Ancora errori nel progetto POLAB preoccupano i cittadini del Castello di Città
La serata organizzata dalla Segreteria di Stato con delega alle Telecomunicazioni svoltasi ieri sera a Murata alla sala della Giunta di Castello non ha permesso di attenuare le preoccupazioni, ma ha continuato a sottolineare i limiti del progetto Polab che, come ribadito anche dagli stessi relatori, non era un vero progetto di sviluppo delle TLC.
Certamente utile l’intervento della Dottoressa Susanna Lagorio che, riassumendolo in poche righe, si può dire pressoché assente il rischio per la salute derivante dalle emissioni delle antenne che rispettano i parametri proposti dall’ente di riferimento, il ICNIRP.
I toni si sono accesi quando dal pubblico sono arrivate richieste di chiarimento in merito alla tutela del profilo del monte sito UNESCO, che sarebbe deturpato dalla presenza di 2 antenne alte 36 metri non rispettando la legge del 1924. Le antenne sarebbero visibili da 8 km e da alcuni punti di vista supererebbero l’altezza delle torri, contrariamente da quanto disposto dalle leggi vigenti. I residenti hanno chiesto di vedere delle immagini che simulino la vista delle antenne per avere l’esatta idea del risultato, affinché possano essere rese pubbliche e ricevere il giudizio della cittadinanza, purtroppo anche questa richiesta è stata disattesa, la cittadinanza non ha potuto rendersi conto dell’effettivo impatto e a detta dei relatori, dovrebbe fidarsi ciecamente della parola dei tecnici.
Insufficienti le giustificazioni del Segretario di Stato Andrea Zafferani nel difendere l’operato degli uffici PA (Ing. Marco Renzi) pur confermando di aver rispettato i disposti e le commissioni preposte. Mentre è salita la preoccupazione quando i tecnici hanno palesato che il “Progetto Polab” non è un progetto, ma un semplice studio che viene costantemente modificato (e migliorato), soprattutto alla conferma che sarebbe possibile offrire una copertura soddisfacente, mantenendo il rispetto dei vincoli paesaggistici, rielaborando un nuovo progetto che tenga conto dei vincoli e comprenda una ridefinizione di tutte le possibili tecnologie.
Le continue negazioni del Segretario Zafferani hanno reso difficile il proseguo della serata che si è conclusa con l’uscita improvvisa del Capitano del Castello.
Maria Teresa Beccari ha sottolineato la assoluta non condivisione nella modalità con cui si sono portati avanti i lavori, senza tener conto del parare della Giunta e dei cittadini. Si è detta amareggiata e delusa da una governance che per tutta la campagna elettorale dello scorso autunno ha fatto della trasparenza e condivisione i loro baluardi. Un’occasione sprecata che poteva essere evitata considerato che il “progetto” è del precedentemente Governo e pertanto poteva essere ripreso e maggiormente condiviso.
Il Segretario di Giunta Tomaso Rossini in un dibattito acceso con il Segretario di Stato Zafferani, il quale a più riprese affermava che l’installazione dei siti è di assoluta urgenza per il Paese, ha risposto che la vera urgenza per il nostro Paese è che la politica “torni” a parlare con la cittadinanza e a condividere con essa le scelte importanti del Paese e questo metodo sottolinea che, purtroppo, il cambio di metodo, tanto decantato in campagna elettorale non stia ancora avvenendo”.
In conclusione non è stata data alcuna risposta alle richieste della Giunta e della cittadinanza. La serata è stata solo la conferma delle scelte del Governo, senza tenere conto di quanto espresso dalla cittadinanza, il tutto condito con toni di sufficienza e ironici. Il Governo ha affermato infine che si affida ai tecnici, dimenticando che le scelte politiche le deve fare la Politica e non la P.A. Risposte tutte insoddisfacenti alle richieste di precisazioni e chiarimenti. Una vera e propria presa per i fondelli della Giunta di Castello e della Cittadinanza.