Dim: “La fusione Silo Molino Forno-Carisp fu avallata dai vertici Bcsm”
San Marino. La coalizione DIM (Democrazia in Movimento) torna ad attaccare Banca centrale. E lo fa in merito all’operazione di incorporazione di Silo Molino Forno da parte di Cassa di Risparmio. “Un fatto gravissimo” sottolineano Rete e Mdsi. Tutto inizia da un’interpellanza presentata il 18 aprile in cui i due movimenti di opposizione chiedevano chiarimenti sulla fusione per incorporazione da parte di Carisp di Silo Molino Forno.
“Operazione dichiarata impropria – ricorda Emanuele Santi, MdSi – con un’eco negativa sulla stampa italiana e riportata nella relazione del Fondo Monetario. Si parlava di un aumento di capitale fittizio”. Nell’interpellanza Rete e MdSi chiedevano se l’incorporazione fra Sums e Carisp fosse stata autorizzata da Bcsm e se fosse avvenuta prima della venuta degli attuali vertici.
Nella risposta delle Finanze, Banca Centrale affermava che l’autorizzazione era avvenuta prima dell’insediamento di Grais e Savorelli. “C’è però un’incongruenza – accusa Luca Lazzari, MdSi – dato che siamo in possesso di un documento che invece attesta che la data del nulla osta sia successiva all’insediamento degli attuali vertici. Cercheremo di capire cosa c’è che non va”. Nel documento, protocollato il 31 marzo del 2016, Banca Centrale avvalla infatti l’operazione, che rientra in un più ampio progetto di rafforzamento patrimoniale di Cassa e che non contrasta con il principio di sana e prudente gestione. Due mesi dopo la nomina di Grais e due settimane dopo l’accettazione dell’incarico da parte di Savorelli. “Molto grave – rileva Elena Tonnini, Rete – tanto più che stiamo parlando di un’operazione che evidenzia l’inaffidabilità e le contraddizioni dei vertici dell’organismo di vigilanza, che svilisce gli strumenti con cui l’opposizione può esercitare controllo, non rispetta la legge sui tetti degli stipendi e non risponde sulle spese delle consulenze”. Le critiche non risparmiano il segretario alle Finanze che “ancora una volta – aggiunge la Tonnini – subisce la risposta di Bcsm, le dà completa fiducia senza ulteriori controlli”.
Alessandro Rossi, MdSI, aggiunge: “Di una gravità assoluta è il fatto che l’operazione Silo Molino Forno sia stata portata all’attenzione del Fmi prima che alle Istituzioni sammarinesi. Quando il potere è senza controllo diventa abuso di potere”. Lazzari definisce i vertici di Bcsm “una presenza ostile, un corpo estraneo che sta creando danni al Paese. È ora che la parte sana della maggioranza apra gli occhi e riconosca gli errori nelle proprie scelte politiche di fondo”.