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Il bollente Consiglio di luglio sui decreti e sulla manifestazione di piazza

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San Marino. La seduta odierna del Consiglio Grande e Generale si apre proseguendo il comma Comunicazioni. Francesco Mussoni, Pdcs, annuncia il ricorso da parte di tutte le forze di opposizione al Collegio garante per la costituzionalità delle norme contro i 3 decreti legge -n.78, n.79 e n.80- licenziati dal congresso di Stato domenica scorsa. “Non c’è copertura finanziaria dei provvedimenti, c’è stato l’esproprio di Asset, non c’è urgenza dei decreti- chiarisce il consigliere Pdcs- queste sono le motivazioni che contestano l’illegittimità costituzionale dei decreti, attraverso il ricorso presentato dalle forze di opposizione al Collegio garante”.

Ma sono le manifestazioni di protesta promosse da Csu e Rete a scaldare il clima in Aula: Fabrizio Francioni, Ssd, accusa le grandi imprese di mandare i propri lavoratori sul Pianello: “Delle persone che verranno oggi in piazza- manda a dire- posso assicurare che l’80% non sa neanche perché si trova lì a protestare”. Per tutta risposta Roberto Ciavatta, Rete, esprime il suo sdegno: “Vi rendete conto – ammonisce i consiglieri di maggioranza – di quello che dite e che state alimentando lo scontro sociale?” Denise Bronzetti, Ps, e Gian Carlo Capicchioni, Psd, esprimono i propri dubbi per la trattativa in corso tra governo e sindacato per scongiurare la manifestazioni della Csu in piazza: sotto la lente la proposta di accordo sottoposta al sindacato. “Si prevede l’istituzione di un tavolo di incontri a cadenza mensile- spiega Bronzetti- finalizzato a decidere quali risorse gireranno a sostengo del sistema bancario e finanziario e ne prenderanno parte sindacato, comitato amministratore di Fondiss, consiglio di previdenza, segretari di Stato e anche con la vigilanza di Bcsm, ma non è il suo ruolo”.  D’accordo Capicchioni: “Se c’è un tavolo di concertazione spiega- la vigilanza di Bcsm credo debba essere messa da parte”. Infine viene comunicato da Marco Gatti, Pdcs, che l’accordo è saltato. “I sindacati vengono a manifestare – commenta – perché si sono accorti che l’accordo del governo era una presa in giro”.

Nel corso del dibattito in comma comunicazioni sono inoltre presentati due Ordini del giorno. Il primo da parte di Rete, relativo alle lettere della procura di Forlì inviate nelle scorse settimane ad alcuni sammarinesi e residenti sottoposti a controlli fiscali. L’Odg letto in Aula da Gian Matteo Zeppa nel dettaglio impegna il congresso di Stato “ad intavolare celermente un tavolo tecnico di confronto con il Mef per scongiurare che gli atti emanati dalle Procure italiane similari possano recare qualsiasi disagio alla cittadinanza sammarinese”. Il secondo Odg, presentato dal Pdcs e letto in Aula da Marco Gatti, dà invece mandato al governo di “intraprendere le azioni necessarie affinché venga immediatamente rimosso il Direttore Generale Lorenzo Savorelli di Banca centrale, in qualità di presidente della vigilanza”.

Termina il comma Comunicazioni, si apre quello sulla ratifica dei decreti: l’opposizione ne chiede lo scorporo di quasi tutti. Il segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, come annunciato, richiede di soprassedere alla ratifica del decreto n.79, “Misure urgenti a sostegno di operazioni a tutela di risparmio”. La seduta si chiude sul dibattito sul primo decreto, il n.59 “Codice deontologico degli operatori dell’informazione”, che viene esaminato in seduta notturna.

SMNA