Politica

Dare le colpe alla Dc, è come sparare sulla Croce Rossa

San Marino. Quando non si hanno soluzioni per risolvere i problemi, la strategia migliore è sempre attribuire ad altri le colpe di quei problemi. Dire che è colpa della DC anche il buco finanziario che si sta palesando, per Adesso.sm sembrerà un’azione semplice “come sparare sulla croce rossa”.

Al contrario, la scelta di gettare ombre sulla gestione economico-finanziara del sistema bancario, come già fatto dal capogruppo di Repubblica Futura in una trasmissione pubblica, piuttosto che colpire l’avversario politico, va a colpire tutti gli organismi direttivi delle nostre banche, che quei bilanci li hanno redatti, e tutti i collegi sindacali e le società di revisione che, come organismi di controllo, quei bilanci li hanno certificati.

Il paradosso è che proprio su quei dati pubblici, sistematicamente trasmessi all’organismo di vigilanza, veniva stimata la consistenza del nostro sistema bancario e venivano regolarmente relazionate dagli organismi internazionali – compreso il Fondo Monetario – le problematiche e le possibili soluzioni da percorrere. Soluzioni che non hanno mai evidenziato la necessità di un intervento quale quello dell’indebitamento, così fortemente promosso dall’attuale Governo e da Banca Centrale.

Un indebitamento di cui, tra l’altro, non si capisce la reale entità – Celli e i vertici di BCSM hanno sempre parlato di 500 milioni di euro, e da ieri apprendiamo dalla CSU che forse siano la metà – perché nessuno ha reso pubblici i dati reali in base ai quali questa stima è stata fatta. Piuttosto che chiedere ad altri “contegno e dimostrazione di responsabilità”, la maggioranza farebbe meglio a chiedere precisione contabile a chi sta effettuando tali verifiche!!

Ci chiediamo, a questo punto, se la volontà di questa maggioranza è di mettere in discussione l’operato di tutti i professionisti che hanno gestito e garantito le banche del nostro territorio – operando secondo le responsabilità che venivano attribuite loro per legge – con la presunzione di chi, con il ritornello di essere la novità, vuole a tutti i costi cercare dei colpevoli, dimenticando che nel nostro Paese tutte le realtà istituzionali, a partire dal Tribunale, hanno operato con chiarezza per garantire la certezza del diritto e la correttezza delle procedure.

Dunque, da dove viene realmente questo debito? Perché in così pochi mesi? Era veramente una situazione tenuta nascosta dal precedente Governo – di cui, tra l’altro molti dell’attuale Governo hanno fatto parte – o, piuttosto, è una problematica sollevata e ingigantita, come quella della mancanza di liquidità lanciata qualche mese fa?

Il PDCS ritiene che il modo più semplice per rispondere a queste domande, sia la condivisione dei dati reali sulla situazione e i modi con cui si è giunti a definirli. A questo proposito, al contrario di quanto viene affermato da Adesso.sm, la Democrazia Cristiana non è mai stata contro l’AQR, quanto, piuttosto, ha sempre chiesto che fosse realizzata sulla base di un reale confronto con tutto il sistema bancario, per definirne “assieme” le modalità di attuazione e per ricercare “assieme” la soluzione migliore per l’intero sistema.

Anche riguardo alla consulenza Rothschild – buttata là per sostenere che anche in passato si parlasse di debito – si ricorda che le esigenze di quel periodo storico erano differenti (scudi fiscali e possibile sequestro dei crediti Delta da parte del Tribunale di Forlì), che si trattava di una consulenza e che il tutto fu fatto in assoluta trasparenza, confrontandosi in Consiglio, per cercare una condivisione qualora si fossero verificate ipotesi che, invece, non si sono verificate proprio per il lavoro svolto da quel Governo.

Diversamente da allora, lo scenario proposto dal Governo e dalla maggioranza, in questi mesi, è stato quello di recepire supinamente le indicazioni di Banca Centrale, senza comunicare nessun dato sulla esatta entità del debito, e su chi sarà a finanziarlo, e nessun progetto sulla sostenibilità e sul rilancio del sistema, né alle opposizioni, né al sistema bancario, né alle organizzazioni sindacali, almeno fino a ieri.

Se si continuerà a procedere in questo modo, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese non rimarrà ad assistere alla demolizione del sistema sammarinese ed alla svendita della propria sovranità, che sarà l’unica conseguenza certa di questa deriva.

Consapevole che molti dei sammarinesi che hanno dato fiducia a questo Governo stanno già rimpiangendo la propria scelta, il PDCS è certo che quegli stessi sammarinesi sapranno riconoscere coloro che raccontano “bufale” da coloro che, come il PDCS, denunciano trame tenute nascoste continuando a chiedere la massima trasparenza dei dati, e che, forse proprio grazie a questa azione, hanno fatto in modo che ogni scelta anticipata dal Governo e da Banca Centrale, sia poi dovuta essere corretta, perché anticipatamente svelata.

PDCS