comunicato inviato ai media locali, il PdL è stato completamente modificato rispetto alla prima stesura.
Nello spirito di massima collaborazione e apertura che ha contraddistinto fino ad oggi la maggioranza di Adesso.sm su questo tema, ci dispiace constatare il recente inasprirsi dei toni che – nei giorni scorsi – ha portato ANIS in particolare a chiudere le porte ad ulteriori contributi per il miglioramento del testo di legge.
Ci rammarica inoltre che la stessa Associazione svilisca l’importanza che ricopre al tavolo di confronto autodefinendo le tantissime richieste finora accolte come “correzioni e modifiche non sostanziali”.
Nel rimarcare come le modifiche suggerite dall’Associazione degli Industriali siano state considerate dalla maggioranza come fattive ed importanti, vorremo sottolineare che gli unici due punti non accolti – inerenti la riduzione del numero di festività ed il lavoro interinale esteso anche nel settore industria – non siano caduti nel vuoto. Semplicemente si ritiene che questi due temi possano e debbano essere oggetto di una più attenta riflessione all’interno della maggioranza e nel paese.
Sempre dall’ultimo comunicato stampa di ANIS si percepisce la necessità di “velocizzare l’assunzione, permettendo alle imprese di accedere direttamente alle liste di avviamento al lavoro”. Leggendo il testo di legge così come modificato è facile intuire come proprio questa idea sia stata sviluppata e declinata dalla Segreteria.
Il PdL, infatti, dispone che l’assunzione di personale non residente sia svincolato dai lacci e lacciuoli degli attori istituzionali, arrivando così ad una libera assunzione. Libera assunzione che però non può, e non deve, andare a scapito di tutti coloro che risiedono in territorio. Grazie al secondo binario introdotto durante gli incontri, il tanto demonizzato aumento dei costi si verificherebbe solo ed esclusivamente nel caso in cui una impresa voglia assumere all’estero una figura professionale già presente in territorio.
La ratio risulta quindi essere quella della massima libertà di assunzione dei frontalieri a patto che non ci sia nessun Sammarinese capace o specializzato in quella mansione. Qualora questo si dovesse verificare, come strumento atto a proteggere il lavoro dei Sammarinesi, le ditte si troverebbero costrette a pagare un aliquota aggiuntiva.
Siamo rammaricati, poi, che l’Associazione degli Industriali torni nuovamente sul tema della stabilizzazione dei frontalieri lamentando una mancanza di dialogo, quando questo punto ha tenuto impegnato il lavoro ai tavoli per lungo tempo. Crediamo che fissare la stabilizzazione dei frontalieri a 18 mesi, così come fa il PdL, rappresenti la sintesi migliore per ridare dignità ai lavoratori non residenti costretti, fino ad ora, ad un trattamento differenziato e discriminatorio rispetto ai sammarinesi. Sulla base di questa riflessione, risulterebbe illogico estendere tale limite a 48 mesi, peraltro anche per i lavoratori residenti, che si vedrebbero così privati di un diritto acquisito.
Ricordiamo che questa misura di parificazione normativa va principalmente a vantaggio dell’assunzione di lavoratori residenti in territorio, perché fino ad ora le peggiori condizioni normative di cui potevano godere i frontalieri ne facilitava l’assunzione a discapito delle forze lavoro interne.
Ci sembra, in definitiva, di poter affermare senza timore che il Segretario Zafferani abbia rispettato la parola data quando affermò che l’articolato non sarebbe stato un testo blindato, ma che il confronto con le parti sociali sarebbe stato all’insegna della massima condivisione. Una massima condivisione che ha portato appunto alle numerose modifiche prima citate per accogliere le richieste fatte da tutti gli attori sociali, ANIS compresa.
Confidiamo che nelle prossime settimane si possano acquietare nuovamente i toni e si possa tornare, come fatto durante i numerosi incontri succedutisi nelle scorse settimane, a ragionare in modo costruttivo.
ANIS rappresenta un attore importante nello scenario politico della nostra Repubblica, soprattutto per quanto riguarda le politiche del lavoro e dello sviluppo, pertanto la vorremmo invitare a tornare al più presto a contribuire concretamente, come fatto finora, al tavolo di confronto.
Adesso.sm